Capitolo 25

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Josh

Sta bene. Stanca, ammaccata, intorpidita dalle flebo, ma sta bene.

Mio fratello sta bene, la sua macchina un po' meno.

Io? Io adesso sto bene.
Adesso che è sveglia, vigile, al sicuro... Mi basta questo per stare bene.

Vorrei proteggerla, evitarle altro dolore, ma sono fin troppo consapevole che la mia rivelazione gliene causerà di nuovo. Tentenno, pronto a raccoglierla, a ricomporla pezzo per pezzo se dovesse rompersi davanti ai miei occhi.

"Stacy", il suo nome si allontana dalle mie labbra in un sussurro.

E lei spalanca le sue di riflesso, completamente attonita.
Si è fidata, le ha aperto la porta di casa. Ha lasciato entrare la persona che la voleva morta.

"Sono... sicuri?" La confusione trapela nella sua domanda.
"Mi dispiace."

Le lascio un momento per assimilare la realtà dei fatti. Una realtà di cui anche noi non abbiamo chiaro ogni punto.

"Vedi, Jack, con la macchina... ha trovato un metodo tutto suo per fermare chiunque ti avesse sparato. Forse è meglio se riparto dal principio."

Nella testa l'incontro affrontato con l'agente di polizia si srotola come la pellicola di un film.
Mi sforzo di restare calmo mentre la metto al corrente dell'incidente di mio fratello, dell'idea malsana che ha adottato per fermare l'auto in fuga.

Se possibile, la sua pelle perde un'altra tonalità di colore.

"Dannazione, poteva sparargli."
"Felice che qualcun altro la veda come me!"

Sobbalziamo per lo spavento e ci giriamo verso la porta, dove l'agente Coleman ci guarda con un sorrisino compiaciuto sulle labbra.

"Scusate l'interruzione. Come sta, Amelia?"
"Agente! Un po' dolorante, ma tutto sommato non me la sento di lamentarmi. Sono davvero... dispiaciuta. Ho perso il lume. Non ho ragionato e sono uscita di casa come una stupida."
"L'importante è che stiate tutti bene. Sono appena passato dal signor Meiser... Sarebbe qui anche lui se non fosse stato trattenuto da un'infermiera"
"Deve ancora nascere la donna che mi tiene bloccato in un letto, caro Coleman." Jack entra con passo sicuro.

Gli occhi le si riempiono di lacrime adesso che sa il motivo della sua permanenza tra queste mura.

"Qualcuno ha spifferato tutta la storia?" Mi scocca uno sguardo veloce.
"Stupido! Se ti avesse sparato o se l'impatto fosse stato fatale o..."
"Non dimenticare mai che sono un uomo formato matrimoniale, Witch. Ci vuole ben altro per farmi fuori!"

Il solito sbruffone.

"A parte gli scherzi, nessuno tocca la mia famiglia e da quando ti sei accollata il mio fratellino, ne fai parte... che tu lo voglia o no."

Per lui sarò sempre il piccolo di casa da proteggere.
Ma le cose cambieranno.

"Comunque, come ti ho già annunciato: mi devi un'auto nuova. E la voglio veloce. Ma ne riparleremo appena l'agente ci avrà detto quello per cui è venuto."

Il letto minuscolo ci accoglie. Uno per parte, le facciamo da scudo. Le zone d'ombra sono ancora così tante che davvero non so più cosa aspettarmi.

"Le nostre indagini e i risvolti improvvisi ci hanno dato molto materiale su cui lavorare. Abbiamo interrogato la Yang e siamo riusciti a risalire all'inizio di tutta questa faccenda: il 12 settembre 2017", Coleman fa una pausa, sembra voglia vedere la reazione di Amelia a quella precisa data.

E lei sussulta.

Ci voltiamo entrambi non capendo come tutto questo possa essere stato progettato quasi due anni prima, poi lei si guarda le gambe, inizia a toccarle. Fa correre i palmi su e giù senza riuscire a fermare quel movimento.

"Perfettamente Imperfetti" Volume I "Con Le Mie Forze"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora