5 maggio 1825
«Milady, è arrivato il signor Payne.» Lady Lynn era persa con lo sguardo, stava ammirando il panorama che si estendeva al di fuori della sua finestra: la sua immensa tenuta. Era nel suo salottino privato e stava continuando a rimuginare sul suo futuro precario, mentre stringeva tra le mani un libro che non aveva neanche aperto. Doveva trovarsi un impiego, non c'era altra soluzione. Joe White aveva bussato e interrotto la pace della sua signora, solo perché il loro ospite era arrivato. Puntuale come sempre, il signor Andrew Steve Payne era pronto ad informare lady Annie Lynn riguardo la sua terribile situazione finanziaria. Aveva analizzato attentamente tutti i conti, fatto tutti i suoi calcoli e, secondo la sua personale opinione, la contessina aveva solo due opzioni per non finire in bancarotta.
«Grazie Joe. Portalo nel mio studio, arrivo subito.» Lady Lynn sorrise al suo maggiordomo e vecchio amico di infanzia, per poi seguirlo con lo sguardo mentre usciva dalla stanza, pronto per andare a fare quanto gli era stato detto. Solo quando fu di nuovo sola, Lynn fece un profondo respiro, cercando di infondersi tutta la sicurezza di cui aveva bisogno in quel momento. Era sciocco da parte sua continuare a credere che le cose si sarebbero sistemate da sole, perché era oltremodo impossibile che ciò accadesse nella realtà. Eppure nel suo animo, in parte ancora fanciullesco, continuava a nutrire questa speranza.
Chiuse gli occhi, inspirando a pieni polmoni. Doveva trovare una soluzione. Il signor Payne era certa che non le avrebbe dato delle buone notizie, nonostante ciò però lei si impose di non perdere mai o far vacillare in alcun modo il suo sorriso di facciata. Quello l'aveva salvata in molte occasioni in passato e sempre grazie a quello, era anche una delle zitelle più famose di tutta Londra. Lady Lynn non si vantava di ciò, affatto, ma credeva che distinguersi da tutte le altre dame del ton, l'avrebbe sempre salvata dal giudizio negativo che la sua condizione infondeva nella mentalità della società in cui viveva. Per lo meno, lo aveva fatto fino a quel momento.
Poco dopo, con ritrovata tranquillità interiore, lady Annie Lynn Sarah Cavendish fece il suo maestoso ingresso nel suo studio, prima appartenuto al padre, accogliendo con un caldo sorriso il suo ospite di quella mattina.
«Buongiorno signor Payne. Lieta di rivedervi.» Il signor Payne divenne subito impacciato alla vista della padrona di casa. Benché avesse poco più di quarant'anni e fosse felicemente sposato e con prole, egli subiva spesso il fascino della donna che stava di fronte a lui in quel momento. Lady Lynn era infatti una donna molto bella e affascinante che, nonostante la sua età non più da marito, riusciva ancora ad attirare parecchi sguardi su di sé, senza dover fare praticamente niente. Bastava la sua sola presenza in una stanza, per far girare numerose teste, se non tutte, verso di lei. Era un faro accecante.
«Oh il piacere è tutto mio, milady.» Il signor Payne si inchinò appena, per poi stringere tra le braccia la sua cartella in pelle, piena dei documenti di cui voleva discutere quel giorno con la contessina.«Accomodatevi, prego. Non perdiamo tempo in inutili convenevoli. Ci conosciamo da parecchio tempo, dopotutto.» Lady Lynn indicò con il braccio la poltrona posizionata di fronte al suo scrittoio personale. Ogni cosa in quello studio le ricordava tremendamente il padre, talvolta così tanto che faticava a trattenere le lacrime, nonostante gli anni passati.
«Certo milady.» Il contabile si accomodò, come gli era stato richiesto e iniziò ad estrarre dalla sua cartella tutti i documenti necessari per il discorso che avrebbe dovuto iniziare, cercando di ignorare la figura femminile e tentatrice che sedeva di fronte a lui. Per Giove, era felicemente sposato lui!
«Inizi pure signor Payne. So bene che voi oggi per me non avete affatto buone notizie.» Gli occhi del contabile saettarono in quelli della contessina. Quella donna era più furba di quanto la gente credeva e, proprio per questo, era così conosciuta e temuta.
«Mi duole doverlo dire ad alta voce, ma sì mia signora, quest'oggi non ho per voi buone notizie.» Lo sguardo della contessina era spento e ormai rassegnato dinnanzi a quelle parole. Le sue tasche bucate dovevano essere rattoppate in fretta, perché lei non aveva la ben che minima intenzione di sposarsi senza amore o di rinunciare al suo solito stile di vita! Questo era ciò su cui non avrebbe mai cambiato opinione.
«Non infierite oltre dunque.» La lingua tagliente e inviperita della contessina, fece sgranare gli occhi al povero signor Payne. Era il portatore di tragiche notizie e non sapeva proprio come era più opportuno parlare in una situazione come quella.
«Avete solo due opzioni milady. La prima, quella che so voi disprezzate maggiormente, riguarda il matrimonio.» Con lo sguardo basso, il signor Payne si apprestò a parlare in fretta. Quello che aveva fatto lo stava facendo agitare più del previsto, anche se sapeva che quel gesto avventato era stato necessario soprattutto per la contessina stessa.
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Milady - Asso di cuori
Ficción históricaIl duca di Kent era sempre stato un uomo di poche parole, vicinissimo alla corona, ma allo stesso tempo anche lontano anni luce, in quanto non era più propenso a quella vita. Benché avesse soltanto trent'anni, per di più da poco compiuti, Henry Char...