Amelia
Nella camera aleggia solo il silenzio dopo le sue ultime parole. Non c'è verbo o frase che possa essere proferito.
Durante tutto il racconto, Josh non ha distolto lo sguardo dal soffitto, e io dalle sue labbra.
Si volge verso di me, un piccolo sorriso amaro dipinto in faccia, sembra volermi rassicurare, ma le labbra gli si piegano tristi appena mi guarda con più attenzione.Lacrime, per quel bambino e poi per quel ragazzino che avevano vissuto esperienze così traumatiche, rigano le mie guance per poi accumularsi sul cuscino ormai intriso di tristezza e rabbia. La mano che ha tenuto abbandonata sulla sua fronte, come a tenere ordinati i pensieri, si scosta, per poi accarezzarmi il viso asciugando premuroso le gote rigate.
"Mi dispiace", non riesco a dire altro.
Scuote la testa.
"Non hai bisogno di dire nulla. Ho passato anni in terapia per superare tutto lo schifo. Ho fatto, e a volte faccio ancora, uso di farmaci per cercare di galleggiare in mezzo ai ricordi, per non sentirmi afferrare e riportare dentro. Per questo dormo poco. La mia mente tende ad affogarmi in quei momenti lontani, mi toglie il respiro... Un po' come succede con te con l'incidente. Mi sono massacrato per diventare più forte fisicamente; era troppo tardi per mia madre, ma non avrei più deluso chi mi stava a cuore. Non voglio essere una delusione per mio fratello. Io... io non ti voglio deludere, Amelia."
"Come puoi pensare di deludermi. Hai vissuto attimi traumatici per chiunque, e non saranno l'assunzione di ansiolitici o quello che ti é accaduto a definire chi sei", ma una domanda mi sorge spontanea, "Ne sei dipendente?"Lascia andare un profondo respiro.
"Ho rischiato alle superiori, ma Jack mi ha tirato fuori in tempo. Adesso li prendo solo in caso di forte stress. O non li prendo e faccio la fine di ieri sera. Ma tutta la preoccupazione che ti ho dato... Voglio smettere. Prenderò appuntamento dal mio psicologo e ricomincerò le sedute, se necessario. Voglio essere un uomo migliore, integro. Per me, per quel testone di Jack... per te."
Non riesco più a trattenermi e mi getto tra le sue braccia. Mi arrampico sul suo corpo e mi abbatto sulle sue labbra.
Le parole che gli ho taciuto questa mattina premono per uscire; mi allontano quanto basta per lasciarle andare, ma lui sembra avermi compresa senza che le abbia emesse e riprende a baciarmi. Se possibile, con più foga di prima.E l'urgenza ci coglie.
Cadiamo, precipitiamo, ed è una sensazione che toglie il fiato.Siamo labbra e denti.
Mani e braccia.
Cuori e teste.
Desiderio e passione.
Respiri e apnea.Amelia e Josh.
Non c'è più limite, l'abbiamo superato.
Più vestiti, li abbiamo gettati.
Più freni, briglie sciolte.
Finite le esitazioni, siamo la nostra certezza.Venerata come una dea, le sue mani creano brividi caldi sulla mia pelle. I nostri corpi parlano lingue opposte e complementari.
Solo un piccolo cenno di assenso e le sue labbra tornano sulle mie; occhi negli occhi, i nostri respiri si strozzano quando entriamo in collisione.
Lo sento dentro di me e mi riscopro donna, di nuovo completa come forse non mi ero mai sentita. Le sue spinte da lente diventano urgenti, come un incendio indomabile lambisce, brucia l'ossigeno che lo circonda. L'eccitazione cresce come alimentata da un vento forte. Piccole carezze mi frantumano. I nostri nomi urlati nell'aria, un'ultima spinta, e ci frantumiamo insieme nel nostro paradiso personale."Ti amo, Amelia."
Non c'è bisogno che dica nulla, i miei sentimenti me li ha già letti in faccia. Ma a me non basta. Voglio lasciarli andare, renderli tangibili.
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"Perfettamente Imperfetti" Volume I "Con Le Mie Forze"
Lãng mạnTrama "Siamo tutti un po' guasti. Solo che alcune imperfezioni sono più visibili di altre. Ma sono quelle imperfezioni che ci rendono quello che siamo. Unici." Amelia Wilder, dopo quella terribile notte, quando tutto è cambiato, vive la sua vita in...