Pov
Jimin
Le ore di lezione passano in fretta,la scuola mi piace e a dirla tutta sono anche molto bravo,se non il più bravo di tutti,è anche questo il motivo per cui i miei compagni non mi sopportano,sapete il secchione non sta mai simpatico a nessuno,ma a me sinceramente non mi importa,l'unico mio obbiettivo è di laurearmi,trovarmi un lavoro e andare via di casa,portandomi dietro la mia adorata Celine,la mia unica ragione di vita.
Per molti omega la cosa più importante è trovare il proprio Alpha,ma per me più mi stanno lontano meglio è ,dalla mia esperienza ho capito che sono tutti crudeli,perversi e violenti,come mio padre.
La campanella delle 17.00 suona,dando fine alle lezioni,per tutti gli altri studenti e una gioia,ma non per me perché significava che dovevo tornare a casa,cambiarmi e recarmi al locale,l'inferno,lo chiamo io,ogni volta non so cosa mi aspetta,ma tanto so che il mio caro paparino ha pronto per me uno dei suoi amici pervertiti,schifosi e bavosi,al solo pensiero mi sale fino alla bocca il poco cibo che ho mangiato in mensa.
La mensa non so perché ma mi fa ricordare quello che è successo stamattina.....quel ragazzo uno degli elite stranamente è stato gentile.....stranamente quando mi a porso la mano l'ho presa,non so il perché ma il suo calore mi ha dato una specie di conforto, ma anche di paura,visto la mia avversione agli Alpha.Pov
Narratore
Oggi il locale era più affollato che mai,Jimin arrivò in anticipo,doveva truccarsi e vestirsi per intrattenere un ricco magnate del petrolio,che aveva scelto quel nightclub per festeggiare il suo compleanno,gli invitati erano di ceto sociale molto elevato,in poche parole c'erano tutti i capobranco di tutte le casate,naturalmente visto il locale non erano accompagnati dalle rispettive Lune,una serata tra uomini insomma.
Jimin era inspiegabilmente agitato,sapeva che il padre contava su di lui per intrattenere I suoi ospiti ,solo Dio sa cosa sarebbe potuto succedere se avesse rifiutato,a quel pensiero scosse la testa come se volesse scacciare via quel pensiero.La serata cominciò e l'omega fece il suo ingresso sul palco,iniziò a ballare in modo elegante e sensuale allo stesso tempo,poteva sentire tutti quegli occhi puntati su di se,oltre i loro odori tutti mischiati fra loro,chiuse gli occhi storcendo il naso,la puzza lo stava facendo stare male,era insopportabile,per fortuna la musica smise di suonare,permettendo al ragazzo di finire il suo spettacolo.
Chiusa la porta del camerino Jimin iniziò a cambiarsi e togliersi il pesante trucco che aveva sul viso,ma improvvisamente la porta del suo camerino si spalancò rivelando la figura da lui ben conosciuta,suo padre.
"Che cazzo fai.....chi ti ha detto di cambiarti e struccarti"
In preda alla rabbia lo prese per un braccio e lo fece sbattere sul muro dietro di lui.
"Perchè non mi hai detto che dovevo fare gli straordinari per compiacere quel vecchio pervertito"
Jimin senza pensare alle conseguenze alzò la voce,il padre senza nessun preavviso gli diede un forte calcio all'altezza delle costole,tenete presente che un Alpha che dà un calcio di quel genere a un omega potrebbe anche ucciderlo.Jimin urlo dal dolore,la fitta al fianco non voleva smettere di fargli provare dolore,ma nonostante il pianto dell'omega il genitore non sì fermò,continuando a prenderlo a calci e a pugni il suo viso stava diventando gonfio e livido,un rivolo di sangue iniziò ad uscire dal suo labbro inferiore spaccato lo stesso dall'occhio ormai mezzo chiuso,il suo incantevole viso era sfigurato dalle troppe botte subite solo in quel momento il padre lo lasciò,non per pietà ma solo perché i suoi ospiti reclamavano la sua presenza ,Jimin allo stremo delle forze riuscì a scappare,correndo nelle buie strade della città,quando ritenne di essere al sicuro,si lasciò cadere perdendo i sensi.
"Chi è.....cosa gli è successo "
Le parole arrivarono ovattate alle orecchie dell'omega,l'unica cosa che sentì erano delle forti braccia che lo stavano sollevando,non poteva aprire gli occhi,perchè erano talmente gonfi da impedirgli di vedere,sentì solo un buon profumo,era famigliare gli dava una sorta di conforto,dopo che lo sconosciuto lo prese in braccio perse definitivamente i sensi,ma stranamente non si sentiva in pericolo.Lo sconosciuto arrivò alla casa branco con in braccio il povero ragazzo,il giovane non fece nessuno sforzo a portarlo in braccio,anche perché Jimin era molto leggero,aprì la porta trovandosi davanti Jin che subito aveva capito la situazione.
"Stendilo quì sopra......Dio mio cosa gli hanno fatto ....e sporco di sangue e ha il viso completamente livido.......come si può essere così crudeli"
"Non lo so Jin......so solo che chi gli ha fatto questo non merita di essere chiamato essere umano........"
"Dove lo hai trovato?"
"Nella zona malfamata.....quella piena di nightclub di dubbia fama "
"Magari lavora in uno di quei posti......cosa ci facevi in quella zona Jungkook"
"Sinceramente ci sono capitato per caso......non so nemmeno io il perchè"
"Va bene..se non ti conoscessi come le mie tasche penserei che sei andato lì per qualche avventura di una notte.....ma so che non lo faresti mai, perciò l'unica cosa che posso pensare è che sia stato il destino a portarti lì....come una sorta di angelo custode......ricordati una cosa Jungkook,visto che questo ragazzo è messo veramente male,se sopravvive lo deve solo al suo angelo custode......cioè a te"
Jungkook pensò a lungo alle parole di Jin,essere l'angelo custode di qualcuno lo faceva sentire bene,guardò quel ragazzo pregando che c'è la facesse.
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Nevermind
Fanfictionviolenze fisiche e verbali , sfruttamento ,odio e dolore, ecco cosa doveva sopportare ogni giorno Jimin, se poi la persona artefice di tutto questo è suo padre il dolore è ancora più grande, se poi il motivo è quello di essere nato omega il rifiut...