Arrunte

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"Come siete seri!" dice Arrunte avvicinandosi

"Siamo così, è la nostra natura ormai" è Julien a parlare, sia io che Leonida eviteremo il più possibile di parlargli direttamente.

"Ma dai non è vero! Divertirsi è così bello!" continua usando il suo tono viscido.

Facendo finta di non aver sentito Julien continua "Come vuoi trascorrere la giornata?"

"Per prima cosa voglio vedere la sala grande... Ho portato un fantastico pezzo di arredamento! Fatemi strada!"

"Prego seguimi" Julien inizia a camminare, Leonida fa segno ad Arrunte di precederci.

"Clio perché non sei tu a farmi strada?"

"Perché Julien ne è capace tanto quanto me" rispondo con tono piatto.

"Pungente come al solito!" risponde ridendo.

Julien apre la porta e annuncia "Ecco la sala grande, dove amministriamo la giustizia e incontriamo chi chiede udienza"

Arrunte si guarda intorno e poi esclama " Vedo che non c'è nessun trono! Come mai?" dice con un tono sprezzante.

"Non ne abbiamo bisogno" esclama Julien.

"Immaginavo una risposta del genere, ecco perché ne ho portato uno io!" parla sempre con più cattiveria, sicuramente ha in mente qualcosa. "Lepido! Ircano! Portate il mio regalo!".

Ci giriamo verso l'entrata e vediamo le sue due guardie del corpo portare una sedia: sembra un trono. "Guardate che bellezza! Per ora mi siedo io qui sopra... Ma poi chi sarà il fortunato o la fortunata?" rimaniamo tutti e tre impassibili.

"Quanto siete noiosi! - sbuffa, poi si rivolge alle sue guardie - avete la giornata libera! Divertitevi almeno voi!".

Dopo un inchino i due se ne vanno. Chissà cosa faranno, sicuramente niente di buono. "Allora Clio mi fai vedere la tua stanza? Così sta notte so dove trovati!" Leonida fa un passo avanti e lo afferra per il colletto sollevandolo da terra. "Devi starle lontano, viscido verme che non sei altro!" dice sussurrando, Julien si avvicina appena Arrunte ha nuovamente i piedi per terra, guardandolo anche lui con rabbia dice "Adesso se hai finito di fare il villano ci dirai cosa vuoi fare...".

"Un giro per la città! Con tutti e tre!"

Siamo in giro da due ore quando sentiamo delle urla. Subito corriamo e appena giriamo l'angolo troviamo Lepido e Ircano che picchiano due ragazze. "Fermiamoli!" io e Leonida afferriamo quei due mentre Julien resta indietro con Arrunte che ride come un pazzo. Le due guardie ci guardano con odio "Abbiamo il diritto di divertirci!" esclama Ircano.

"Non così - urlo - qui ci sono delle regole! Tutti devono rispettarle, compresi voi! Verrete puniti per questo!"

Sento applaudire e Arrunte dice "Quale sarebbe la punizione? E chi la infligge?" continua a ridere, sto per rispondere quando improvvisamente ammutolisce e dice "Adoro le punizioni! Dimmi Clio, l'Arena come punizione va bene?"

Lo sapevo che aveva in mente qualcosa di orribile.

L'arena al campo era come quella romana, chi infrangeva una regola finiva li. Poteva scegliere l'arma con cui combattere che doveva essere accettata dal campione: colui che avrebbe inflitto la pena. Capitava spesso che qualcuno rimanesse ucciso. Guardo i miei due compagni e Julien attraverso il legame mentale "Questa volta non possiamo sottrarci...".

Quindi rispondo "Sia"

"Perfetto, chi di voi si occupa della giustizia?" continua Arrunte

"Come sicuramente saprai : io"

" Perfetto, allora sarai tu il campione!" Sento che Leonida sta per intervenire quindi lo precedo "Non dire nulla o mi farai sembrare debole davanti tutti i nostri soldati, proprio quello che vuole lui". A voce alta rispondo " Va bene, andiamo a punire i due trasgressori. Tra un ora va bene?" dico rivolgendomi ad Arrunte. "Si certamente! Non vedo l'ora! Solo un'altra piccola cosa - guarda le sue guardie e chiede - quale arma?".

Quei due mi guardano ed esclamano "Pugni".

Vado direttamente nella mia stanza, mi sdraio sul letto, sospiro. Chiudo gli occhi e sento aprire la porta, mi volto e vedo Leonida infuriato seguito da Julien. "Si può sapere che cavolo hai in quella testa?!" mi urla contro.

"Non potevo fare diversamente e lo sai.."

"Certo!!! Mi nominavi campione!!! Avrei risolto io!"

"No! Riesco da sola! Io non sono debole! Mi alleno ogni giorno con te!"

"E' diverso! Quelli vogliono farti del male! Tutto per colpa di quel pazzo!"

"Non è la prima volta che finisco nell'arena!"

"Certo ma quelli sono della Guardia! Sono degli animali!"

"Ora smettila! Se per animali ti riferisci agli artigli e ai denti, non devi preoccuparti anche io ho i miei! Solo perché non li mostro continuamente non vuol dire che non so usarli!" Eh si anche io sembro un animale se mi 'trasformo' .

"Maledizione! Fai come ti pare! Io non resterò a guardare mentre ti fanno a pezzi!" detto questo esce sbattendo la porta.

"Lascialo stare è davvero molto preoccupato.. "

"Lo so, ma si sta comportando come un pazzo!" Julien mi poggia una mano sulla spalla e dice "Hai qualche piano? Come pensi di fare?"

"Non so di preciso - sospiro - credo che cercherò di prenderli di sorpresa, non mi hanno mai vista combattere, quindi non sanno che sono abbastanza brava"

"Ma Arrunte si... Lui gli dirà tutto quello che sa..."

"Si lo so... Tutto pur di vincere.."

"Ora cerca di riposare e concentrati, non farti influenzare dalle sensazioni che ti arrivano da Leonida" detto questo va via.

Le due ora sono passate, vedo Julien in fondo al corridoio mentre di Leonida neanche l'ombra. Appena arriviamo al campo vedo Arrunte : alto con i capelli marroni e degli occhi che sembrano gialli e vuoti. Accanto a lui le sue guardie, sono entrambi mori e molto muscolosi sono molto allenati.

"Finalmente è arrivata la nostra principessa! - esclama Arrunte - come mai un solo accompagnatore? Dove è finito il prode Leonida?"

"Sono qui deficiente!" mi giro ed ecco il mio maestro, mi era sorto il dubbio che non sarebbe venuto. Arrunte lo guarda con odio e continua "Dato che siamo tutti qui, compresi tutti i soldati non in servizio, più alcuni cittadini possiamo iniziare!". Senza neanche guardarlo inizio a scendere quando sento "Hey principessa dove vai senza la tua corona?" mi volto e vedo la , sono dei fili metallici con alcune calamite; serve a bloccare il controllo delle onde mentali cosicché non possa usarle a mio vantaggio. Leonida gliela strappa dalle mani e si avvicina mettendomela in testa sussurra "Sei forte! Vincerai! Ricorda cosa ti ho insegnato".

Mi volto e scendo le scale fino al campo fermandomi di fronte a Lepido e Ircano che dice "Pronta a dire addio al tuo bel faccino?" appena finisce di parlare sentiamo il suono del via.

Le due guardie saltano contemporaneamente verso di me.

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