Era un fatto ampiamente risaputo dalle menti più brillanti della società del continente che una donna troppo intelligente e con una sua opinione personale contro corrente, non venisse considerata come tale dalla nobiltà. Si preferiva tuttavia identificare suddetta donna, con altri aggettivi, quali: moderna, di fin troppo ampie vedute, progressista, rivoluzionaria, dedita allo scandalo.
Lady Lynn aveva smesso da anni di fare caso agli aggettivi con i quali Londra si divertiva instancabilmente, una stagione dopo l'altra, a definirla. Una donna non più in età da marito, con un patrimonio interessante da portare in dote, dotata di grande fascino e di una mente brillante che tuttavia rifiutava pedissequamente le attenzioni che le venivano rivolte, preferendo invece dilettarsi in altri passatempi. Quali artificiose storie potevano mai essere state inventate su di lei, se non le più disparate e varie? Benché non temesse minimamente l'opinione altrui, lady Lynn quella mattina decise di voler passare del tutto inosservata. Il suo impiego richiedeva fin troppe energie e attenzione che ella preferiva largamente dedicare all'educazione delle due future duchesse, piuttosto che a delle chiacchiere di quartiere.
Londra, quella mattina, si era svegliata con un ingente peso sulle spalle, peso che la città stessa si era creata letteralmente da sola. Tutta Londra sapeva ormai. Tutti ne parlavano silenziosamente e, allo stesso tempo, anche senza il minimo pudore, sia nei salotti aristocratici delle personalità nobiliari di spicco, sia nei caffè di alto profilo frequentati da borghesi arricchiti e non. Tutti sapevano. Tutta Londra sapeva ed era la sua condanna, ma la diretta interessata non lo sapeva ancora.
Lady Annie-Lynn si presentò impeccabilmente puntuale come sempre a Windsor House, ciò che non si aspettava minimamente di trovare al suo arrivo, era tutta quella marmaglia di gente chiassosa che si muoveva in malo modo di fronte ai cancelli principali della tenuta. Cosa poteva mai essere successo per mobilitare un numero così elevato di persone, spingerle ad arrivare addirittura fino a Windsor House e produrre un così allarmante frastuono?
Solo dopo essere stata accolta da un fagocitato signor Bennet, la contessina si decise a domandare cosa stesse succedendo di così grave e preoccupante da scatenare il caos in mezza, se non addirittura tutta la città.
«Sua Grazia stamattina presto si è recato da suo cugino il re.» Esordì il signor Bennet, chiudendo di fretta il portone del palazzo, subito dopo l'ingresso di lady Lynn. Si spostarono nel salottino da tè adiacente, osservando con sguardo critico e allarmante la scena che si andava svolgendo fuori dalle mura domestiche.
«Suo cugino? Il re è suo cugino? Buon Dio si spiega tutto!» Solo quando la realtà delle parole dette dal maggiordomo del duca piombò addosso alla contessina, ella si capacitò del frastuono sentito poco prima. Il re d'Inghilterra in persona!«Contessa!» Sbottò costernato il maggiordomo, lanciando di sottecchi uno sguardo di ammonimento alla giovane donna, gli occhi spalancati.
«Mi perdoni signor Bennet, ha ragione. Tuttavia non capita tutti i giorni di scoprire qualcosa riguardo Sua Grazia, in questo modo per di più.» Lady Lynn fu lesta a porre le sue scuse, ancor più veloce fu la sua mente ad elaborare tutte quelle preziose informazioni che, ingenuamente, il signor Bennet le stava fornendo senza alcuna richiesta.
«Ne convengo, ma voi non potete parlare in questo modo Milady. Siete la contessa di Cavendish e state istruendo le figlie del Duca di Windsor, non si addice a voi un tale modo di parlare.» Il maggiordomo riportò lo sguardo alla finestra, osservando scrupolosamente cosa stavano combinando quei cialtroni davanti al portone della dimora di Sua Grazia. Perché dopotutto quella era anche la sua di casa...
«Mi state rimproverando?» Un sopracciglio perfettamente inarcato, uno sguardo indisponente dipinto sul viso giovane e l'aria di supremazia di una vera nobile, il tutto in perfetto contrasto con ciò che la bocca, di quella stessa donna, aveva detto poc'anzi.«Non mi permetterei mai Milady! Ciò che un pover'uomo come me può fare, è limitarsi a dispensare consigli.» Il signor Dawson Bennett, d'altro canto, aveva a che fare con la nobiltà e la loro ingombrante personalità da tutta la vita, ragion per cui era perfettamente in grado di affrontare e gestire qualsiasi tipo di comportamento.
«Con una certa impertinenza noto... Ma ditemi Signor Bennet, come mai vi sono tutte queste persone qua fuori?» Lady Lynn, a cui non importava alcunché di essere stata appena richiamata dal maggiordomo del duca, decise invece di focalizzare tutta la sua attenzione a qualcosa di più producente.
«Non lo sapete Milady?» Lo sguardo vacuo e del tutto inconsapevole dell'accaduto della contessa furono sufficienti per far continuare il maggiordomo del duca, in quello che si prospettava essere un racconto decisivo, su ogni fronte.
«Sua Grazia è stato costretto a farsi carico della gestione del Signor Murphy pubblicamente e in modo vergognosamente esplicito. Ora tutta Londra lo sa.» Il tono era calato di un'ottava e lo sguardo basso del signor Bennett fece chiaramente intendere che nessuno avrebbe voluto che ciò accadesse, proprio a Sua Grazia. Tuttavia vi era dell'altro.
«Sua Grazia esce da Windsor House solo per questioni estremamente importanti. Diversamente da ciò che si pensa, sono i suoi ospiti a raggiungere Sua Grazia qui. La notizia si è sparsa a macchia d'olio ed ora questi sciacalli non aspettano altro che il rientro del duca per importunarlo con le loro domande!» Il maggiordomo avrebbe dovuto trovare un modo per allontanare quelle persone, prima del ritorno di Sua Grazia. Non era affatto accettabile che il duca vedesse di persona cosa stava succedendo davanti alla sua dimora.
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Milady - Asso di cuori
Historical FictionIl duca di Kent era sempre stato un uomo di poche parole, vicinissimo alla corona, ma allo stesso tempo anche lontano anni luce, in quanto non era più propenso a quella vita. Benché avesse soltanto trent'anni, per di più da poco compiuti, Henry Char...