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(Do I wanna know?) If this feeling flows both ways
(Sad to see you go) Was sorta hoping that you'd stay
(Baby we both know) That the nights were mainly made
for saying things that you can't say tomorrow day

Clare

<< volevi mettere in pratica ciò che hai imparato nei tuoi romanzi erotici, o sbaglio? >>

Senza aspettarmi, procede a passo svelto davanti a se. Andando a sedersi su uno dei lunghi divani in pelle.

Procedo lentamente, guardandomi intorno.
Sembra un semplice night club, ma a differenza del piano di sopra dove il nero prevaleva sul rosso, qui è il rosso che prevale.
Di nero ci sono solamente i divani e il palco.

<< non vieni? >> la sua voce arriva in lontananza, a separarci ci sono svariati metri.
È dall'altro lato della stanza.

Senza smettere di guardarmi intorno, gli vado incontro. Il mio sguardo di posa su di lui solamente nel momento in cui mi ritrovo a pochi centimetri da lui.

<< siediti qui >> non è un ordine, ma una richiesta. E mi sta chiedendo di sedermi sulle sue gambe.

Esito, non perché non voglia. Aron è bello e attraente, ma non voglio che la storia si ripeta.
Non voglio dover superare di nuovo tutto, e farlo da sola.
Non riuscirei a rialzarmi se dovesse succedere una cosa del genere.

Alla fine io cosa so di Aron? Assolutamente nulla. E se la storia si stesse ripetendo?
Non ho la certezza che lui non farebbe ciò che ha fatto Charles, e neanche che i suoi scopi non siano gli stessi.

Non posso farmi una cosa del genere, non di nuovo.

<< Cenere... >>

Le sue mani raggiungono il retro delle mie ginocchia, facendomi sedere a cavalcioni sulle sue gambe.

Ma la mia mente è altrove, è rimasta a quella notte di confusione, di vuoto.
Avevo solamente sedici anni...

<< ehi, Cenere. Guardami >> la mano di Aron si posa delicatamente sotto il mio mento, facendomi incastrare lo sguardo nel suo.

<< stai bene? Ti ho... sconvolta? >> domanda preoccupato.

Pensa che la mia esitazione sia a causa del luogo in cui ci troviamo, un luogo insolito per un "primo appuntamento". Perché anche se fatto per scommessa, questo è il nostro primo appuntamento.

Ma non sa che io non sono sconvolta, ho solo paura di vivere di nuovo quell'inferno. E di trovarmi di nuovo in quel limbo tra depressione e apatia.

<< no, non sono sconvolta. È solo che... >>

Non posso parlarne. Non posso fidarmi.

L'ho imparato tempo fa, e non farò di nuovo lo stesso errore. Sarebbe da stupida, parlare di una cosa del genere con un ragazzo conosciuto poco più di due settimane fa. Sarebbe da ingenua, proprio come ha detto Audrey.

<< se vuoi tornare a casa posso accompagnarti subito >> riporto l mia attenzione su di lui, che mi guarda con preoccupazione.

<< come ti avevo già detto, non scapperò come hanno fatto le altre, Aron. Stavo solamente pensando ad altro >>

Ora sembra sollevato, credeva di essere il problema. E lo capisco più di quanto vorrei capirlo, perché ho passato un'intera vita a sentirmi il problema principale.

<< brutti ricordi? >> domanda guardandomi intensamente negli occhi.

<< bruttissimi >> confermo sospirando.

<< allora, che ne dici di mandarli via insieme? >> una sua mano mi si posa sul fianco, mentre l'altra è poco sopra il mio ventre.

<< come? >>
So già come, ma voglio esserne sicura. Voglio illudermi del fatto che sentendolo dalle sue labbra, possa suonare più vero. Voglio illudermi del fatto che non stia facendo le stesse cose che faceva Charles.

<< lascia che te lo mostri >>

La mano che poco prima era sul ventre, comincia scendere sempre più in basso.

Solo ora mi accorgo che il tubino si è sollevato fino a scoprirmi fino a poco sotto la pancia. E che le sue dita stanno per superare l'orlo.

<< rilassati. Voglio solamente liberare la tua mente da quei brutti pensieri, e lasciare al suo interno solo quelli positivi >> la mano finisce nel mio interno coscia, percorrendo lentamente la sua salita.

Lascia una scia di pelle d'oca ovunque passi, mandando il mio cervello in completa confusione.

<< voglio che il tuo unico pensiero sia questo, il mio tocco delicato sul tuo corpo. Nient'altro >>

Il suo indice arriva tra le mie gambe, e accarezza delicatamente la mia intimità da sopra il tessuto delle mutandine.
Il suo sguardo invece è fisso nel mio, non lo distoglie nemmeno per un secondo.
Lo abbassa sulle mie labbra solo nel momento in cui le socchiudo, ma poi lo incastra di nuovo nel mio.

È durato una frazione di secondo, ma si è morso il labbro inferiore, prima di tornare a guardarmi negli occhi.

<< i brutti pensieri devono sparire, così come stai facendo sparire i miei >>
Il suo dito si insinua sotto il tessuto delle mutandine, accarezzando ancora una volta la mia intimità.

L'indice entra lentamente, affondando fino in fondo. Ed un sospiro di sollievo fuoriesce dalle mie labbra.

Aggiunge anche il medio, arrivando ancora più in profondità.

E io mi chiedo come possa farmi provare cose del genere, con solamente due dita. Non immagino se lo avessi per davvero, se non fossero le dita ad entrare ed uscire... il solo pensiero fa aumentare la mia eccitazione.

<< vorrei darti tutto, ma voglio andarci piano. Devi abituarti a questo, Clare. Perché d'ora in poi non ne potrò fare a meno >> la mano sul fianco, mi spinge di più contro di lui.
Facendomi ritrovare proprio sulla sua erezione gonfia sotto il tessuto dei jeans.

<< il solo pensiero che tu sia così simile a me, mi fa eccitare oltremodo. Non intendo farlo in questo momento, ma voglio darti davvero tutto me stesso, tesoro. >>

<< non chiamarmi "tesoro", ci chiami tutte quelle che ti scopi >> mormoro nonostante abbia un orgasmo che sta arrivando.

<< e noi cosa stiamo facendo? >> chiede sogghignando.

<< noi non stiamo scopando, Aron >> dico fingendomi innocente.

<< ne sei sicura, Cenere? >>

Avvicino le mie labbra al suo orecchio.
<< tu non mi stai scopando, non sei dentro di me, Aron >> sussurro mordicchiandolo leggermente.

<< no, ma così mi rendi difficile trattenermi >> ribatte in difficoltà.

<< questo lo so >> rispondo soddisfatta.

Allontano il mio volto dal suo.

L'orgasmo arriva all'improvviso, travolgendomi completamente. E Aron, nonostante non ci abbia guadagnato niente, è soddisfatto.

Butto in dietro la testa, godendomi a pieno quei secondi di paradiso.

<< ora dimmi, a chi è che stai pensando? >> riporto lo sguardo nel suo, sorridendo leggermente.

<< al romanzo che mi hai regalato che non vedo l'ora di iniziare >> rispondo.

<< ah, quindi non al sottoscritto >> è ironico, e sta sorridendo in un modo troppo tenero per sembrare un ragazzo che mi ha appena fatto avere un orgasmo.

<< no, non pensavo a te Mr. Esisto-solo-io >>


Hey narcisi!
Che ne dite? Spero vi sia piaciuto il capitolo.

Piano piano stiamo conoscendo meglio il nostro Aron.
E consoceremo meglio anche Clare.

Io intanto sto lavorando ad un bel progetto, perciò tenetevi pronti🫢

-Asia

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