Capitolo XII

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Hazel aprì la porta con fare svogliato, già in pigiama e con i capelli sciolti leggermenti arruffati sulle spalle.

"Mamma, non dovevi essere qui domatt..." iniziò la ragazza con un sbadiglio, per poi vedere la figura appoggiata allo stipite e avvampare.

"Leo? Che diamine ci fai qui?" chiese lei perplessa, facendogli spazio per entrare e poi richiuse la porta alle loro spalle.

"I-io... Hazel mi dispiace... non sapevo dove andare" iniziò il ragazzo mordendosi nervosamente il labbro e tenendo le mani in tasca.

"Hey calmati non fa niente... anzi è un bene che io sia ancora sveglia, Nico non ti avrebbe aperto" replicò lei accennando un sorriso.

"Immagino" mormorò Leo.

La ragazza continuò ad osservarlo come aveva fatto da quando era entrato.

"Come mai non sapevi dove andare? È successo qualcosa con la tua famiglia?" chiese sperando di non essere troppo indiscreta e si sedette sul bordo del divano, leggermente imbarazzata per il pigiama a pallini colorati che indossava. Il ragazzo annuì appena, andandosi a sedere vicino a lei.

"È successo un casino... e non credo di riuscire tornare a casa per affrontarlo, in questo momento" rispose Leo senza guardarla.

"Sembra che chi non voglia o non possa tornare a casa, rimanga qui da me... in ogni caso rimani pure se vuoi, basta che domani prima delle undici la casa sia a posto perché torna mia madre... e già dovrò farle digerire che Nico si è trasferito qui" continuò Hazel con tono dolce, accennando un vago sorriso.

"Sei un angelo, grazie davvero... e comunque ho davvero un ottimo ricordo del tuo divano" disse sorridendole e stravaccandosi appena.

"No no no, l'altra volta era un caso particolare, tu non ci dormi sul divano. Non quando nella stanza degli ospiti ci sono due letti, la dividerai con Nico" rispose seria alzandosi.

"Oh, grazie... ma non è che Di Angelo mi spara a vista se entro nella sua camera?" continuò Leo con un lieve sorriso. "Questo è ovvio Valdez, per questo entro prima io" ridacchiò Hazel entrando nella stanza del fratello.

***

Nico aveva appena messo il logoro diario in pelle nera sotto al cuscino, pronto ad alzarsi e vedere chi osava scocciare sua sorella a quell'ora, quando la ragazza entrò nella sua camera con un sorriso. "Hey..." mormorò avvicinandosi a lui.

"Chi era alla porta?" chiese il ragazzo perplesso, guardando Hazel con fare quasi severo.

"Il tuo coinquilino per stanotte... vedi che arrivi vivo a domattina" scherzò la sorella dandogli un bacio sulla guancia.

"Ha avuto un problema in famiglia e non se la sente di tornare a casa, dovresti capirlo..." gli mormorò all'orecchio prima di alzarsi.

"Leo vieni pure" disse la ragazza alzando la voce e un noto ragazzo entrò nella sua stanza.

"Valdez? Ricapitoliamo... tu mi stai davvero chiedendo di dormire con Valdez? Non so se ci sono più probabilità di svegliarmi senza un coinquilino o di non svegliarmi affatto" replicò Nico guardandolo entrare e appoggiarsi distrattamente alla parete con il suo solito sorrisetto.

"Tuo fratello ha ragione Hazel, comunque grazie... grazie davvero" mormorò sorridendo e guardando la ragazza, che rispose al sorriso.

"Si va bene, me la caverò con questo sgorbio... ora Haz, è tardi, va a dormire" disse abbastanza sbrigativo guardando male entrambi.

"Ti ricordo che questa è ancora formalmente casa mia" disse la ragazza con un sorriso ironico, prima di fiondarsi fra le braccia del fratello e lasciargli un dolce bacio sulla guancia.

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