Capitolo XI

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Il ragazzo suonò ripetutamente il campanello, aspettando nervosamente che la sorellastra gli venisse ad aprire.

Hazel spalancò la porta infastidita, con ancora la divisa da cameriera addosso.

"Nico ma che diamine..." iniziò lei guardandolo male, quando notò la valigia e l' aria inquieta del fratellastro.

"Hey ma che significa?" mormorò, facendosi comunque da parte per farlo passare.

Il ragazzo entrò velocemente e appoggiò la pesante valigia affianco al divano.

"Mi trasferisco qui" disse atono senza guardarla, mentre tirava fuori dalla tasca del giubbotto una busta bianca.

"Tieni, questo è per il primo mese d' affitto"

Hazel era ancora troppo sconvolta per realizzare.

"Cosa... ma..." mormorò con aria corrucciata guardando il fratello e la busta.

Nico, se possibile, indurì ancora di più la propria espressione.

"Due anni fa mi hai detto che sarei potuto venire a stare da te. Se hai cambiato idea dimmelo subito, così mi cerco un hotel" rispose sempre evitando il suo sguardo.

"No... io..." iniziò la ragazza, scuotendo energicamente la testa sospirando.

"Smettila di dire idiozie, metti via quella busta e porta la valigia nella camera degli ospiti" continuò poi guardando negli occhi il fratello.

Nico annuì appena e portò la valigia nell' altra stanza, per poi lasciare la busta sulla scrivania.

"Se rimango qui, pago la mia parte dell' affitto, intesi?"

La sorella non rispose e corse ad abbracciarlo stretto.

"Sta zitto per un volta" mormorò sulla sua spalla.

Lui la strinse forte a sua volta rimanendo in silenzio per quella che avrebbe voluto essere un' eternità.

"Perché?" chiese infine lei in un sussurro.

"Ho parlato con lui. Mi ha cacciato"

***

Il bambino uscì di fretta da scuola con un gran sorriso ad illuminargli il volto.

Corse velocemente nella piccola cartoleria, tirando fuori il portafogli nero con un piccolo teschio che gli aveva regalato bianca poco tempo prima, e cercò il commesso.

Suonò il campanellino sul bancone più volte, divertito, finché non arrivo un ragazzo dall' aria gentile.

"Ciao piccolo! Come posso aiutarti?" chiese sorridendo a Nico, che intanto faceva vagare lo sguardo per tutto il negozietto.

"Oggi la mia sorellona compie gli anni e le voglio fare un bel regalo! Voglio prenderle un diario" rispose guardando il ragazzo con sguardo pieno di aspettativa.

"Certo... a tua sorella piacerebbe un diario rosa?" tentò guardandolo divertito.

Nico fece uno sguardo disgustato e scosse energicamente la testa.

"Alla mia sorellona non piace il rosa! Le voglio prendere un diario nero!" disse convinto e tirò fuori una banconota.

Il commesso rise.

"E va bene, vado a controllare nelle scorte"

Intanto il bambino si guardava attorno sorridendo soddisfatto per il regalo che le avrebbe preso.

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