Capitolo IX

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-La tua segreteria contiene 1 messaggio. Premere 1 per ascoltare-

La mano di Nico tremò appena, tenendo in mano il cellulare.

-1-

"Nico sono io"

Il ragazzo chiuse gli occhi ascoltando la voce grave ma sbrigativa del padre.

"Non so cosa sia successo ieri sera, so solo che sono tornato a casa ed eri svenuto in bagno tenendo in mano le tue pastiglie"

Nico strinse piano i pugni.

'Forse se fossi a casa più spesso sapresti che non è la prima volta' pensò infuriato.

"Non voglio che capiti mai più una cosa simile"

'Ti odio'

"Perciò vedrai uno psicologo la prossima settimana"

'Scordatelo'

Il ragazzo chiuse il messaggio vocale prima della fine e mise il cellulare sul tavolino, davanti al divano di Hazel.

Stava per chiudere gli occhi, quando il suo sguardo si posò sul piccolo barattolo trasparente. ***

"Nico?" mormorò la ragazza, scuotendo piano il ragazzo sul divano, gli occhi velati dalla preoccupazione.

Lui si muoveva a scatti, dormendo, mormorando frasi senza senso, mentre la ragazza cercava disperatamente di svegliarlo.

"Nico ti prego..." continuò alzando di poco la voce.

"Bianca... Non farlo... è colpa mia..." mormorò lui raggomitolandosi su sé stesso mentre dal divano cadeva un piccolo contenitore di pastiglie mezzo vuoto.

La ragazza spalancò gli occhi vedendolo e lo raccolse velocemente.

"Merda... Nico svegliati! Svegliati!"

***

"Me lo avevi promesso" sussurrò la ragazza, guardandolo con gli occhi dorati supplicanti.

"Haz... mi dispiace... mi dispiace così tanto..." mormorò lui guardandola mortificato.

Aveva promesso.

Senza mantenere.

Come Ade.

"Mi avevi detto che non avresti più preso quelle pastiglie... mi avevi giurato che ne avresti presa al massimo una se davvero stavi male... UNA NICO! Solo una!" replicò la ragazza sull' orlo delle lacrime.

Il ragazzo ripensò a quante ne aveva prese prima di addormentarsi... nemmeno se lo ricordava.

Hazel lo guardò in silenzio prima di avvicinarsi e stringerlo in un abbraccio.

Nico odiava il contatto fisico, dopo Bianca non aveva permesso a nessuno di avvicinarsi a lui.

Ma anche la ragazzina dagli occhi dorati era sua sorella alla fine.

Il ragazzo chiuse gli occhi abbandonandosi a quella stretta confortante, che gli mancava più di quanto avrebbe mai voluto ammettere.

***

Nico tornò a casa alla fine delle lezioni, evitando di andare all' obitorio, dove era certo di incontrare un biondino che quel giorno aveva visto fin troppo.

Si lasciò cadere sul grande divano e affondò il viso fra i cuscini mormorando imprecazioni a caso.

Sospirò e rimase fermo per qualche minuto, chiudendo gli occhi.

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