Amelia
Ho immaginato un altro seguito per la serata, ma contro ogni mio piano mentale i due uomini hanno deciso di fermarsi in maniera permanente al nostro tavolo.
Quanti abitanti farà New York? Circa otto milioni e mezzo di residenti?
Ci va una certa dose di sfortuna per trovare Jack Meiser, alias Secondo Capo, nel mio stesso locale, no?Dopo la sua uscita da uomo delle caverne, Meiser si è beccato uno sguardo di ghiaccio da parte della mia migliore amica e un coppino non proprio leggero dal suo compare. Io, come una bevitrice incallita, mi sono scolata mezzo drink maledicendo la mia scelta circa la totale assenza di gradi alcolici.
E tanti saluti alla mia prima, spensierata uscita in pubblico.
Mentre Laila e Josh tengono viva la conversazione, mi tengo occupata ascoltando le band che si susseguono sul palco, ma le pupille verdi di Meiser non smettono di passare dal bicchiere davanti a sé alle ruote del mio mezzo di trasporto.
Che nervi!
"Cosa ti turba, capo?" Spezzo il mio silenzio con una certa impazienza di porre fine a quel suo giocare a ping-pong.
"Nulla", esala tra le labbra, "È solo che avrei voluto saperlo", si passa una mano tra i capelli biondi arruffando il ciuffo che, come se nulla fosse, ricade imperterrito davanti al suo sguardo indagatore.Inarco il sopracciglio buono non capendo come la mia disabilità possa in qualche modo creare problemi con la nostra collaborazione.
Con la coda dell'occhio colgo Josh lanciare silenziosi rimproveri al suo amico, nonostante Laila non smetta, neanche per un secondo, di chiacchierare. A quanto pare non si è perso lo scambio di battute tra me e l'armadio a due ante del mio superiore.
Jack è davvero ben piazzato, non c'è che dire, un mucchio di muscoli ben sviluppati. Adesso capisco come mai nelle nostre videochiamate non entrasse tutto nello schermo. No, quello è dovuto alla sua completa incompetenza con gli obiettivi di cellulari e PC. A forza di vedere solo il petto, durante le nostre chiamate, ho preferito proseguire la cooperazione attraverso altri canali dove non mi sarei sentita una pervertita a rimirare la stoffa tesa sui suoi pettorali.L'ennesimo scroscio di applausi, qualche sonoro fischio e mi ritrovo mio malgrado a soffocare uno sbadiglio. Afferro il telefonino solo per avere la conferma che la mezzanotte è già passata da un pezzo.
Tardi, troppo tardi.
La stanchezza, per questa giornata a mio parere interminabile, mi si incolla addosso come un ospite indesiderato. La nottata in bianco di certo non aiuta, ma il colpo di grazia me lo dà il pensiero di viaggiare per le strade buie.
Scuoto la testa per allontanare i pensieri quando mi sento sfiorare dalla mano di Laila.
Le sue labbra silenziose disegnano un andiamo via e non potrei esserle più grata per avermi compreso senza che abbia proferito parola alcuna.Gli uomini non mollano; al nostro tentativo di dileguarci decidono di seguirci fuori dal locale, non prima di aver pagato il giro appena consumato.
Sono pronta a un frettoloso au revoir, mani sui cerchi per darmi la spinta per defilarmi da questa situazione spinosa e raggiungere il più in fretta possibile il marciapiede, ma qualcosa mi trattiene, tanto da non riuscire a muovermi neanche di un centimetro. Giro la testa di scatto solo per vedere le falangi, all'apparenza delicate, di Laila strette in una presa salda sulle manopole della mia fidata sediolina.Che cavolo combina?
"Siete in macchina?" Josh, in una posa rilassata ma sguardo attento, cattura nuovamente la nostra attenzione.
"Sì, l'abbiamo lasciata al parcheggio del ristorante al fondo della strada; qui è sempre un disastro trovare posto", la bionda non accenna a mollare, utilizzando il suo corpo per contrapporsi ai miei inutili sforzi.
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"Perfettamente Imperfetti" Volume I "Con Le Mie Forze"
RomanceTrama "Siamo tutti un po' guasti. Solo che alcune imperfezioni sono più visibili di altre. Ma sono quelle imperfezioni che ci rendono quello che siamo. Unici." Amelia Wilder, dopo quella terribile notte, quando tutto è cambiato, vive la sua vita in...