Capitolo VIII

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"Nico!"

Il ragazzo si fermò perplesso.

Stava per entrare nell' aula di anatomia, lo zaino sulla spalla meno dolorante, due profonde occhiaie e i capelli spettinati, cercando di rifilare inutilmente le cuffiette nella tasca posteriore dello zaino.

Si voltò di scatto a quella voce familiare.

"Solace?" chiese stupito, trovandosi di fronte il ragazzo che lo aveva medicato il giorno prima.

Il biondino sorrise.

Nico distolse lo sguardo e infilò le cuffiette a caso all' interno del logoro eastpack.

"Che diamine ci fai qui?" continuò fintamente disinteressato.

Il ragazzo rise avvicinandosi un po' per lasciare passare alcuni ragazzi che entravano in classe.

"Mi chiamerai mai con il mio nome? Comunque, sono qui perché il professor Brunner ha chiesto se c' erano degli specializzandi che volevo qualche... ehm... 'credito' in ospedale, così mi sono offerto e lo aiuterò durante le sue lezioni. Non credevo fossi un suo alunno" rispose continuando a sorridere.

"Già, che fortuna eh?" rispose lui in tono puramente sarcastico, evitando di guardarlo.

"Wow allora sei veramente così scorbutico fin dal mattino" rise Will, quando venne malamente spintonato da qualche ragazzo che entrava in classe.

Il biondino cadde in avanti verso Nico e appoggiò un braccio al muro, di fianco al viso dell' altro, per sostenersi.

Mormorò un' imprecazione ma sorrise.

"Educati i tuoi compagni di corso" disse ironico guardandolo.

Troppo vicino.

Nico rimase immobile, appoggiando la schiena al muro per stare il più distante possibile da lui.

"Già..." mormorò neutro.

"Bene, Di Angelo, sarà un piacere farti da prof nelle prossime settimane, sarai costretto ad ascoltarmi per una volta" rispose Will con un sorriso furbo, allontanandosi di poco.

Nico lo guardò male, stringendosi nell' enorme felpa scura.

"Allora a dopo, mio alunno" disse il biondino ridendo ed entrò in classe, dirigendosi subito verso la cattedra del professor Brunner.

Il ragazzo sospirò passandosi una mano sul viso, sarebbero state delle settimane davvero lunghe.

"Hey qualcuno è di pessimo umore anche stamattina" disse un' altra voce alle sue spalle, ridacchiando.

Nico sorrise ironico prima di voltarsi.

"'Giorno anche a te Valdez" disse sarcastico facendo un cenno e poi entrò nell' aula senza aspettarlo, occupando uno dei banchi dell' ultima fila.

***  

Leo aveva perso la concentrazione già dopo i primi dieci minuti di spiegazione.

Armeggiava con il solito pezzo di fil di ferro nella mano sinistra, mentre con la destra fingeva di prendere appunti, mentre in realtà scarabocchiava disegnini stupidi ai margini della pagina.

Alzò lo sguardo sullo specializzando che avrebbe aiutato il professore nelle seguenti settimane.

Gli stava istintivamente antipatico.

Appena entrato nell' aula, tutte le ragazze si erano immediatamente voltate verso di lui, il classico bel ragazzo, biondo con gli occhi azzurri, alto, ben piazzato, abbronzato...

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