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All I want is a good guy
Are my expectations far too high?
Try my best but what can I say
All I have is myself at the end of the day
But shouldn't that be enough for me?
-Olivia Rodrigo

Clare

Sentirsi soli anche quando si è in pubblico, con molta gente attorno, è un dolore che in pochi possono capire.
Non tutti hanno questo problema, il doversi fingere a proprio agio solo per non far preoccupare chi ti sta intorno.

È così che mi sento ora. In trappola.
Mi sento così perché sono al primo firma copie di mia sorella, dispersa tra la folla, e come sempre devo far finta di stare bene per non farla preoccupare.
Devo far finta di voler essere davvero qui.

Non dico questo perché non vorrei partecipare al suo firma copie, ma perché nonostante lei non lo sappia, in questo momento non dovrei essere qui ma in una delle boutique più importanti di New York.

Dovrei essere lì, ed essere felice di aver raggiunto un simile traguardo.
Dovrei essere alla sfilata organizzata da me in persona, e dovrei essere lì come capo della mia azienda.
A rappresentarla.

Ma invece sono qui, dispersa tra almeno un milione di persone a cercare una via di fuga.
Ovviamente non voglio andarmene, ho solo bisogno di un po' di tranquillità. Non mi capita spesso di ritrovarmi con un pubblico così ampio, o meglio mi capita, ma per motivi totalmente diversi.

So dove si trova l'uscita, ma è talmente lontana e straripante di persone che mi sono rifiutata di prendere quella direzione.
Mi sono, invece, rinchiusa in bagno. Sperando con tutta me stessa di rimanere sola per almeno cinque minuti.

Non mi sono trasferita da tanto qui, solamente tre mesi. Ma grazie a dei contatti che avevo, già quando mi trovavo a Boston, sono riuscita ad aprire finalmente una mia azienda qui. Creando un mio marchio, che è diventato uno dei più venduti nel giro di quarantotto ore.

Il mio ultimo articolo è uscito proprio ieri sera, ed è già andato sold out.

Ancora non so come sia possibile, ma a quanto pare i miei modelli, a partire da quelli più eleganti fino a quelli più sportivi, sono piaciuti molto.

Distolgo lo sguardo dallo schermo del mio cellulare nel momento in cui una ragazza entra in bagno.

Ha dei lunghi capelli rossi, che le ricadono sul viso nel momento in cui si lava le mani, e mi rivolge un sorriso timido appena mi vede.

<< Clare, giusto? >> chiede mentre le insapona delicatamente.

<< si, tu sei? >> chiedo confusa.

<< Caitlyn, un'amica di tua sorella. Ci ha parlato molto di te, non vedevo l'ora di conoscerti >> ora che mi ha detto il suo nome, forse ricordo che una volta mia sorella me ne aveva parlato.
Ma grazie alla mia memoria di merda tendo a dimenticare la maggior parte delle cose che mi si raccontano, perciò se non mi avesse detto il suo nome non avrei mai capito che era una sua amica.

Purtroppo non ho ancora avuto occasione di conoscere nessuno dei suoi amici, questi mesi sono stata parecchio impegnata con la fine degli studi e con la mia nuova azienda, perciò non sono praticamente uscita di casa se non per andare al negozio.
Ho persino visto raramente mia sorella, e lei vive con me.

Anche lei è stata parecchio impegnata, ha trascorso la maggior parte del suo tempo nella sua camera a scrivere e ogni sera usciva con i suoi amici. Aveva l'umore a terra, di questo me ne sono accorta, ma loro glielo miglioravano.

Spesso provava a farmi uscire, ma io dovevo ancora dare troppi esami perciò dicevo sempre di no.

Al primo posto metterò sempre la mia carriera, poi, quando c'è tempo, viene il divertimento.

<< felice di conoscerti, Caitlyn >> le sorrido mentre lei si asciuga le mani.

<< bene, io vado. Nathan mi aspetta, ma spero di vederti dopo per festeggiare il traguardo di Audrey >> si ferma sulla soglia del bagno, sorridendomi.

<< certo, ci sarò >> anche se dovrei essere altrove.

Ma a quell'ora l'evento sarà già finito, perciò è inutile rifiutare.
Conoscerò questi fratelli, che tra l'altro volevo conoscere da un po' ma non ne avevo il tempo, e forse mi divertirò un po' prima di tornare alla mia solita, noiosa e impegnata vita.

Aspetto qualche minuto prima di uscire di nuovo dal bagno, imbattendomi in una massa di corpi che acclamano mia sorella.

Sono davvero contenta che abbia raggiunto un simile traguardo, soprattutto perché so bene che quella è una storia vera. So che in quel libro c'è tutta la sofferenza che lei si porta dietro da un anno, e questo mi rende più orgogliosa di lei.

Ma c'è una cosa che lei non ha mai capito, le persone sono come le medaglie. Hanno più facce.
E sebbene lei abbia visto la faccia più gentile e caritatevole dei nostri genitori, non ha mai visto che il trattamento che riserbavano a me quando lei non c'era era tutt'altro che gentile.

Non gliene faccio una colpa, loro erano bravi attori e io ero brava a ignorare i problemi. Lo sono sempre stata.
Perciò non ne ho mai parlato con lei, non ne sentivo l'occorrenza.

Non avrei risolto il problema, e non l'avrebbe fatto neanche lei.

Ignoro il problema, quest'ultimo sparisce. Anche se funziona raramente.

Mi fermo quando vedo che qualcuno mi blocca la strada, ero talmente persa tra i pensieri che per poco non gli andavo addosso.

Guardo alzo il capo, per vedere chi mi stia ostacolando, capisco che si tratta di uno due fratelli. L'ho già visto in qualche foto.

Ha degli occhi di un verde ammaliante, i capelli castano chiaro che li mettono in maggior risalto, un fisico asciutto, non molto muscoloso, e un leggero strato di lentiggini.

Credo sia uno dei più grandi.

<< come ti chiami? >> mi chiede squadrandomi.

<< non sono cazzi tuoi >> rispondo indispettita dal suo comportamento al quanto fastidioso.

<< ah, ciao Non-sono-cazzi-tuoi! Che nome meraviglioso, è bellissimo. Mi dai il tuo numero? Non sono mai uscito con una ragazza che ha un nome del genere >>

Ma che simpatico... coglione.

<< io sono Aron, e immagino che il tuo nome non sia davvero quello >> continua tornando serio.

In realtà era serio anche prima, ma ora lo è di più.

<< sono Clare >>

Mi guarda con stupore, come se non se lo aspettasse.

<< Clare Lewis... sei famosa da queste parti, e non mi riferisco al fatto che Audrey è tua sorella >> mormora rivolgendomi un mezzo sorriso.

<< famosa? Non mi definirei così, ma grazie comunque >> È la verità, non sono famosa. Un conto è essere conosciuti a New York, un'altro è essere famosi a New York.

<< ora è meglio che vada... ero venuto qui perché avevo trovato una ragazza carina, ma dato che sei la sorellina di Audrey, non voglio finire senza palle. E immagino che tu sia stronza almeno la metà di tua sorella, che basterebbe anche per uccidermi >>

C'è un enorme differenza tra me e mia sorella, lei sa essere violenta, io anche ma non lo sono mai.
Posso rispondere a parole, ma non alzo mai le mani. A meno che non sia talmente arrabbiata da non rendermene conto, in quel caso so come comportarmi grazie a mia sorella che mi ha insegnato la tecnica.

<< è stato un piacere conoscerti, Cenere >>



Ciao Narcisi!

Non aggiornavo da un po' ,ma dato che oggi è stato il mio compleanno ho avuto proprio poco tempo.

Scusate se aggiorno così tardi, mi farò perdonare il prima possibile lo giuro.

Però ora passiamo alle cose serie, cosa ne dite?

Vi lascio il box anche su ig, fatemi sapere cosa ne pensate.

Aggiorno il prima possibile<3

-Asia🤍

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