Amelia
"No!" La sillaba sfugge.
Disorientata, metto a fuoco la stanza che mi circonda; gli occhi spalancati al limite del possibile. Il battito del cuore in tempesta sembra voler turbinare fuori dalla gabbia toracica. Il fiato corre; le spalle alternano la sua fuoriuscita mentre il sudore si intreccia ai capelli, incolla la maglietta al corpo sotto le lenzuola.
"Era solo un brutto sogno... Era solo un brutto sogno, Amelia..."
Il palmo si anima picchiandomi piano la fronte, prosegue accarezzando la faccia fino a chiudere la sua personale corsa sulla bocca. Mordo l'indice tra gli incisivi con l'intento di bloccare qualsiasi altra cosa voglia uscire, imprecazioni incluse.
A cosa servirebbero, poi? Migliorerebbe la mia situazione sputare improperi verso i miei incubi?
Il morbido guanciale tutto a un tratto sembra cosparso di spilli invisibili: la sua imbottitura si è intrisa di brutti ricordi. Faccio leva sulle braccia, appoggiandomi sui gomiti, nel tentativo maldestro di alzarmi. Dopo un po' di contorsionismo, mi allontano dal letto e, con il corpo ancora scosso dai brividi, avanzo a scatti sul pavimento liscio per raggiungere il bagno.
La pelle nuda entra a contatto con la porcellana fredda provocando altri tremori. Lascio che l'acqua si porti via le tracce tangibili del mio sonno irrequieto, strofinando i palmi con gesti vigorosi sulla patina che alloggia indisturbata sull'epidermide: la cancello.Nell'altra stanza il trillo fastidioso della sveglia mi aiuta a canalizzarmi sul presente, sovrasta pensieri e sbuffi che ancora non ho smesso di produrre.
Zittisco il rubinetto senza neanche dare uno sguardo allo specchio. Non sono abbastanza lucida per affrontare il mio riflesso."Perfetto. Davvero perfetto, Amelia", l'asciugamano raccoglie gocce e parole nella sua trama soffice.
La casa è in penombra; oltre le tapparelle il sole inizia la sua battaglia giornaliera contro la notte, trascinando con sé i primi bagliori.
Piccole luci di cortesia si specchiano sulle piastrelle mostrandomi la strada. Scivolo accanto al comodino, un tocco sul display e il silenzio torna a regnare sovrano.
Afferrato il cellulare raggiungo la cucina dove la tazza mi aspetta sul lavello pronta per essere riempita; la macchina del caffè borbotta e mi trovo a respirare a pieni polmoni il profumo che va spargendosi tra le mura. Le mie papille gustative ringraziano dopo il primo sorso, il corpo si accende appena il nettare prende a circolare. Ingoio altro coraggio liquido e prendo a scorrere i messaggi che intasano la videata, dandogli una lettura approssimativa."Laila, Laila... Indovina un po'? Ancora Laila."
La posta elettronica è la mia seconda scelta, cancello pubblicità e spam che intasano lo schermo prima di concentrarmi sulle email di lavoro. Una busta interattiva lampeggia e il mittente riportato è molto più interessante delle promozioni sulle scarpe del centro commerciale che mai indosserò.
Un lieve tocco e prendo a sfogliare il messaggio al tempo del polpastrello che slitta sullo schermo.-Ottimo lavoro! L'articolo verrà inserito nel prossimo numero. Invieremo in giornata il solito compenso sul tuo conto corrente.-
Le labbra si stirano in un sorriso storto, compiaciuto.
Mi batto un cinque mentale.Scrivere, revisionare, riscrivere. Devo tenermi impegnata costantemente. Il rischio di perdermi nei ricordi è sempre dietro l'angolo. Non mi resta altro che avvinghiarmi con le unghie ai miei impieghi, e sperare che tutto il resto passi in secondo piano.
Forse in questo modo riuscirò ad andare avanti, riuscirò a sopravvivere a tutto questo.
Forse me la sto solo raccontando.
Forse.La mia cabina armadio straripa di tailleur dalle svariate tonalità, tutti stirati e pronti all'uso. Con una mano accarezzo i completi con una voglia matta di prenderli uno alla volta e farli cadere a terra.
Sono fantasmi della vecchia me.
La Amelia che arrivava con il suo caffè da asporto, l'acconciatura impeccabile, borsa di pelle e scarpe con i tacchi sottili che la annunciavano sui marmi dello studio.
Il custode mi aveva confidato che riconosceva il mio passo senza neanche dover alzare lo sguardo.
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"Perfettamente Imperfetti" Volume I "Con Le Mie Forze"
RomanceTrama "Siamo tutti un po' guasti. Solo che alcune imperfezioni sono più visibili di altre. Ma sono quelle imperfezioni che ci rendono quello che siamo. Unici." Amelia Wilder, dopo quella terribile notte, quando tutto è cambiato, vive la sua vita in...