Capitolo XVII

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L'autunno stava arrivando, così come il termine della fastosa ed eccentrica stagione londinese, eppure pochi erano stati gli eventi degni di nome di cui si era parlato in società e nei salotti più rinomati durante la stagione mondana, ma forse in quelle poche settimane che rimanevano prima del termine, ancora qualcosa di interessante poteva accadere.

Il signor Cross era appena uscito dal tribunale di Londra con un peso in meno sul cuore e un peccato in più con cui dover convivere. Inspirò profondamente l'aria, chiuse per un solo istante gli occhi e rilasciò andare l'aria: era libero, ma non innocente. Nonostante la sua coscienza rimanesse infinitamente sporca, quel suo gesto lo faceva sentire un po' meno malvagio di quanto in realtà non fosse.

Gli era stato insegnato, quando non era altro che un moccioso, che alla cattiveria, all'ignoranza e alla povertà non vi era mai fine, ma quel giorno lui aveva scelto di interrompere, anche se solo momentaneamente, il suo giogo personale della cattiveria. Aveva scelto di compiere un gesto sbagliato, ma per un bene comune più alto. Non sapeva per quanto tempo sarebbe durata quella sensazione di pace che segue sempre l'aver fatto davvero una buona cosa, ma sperava abbastanza a lungo da poter imparare a convivere con un peccato in più sulla coscienza.

Togliere di mezzo il Marchese di Greenwald poteva solo considerarsi come una buona azione, un buon gesto, non solo per Lady Cavendish, ma anche per il resto di Londra stessa, o almeno questo era ciò che Noah Cross sperava davvero in cuor suo. Eppure sentiva già dentro di sé crescere quel groppo di amarezza verso sé stesso che ben conosceva da anni e che raramente lo abbandonava. Quello era il monito costante verso sé stesso riguardo la persona che era diventata. Gli avevano strappato via tutto e lui, molti anni prima, aveva scelto di diventare la versione peggiore di sé stesso.

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Non era comune essere sempre sinceri finché eri una lady nubile all'interno della vaporosa società nobile. Non era comune essere sempre sé stessi di fronte a un papabile marito, poiché tutto poteva essere troppo o poteva essere frainteso e nessuno vuole davvero qualcuno di estremo, considerato anche il singolare umorismo inglese e la poca propensione all'esagerazione nell'esternazione delle emozioni che li contraddistingueva da sempre. Non era comune che una donna studiasse la contabilità e la geometria al pari di un uomo, invece che dedicarsi al ricamo e alla lettura. Non era comune essere così incuranti delle regole o semplicemente coraggiosi da affrontare a testa alta ogni tipo di pettegolezzo mondano. Non era comune niente di tutto quello che Lady Annie-Lynn aveva fatto in tutta la sua vita fino a quel momento, eppure tutto ciò l'aveva portata ad amare un uomo scorbutico, incapace di esprimere la maggior parte delle volte i suoi sentimenti e con già due figlie a carico.

Eppure nulla di tutto ciò che lei era, aveva impedito a Henry Charles III di Windsor, Duca di Kent e cugino del re di Inghilterra di chiederle di sposarlo. Fortunatamente Henry aveva avuto il prezioso aiuto di Juliet e Genevieve per quella richiesta importante, riuscendo a fare una proposta veramente memorabile e degna di nota che, era certo, aveva colpito molto la sua Lynn. Era un sabato pomeriggio come tanti, Henry aveva chiesto a Lynn di recarsi a Windsor House poiché lui doveva occuparsi di alcuni documenti che gli impedivano di stare con le sue figlie, come invece era solito fare ogni sabato pomeriggio. Lynn non poteva sapere che quella era solo una banale scusa per far giungere senza sospetti la contessa di casa Cavendish da lui. Tutto era stato organizzato con la massima precisione, benché non si trattasse di nulla di troppo complicato, il duca aveva richiesto il massimo riservo e la massima attenzione di ogni membro della sua servitù, nulla poteva essere lasciato al caso. Con una gentile scusa e la preziosa collaborazione del solo ed unico signor Payne, il signor Murphy era stato gentilente fatto uscire da casa Windsor qualche ora prima e non avrebbe dovuto farvi ritorno per molte altre ore ancora, sperando che il signor Payne riuscisse a gestire egregiamente la personalità vivace del signor Murphy.

Milady - Asso di cuoriDove le storie prendono vita. Scoprilo ora