Capitolo 27

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Amelia

Ci sono voluti altri cinque giorni per ottenere la mia libertà; dopo mille raccomandazioni, il dottor Preston mi ha dato il via libera per andarmene dall'ospedale.

Sono così felice di tornare a casa, di lasciarmi alle spalle l'odore di medicinali e disinfettante che neanche l'acquazzone, che proprio oggi ha deciso di scagliarsi sulla città, riesce a rovinare la mia dipartita da questo luogo.

Josh mi lascia alla reception in compagnia di Wendy, l'infermiera che mi ha seguita durante l'intero soggiorno, e prende a caricare i miei pochi averi in macchina. Quando torna da noi, i capelli gli si sono incollati sulla fronte.

"Niente da fare, neanche l'ombra di un misero kway..."
"Volete che vi procuri"
"Va bene così, Wendy. Anzi, grazie per tutto quello che hai fatto."
"Figurati! Adesso torna a casa e pensa a rimetterti in fretta! Prenditi cura di lei, Josh."
"È proprio quello che voglio fare. Grazie, Wendy", e mi solleva tra le sue braccia, cosicché la donna in camice rosa possa recuperare la sedia a rotelle dell'ospedale, e noi andarcene per la nostra strada.

Le porte scorrevoli si spalancano davanti alle nostre figure, e il rombo della pioggia che cade ci investe. Un passo, poi un altro e siamo zuppi dalla testa ai piedi, i vestiti al pari di una seconda pelle. Ma nulla può rovinare un momento così importante.
Sotto questa doccia estiva inizio a ridere; mi sento come quando da bambina giocavo con le pozzanghere sull'asfalto, i sandali di gomma a rimarcare ogni mio passo con un suono buffo.

"Solo un secondo, lasciami prendere ancora una boccata d'aria." La mia fronte trova posto sul suo zigomo, mentre percepisco il suo fiato caldo accarezzarmi la pelle.

E così restiamo, sotto l'acqua scrosciante, ad assaporare il mio primo attimo di libertà.
Riparati sotto i loro ombrelli, le persone ci passano accanto lanciandoci occhiate indagatrici, curiose.
Non comprendono le nostre emozioni. Non possono. Non sanno quanto abbiamo bramato questo istante.
Dobbiamo sembrare due pazzi: un ragazzo con una ragazza in braccio, fermi vicino alla macchina, sotto un temporale epico con i lampi che si rincorrono tra le nuvole scure.

Arriviamo a casa sua con il riscaldamento sparato alla massima potenza e ancora un sorriso dipinto sul volto.
Varco la porta della sua villetta sempre tra le sue braccia, beandomi del calore del suo corpo.

"Bentornata!" Un coro di voci allegre mi prende alla sprovvista.

Sono tutti qui, non manca proprio nessuno, la mia cerchia di persone di fiducia è al gran completo per festeggiare il mio ritorno.

"Ma siete fradici!" Mia madre corre in bagno e in attimo siamo avvolti in due asciugamani formato famiglia, nell'intento di darci una rassettata alla bell'e meglio.

Va beh, meglio mettere qualcosa di asciutto alla fine dei conti.

Discorsi leggeri aleggiano mentre mangiamo e beviamo in cucina. La mamma si è fatta prendere la mano e ha allestito un buffet che avrebbe sfamato un intero quartiere. Dopo giorni di pasti insipidi, il mio stomaco festeggia ogni volta che ingoio un boccone. Le papille sono in estasi, le labbra lasciano fiati sonori, soddisfatti.

"Mamma, come cucini tu..." L'ennesima forchettata sparisce nella mia bocca, un gesto che vale più di mille parole.
"Sono contenta, Ami. Ho in mente un sacco di piatti per i prossimi giorni. Vedrai, in men che non si dica tornerai in forma smagliante!"
"Non so quanti contenitori possa ospitare il mio frigorifero lillipuziano."
"E chi ha parlato di casa tua?" Mi guarda come a darmi della sciocca.

Stupida io a credere che la mia dipartita dall'ospedale significasse un ritorno alla normalità.

"Amelia", mio padre interviene richiamando l'attenzione, "io e la mamma abbiamo discusso sul da farsi. Il dottore ha detto che dovresti riposare ancora per qualche giorno e iniziare al più presto la fisioterapia per il braccio. Immaginiamo che Josh dovrà tornare a lavorare, quindi abbiamo pensato che potresti tornare per qualche tempo a casa. Fino a quando il fisioterapista non ti darà il suo benestare non potrai muoverti con la sedia a rotelle, in autonomia."

"Perfettamente Imperfetti" Volume I "Con Le Mie Forze"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora