Capitolo XIX

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Qualunque fosse stata la divinità che avesse guardato giù per lui, permettendogli di gustarsi un'ottima cioccolata seduto accanto ad Hazel, le avrebbe costruito personalmente un tempio d'oro.

Non riusciva a distogliere lo sguardo da lei, con i capelli ricci che le coprivano parte del viso, le piccole mani che tenevano la tazza bollente e quell'espressione concentrata nell'evidente tentativo di non sporcarsi.

Un sorriso gli sorse spontaneo, facendogli comparire delle fossette a lato delle labbra, finché come una vocina stridula e fastidiosa si intrufolò nella sua testa.

'Serve davvero che io ti ricordi del ragazzo alto, bello, abbronzato, palestrato, biondo e con gli occhi azzurri che è uscito da qui poco fa?'

E la risposta immediata fu un convinto 'Sì', perché quegli occhi quasi dorati gli stavano completamente facendo perdere la ragione.

"Che c'è?" chiese improvvisamente la ragazza, appoggiando la tazza vuota sul tavolino, arrossendo appena.

Leo, che non si era minimamente accorto di averla fissata tutto il tempo, arrossì a propria volta, cercando invano una scusa al suo comportamento.

Con la mano libera si sfiorò il labbro superiore, un lieve sorriso imbarazzato.

"Hai un po' di cioccolata qui"

La ragazzina avvampò pulendosi in fretta e mormorando un "grazie".

"Di nulla Haz" le sorrise lui appoggiando anche la propria tazza sul tavolino.

***

"Nico stai bene?" chiese lo specializzando, una nota di preoccupazione nella voce mentre gli accarezzava delicatamente la guancia, senza quasi farci caso.

'Non è un sogno, apri gli occhi'

Non riusciva a trovare il coraggio per farlo.

Cosa sarebbe successo ora? Perché Will lo aveva baciato?

Una flebile speranza si fece strada in lui, ma venne prontamente stroncata sul nascere.

'Lui non prova nulla per te'

Sentiva distintamente ogni singolo battito doloroso del proprio cuore come se lo stesse pregando di fare qualcosa, qualunque cosa.

Sapeva di avere il viso ed il collo chiazzati di rosso, delle grandi macchie vermiglie che si sarebbero subito notate sulla sua pelle pallida.

Non sapeva cosa lo avesse infine spinto ad aprire gli occhi e a sostenere lo sguardo limpido dell'altro.

Will gli sorrise leggermente, un sorriso vero, caldo, che lo destabilizzò quasi quanto il bacio di poco prima.

'Non prova niente per te. Perché mai dovrebbe farlo?'

Lo specializzando tenne fermamente la mano sulla sua guancia, l'altra ancora al suo fianco.

Doveva parlare? Avrebbe dovuto dirgli qualcosa? Cosa si poteva rispondere dopo un bacio?

Aveva gli occhi sgranati, quasi spaventati, quando si tirò lentamente indietro per togliersi dalla stretta dell'altro.

Un velo di delusione oscurò gli occhi azzurri dello specializzando che abbassò appena il viso con un lieve sorriso amaro e imbarazzato.

"Perdonami, evidentemente non dovevo..."

Nico non riusciva nemmeno a replicare, già la fatica per continuare a respirare era immensa.

'Nessuno tiene a te, non più. Non illuderti di nuovo, non ti puoi fidare'

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