Capitolo XX

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Il signor Payne lo sapeva. Lo sapeva molto bene che, quel giorno di molti mesi prima, l'aver organizzato l'incontro tra l'irreprensibile e tenebroso Duca di Kent e l'affascinante e solare Lady Cavendish era stato un vero azzardo, ma sapeva anche che poteva tramutare e divenire solo un successo. Due personalità forti che avevano affrontato tanti ostacoli nella loro vita, tante delusioni e tanto dolore, non potevano che essere destinate al successo e alla felicità se poste insieme sullo stesso cammino.

Il Signor Payne lo sapeva, era il suo più grande vanto dopotutto, oltre che la sua più grande gioia per aver finalmente reso felici due giovani nobili dai sani principi che aveva visto crescere con i suoi occhi e che, nonostante le asperità del mondo a cui appartenevano, erano riusciti a rimanere umili e fedeli a loro stessi. Quello era stato il suo regalo per i loro genitori che se ne erano andati troppo presto. Lui lo sapeva.

•••

10 ottobre 1825

I primi ormeggi erano stati mollati, le vele erano spiegate e i marinai erano già indaffarati con le faccende del giorno. La nave era pronta a salpare. L'aria era fredda, quella sarebbe stata una delle ultime navi mercantili in partenza per le Americhe, per tutto il resto della stagione. Tutto pareva essere al proprio posto.

L'unica nota stonata in tutto quel quadro all'apparenza perfetto era lo sguardo, tremendamente triste, di un uomo che un tempo era stato un lord del tutto rispettabile nella sola ed unica città di Londra. Cillian Thomas Murphy era sì triste, ma allo stesso tempo era anche molto felice. Aveva sistemato i suoi affari per il meglio, una volta per tutte, e poteva affermare, con una certa soddisfazione nel cuore, di aver anche recuperato un'amicizia che credeva persa, oltre ad aver guadagnato un'altra nuova amica. Era riuscito a ripulire il suo nome, grazie soprattutto all'intervento e alla mediazione di Sua Grazia il Duca di Kent, ma anche grazie a quella buona stella che lo aveva sempre accompagnato nel suo cammino intrinseco di problemi.

«Sono certo che d'ora in poi sentirai enormemente la mia mancanza Tommy.» Di tutto si poteva dire sul conto di Sua Grazia, perché tanto lui non vi avrebbe dato credito, ma di certo erano rari i momenti in cui si lasciava andare a così tanta confidenza e spensieratezza con qualcuno. Henry, nella sostanza, era un uomo dal cuore d'oro, una vera buona persona, affezionato profondamente a quella cerchia ristretta di persone che riusciva a fare breccia nel suo cuore. Nel corso degli anni anche Thomas era entrato a farne parte senza uscirvi più, nonostante tutto ciò che entrambi avevano detto e fatto.
«Puoi dirlo forte! Non ero abituato a vivere in tutto quel lusso da anni...» Thomas sapeva bene che Henry alludeva ad altro, ma non era certo di poter affrontare quel tema senza iniziare a frignare come un poppante.

«Non sei mai stato affezionato al lusso...» Scettico, il duca alzò un sopracciglio, osservando di sottecchi l'amico ritrovato e i suoi modi. Thomas non si era mai curato della ricchezza da che ne aveva memoria, quindi quella frase aveva sicuramente un altro tipo di significato sotto inteso.
«Già, eppure questa volta sarà diverso.» Thomas era un tipo dalle poche parole dolci, un po' come il duca stesso, ma quando si concedeva tale privilegio sapeva essere estremamente disarmante, tanta era la forza delle parole che sceglieva di usare.
«Perché?» Erano tutti e tre sul molo, accanto alla nave mercantile in partenza: Thomas Murphy, il Duca di Kent e la Duchessa di Kent. Sebbene Lynn si fosse fatta da parte per lasciare il giusto spazio ai due amici, le sue orecchie non erano diventate magicamente sorde, per cui alla domanda idiota del marito, non riuscì proprio a trattenersi dall'intervenire e rispondere a quella domanda insensata, prima che lo facesse Thomas stesso, ma con i suoi modi garbati.
«Perché questa volta vi siete chiariti e non avete lasciato spazio ai fraintendimenti, mio caro.» La voce limpida di Lynn interruppe quel dolce teatrino, catturando immediatamente l'attenzione dei due uomini. Una lievissima alzata di occhi al cielo per la duchessa, fu il massimo della sua irriverenza per l'uscita infelice del marito. Il perché era ovvio.
«Oh! Scusatemi, era una conversazione privata forse? Avreste dovuto parlare più piano in tal caso.» Sentendosi troppo osservata dai due uomini, Lynn batté in ritirata, fingendo un'innocenza che di certo non le apparteneva.

Milady - Asso di cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora