Cyprian mantenne la sua promessa, se di promessa si poteva parlare.
Nel pomeriggio si occupò di addestrare Auria Gaia nella generazione di una fiamma più grande e la ragazza, incredibilmente, riuscì a gestire il fuoco, stavolta grande più o meno come uno dei grossi tomi che il vampiro insisteva nel portarsi dietro, senza estinguerlo o perderne il controllo. Imparò anche a concentrarsi senza chiudere gli occhi e, benché la sua faccia fosse molto buffa quando provava a non distrarsi - per qualche motivo aveva il vizio di serrare la lingua fra le labbra -, il tentativo le riuscì alla perfezione.
«Stai migliorando.» commentò oggettivamente il giovane vampiro, a lezione finita. «Di questo passo, nel giro di una settimana saprai già direzionare le fiamme e usarle per attaccare in maniera più sicura.» Sicura per lei, s'intendeva.
Voltò le spalle alla ragazza che nel frattempo si stava ricomponendo, battendo i palmi delle mani per estinguere il sottile velo di fumo che aleggiava ancora tra le sue dita, e si avvicinò alla porta dell'aula.
Auria, intanto, si issò con la forza delle braccia su uno dei banchi dell'aula, sbuffando. «A me piacerebbe addestrarmi per più di una semplice settimana!»
Cyprian raccolse i libri che aveva portato con lui e li prese fra le braccia. Mentre lei ripeteva alcuni esercizi, ne aveva approfittato per ripassare le teorie utili all'esame, così da avere più tempo libero nelle seguenti ore.
«Io posso iniziarti alla magia sciamanica, non condurti tenendoti la mano per tutto il percorso.» le ricordò. Ebbe voglia di colpirsi da solo per darsi una svegliata, quando una parte di lui si sentì dispiaciuta al pensiero che il gruppo di umani avrebbe lasciato la cittadella probabilmente tanto presto.
«Peccato.» gli fece eco Auria, dondolando le gambe nello spazio tra il tavolo e il pavimento scuro, «Be', forse troverò un insegnante meno brontolone.»
«Io non sono...» Cyprian si voltò di scatto per lanciarle un'occhiataccia, ma comprese di star facendo il suo gioco quando la vide ridere sotto i baffi. Respirò piano e aprì la porta della stanza. «Be', per oggi abbiamo finito. Cerca di leggere qualche libro sulle arti sciamaniche, quando ne avrai la pazienza. Troverai saggi interessanti sull'argomento, in biblioteca.»
La ragazza scese dal banco e si avviò tutta fiera verso la porta, facendo apparire una piccolissima fiammella sul proprio indice e spegnendola al volo, come fosse una candela.
«Potresti accompagnarmi, così non mi perderò tra tutti quegli scaffali.» propose, passandogli accanto e precedendolo nel grande corridoio. «Potrei approfittarne per presentarti Sol! È un gattone gentile, sai?»
«Sol? Parli del tuo leone?»
Auria annuì, entusiasta, ma lui impallidì.
«Dubito di stargli simpatico.»
«Colpa tua, che lo hai confinato fuori dall'Accademia. Al freddo e al vento...» cercò di farlo sentire in colpa, benché il clima all'esterno fosse perfetto. Mimò una faccia triste e tradita, prima di mettersi a ridere di nuovo. «Dai, metterò una buona parola su di te con lui.»
Cyprian uscì a sua volta e chiuse l'aula a chiave, accompagnando la sua nuova apprendista verso l'ingresso. «Mi dispiace, ma temo di non averne il tempo, oggi.»
Auria s'imbronciò. «Devi rintanarti in qualche sgabuzzino per studiare a lume di candela?»
Cyprian la ammonì con uno sguardo, ma non risultò severo come forse voleva sembrare. Stava trascorrendo gran parte delle sue giornate con Auria e suo malgrado non poteva dire di non trovarla simpatica. Fastidiosa, irruenta, incosciente, prorompente, ma anche simpatica.
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KADER - Erede della Luna
FantasyUn tempo serenamente governato dalla dinastia Moongem, il trono di Domiin fu usurpato dal leader dei Cavalieri di Cenere, che sterminò la famiglia regnante e si incoronò imperatore. Il culto della Dea Ephela, protettrice dei Moongem, fu bandito e so...