Lo sai

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"È proprio la mia sorellina"
Dissi io, guardando ironicamente fiera Belly dopo il suo
"E se facessimo un gioco alcolico?"
Meritandomi una risata generale.
Piano piano con i ragazzi iniziammo a bere e a bere, viste le nostre scarse qualità in qualsiasi gioco che sceglievamo di fare.
Non mi fu tanto difficile buttare giù ogni singolo goccio del contenuto di ogni bicchiere che portavo alla bocca.
Nonostante tutto la mia mente non riusciva a non pensare a Shawn e alla sua faccia da cazzo.
E bere in quel momento sembrava estremamente facile.
I ragazzi si allontanarono e iniziarono a giocare al gioco dei sacchi pieni di sabbia.
Noi ragazze invece rimanemmo dove stavamo prima a ballare e scatenarci come mai avevamo fatto.
La testa mi girava e non poco.
Se avessi bevuto un altro di quegli squisiti margarita di certo non sarebbe stato semplice riprendermi.
Ma quando Belly mi propose l'ennesimo come potevo dire di no?
Per quanto fosse possibile, lei stava peggio di me.
Quando ormai si fece più tardi raccogliemmo le nostre cose e ce ne andammo.
Io un pò barcollante, con l'aiuto di Mike riuscii ad arrivare al piccolo gazebo di legno di casa Fisher sana e salva.
Mi appoggiai alla spalla del mio amico e mi prese subito sonno, così chiusi gli occhi.
Sentivo in sottofondo le voci delle ragazze e non capivo bene di cosa stessero parlando.
Nominavano San Francisco, Los Angeles e altre città per me troppo difficili da nominare in quel momento.
La mia attenzione venne catturata però dall'immagine dei fratelli Fisher fare dei passaggi di football.
Sorrisi senza sforzarmi.
Venne spontaneo pensare ancora a quando mi aveva insegnato il giusto modo per lanciare la palla.
Mi venne quindi in mente di nuovo la collana nel cassetto di Conrad di stamattina.
E diciamo che il fatto che fossi leggermente ubriaca era molto rischioso.
Fortunatamente però quella piccola parte ancora razionale del mio cervello ebbe la meglio in quel momento e non dissi nulla a proposito.
Le ragazze continuavano a parlare.
I ragazzi ormai se ne erano andati ed eravamo rimaste solo noi.
Nicole iniziava a parlare di Conrad e dei suoi eterni dubbi.
Sul fatto che non avessero mai fatto niente a casa da soli.
Sul fatto che a volte sembrava pazzo di lei.
Altre che sembrava ignorarla insistentemente.
Poi la conversazione si spostò sul vestito di Belly e non so neanche come, non me lo chiedete perché non ve lo saprei dire, in qualche modo penso di aver capito che Belly potrebbe aver fatto un macello.
Penso di aver capito che abbia confessato a Shayla ciò che era successo un mesetto prima tra Steven e Taylor.
Sentivo solo un bla bla bla.
Era tutto molto confuso.
Mike era andato via ed anche le ragazze erano in procinto di darsela a gambe.
Per quel poco che capivo Belly l'aveva combinata grossa.
Anche Cam Cameron se ne andò, così lei tornò verso casa.
Io rimasi un pò lì in giro.
A contare i fiorellini gialli e quelli rossi.
O forse erano blu.
Non lo so.
Ad un certo punto, però, vidi d'avanti a me un Conrad mezzo nudo tutto sporco di qualcosa che sembrava essere terra passare un pò più lontano da me per andare chissà dove
"Hey, creatura marina"
Dissi, con un margarita in mano, attirando la sua attenzione verso di me
"Ciao creatura marina"
Lo salutai con la manina.
Penso che avesse ricambiato
"Cosa ci fai lì tutta sola"
Dissi e non vidi che espressione avesse fatto.
Bho.
Scossi la testa e continuai a contare i fiorellini verdi.
O no, forse era solo l'erba.
Contai le foglie d'erba.
Ma erano foglie?
Bho.
Avevo due margarita tra le mani e giravo e giravo qualche volta rischiando di far fuoriuscire il liquido all'interno dei bicchieri.
In lontananza poi sentii il rumore di acqua corrente e andai verso la sua direzione, non so neanche come, avendo capito che provenisse dalla doccia che i Fisher avevano all'esterno della loro casa.
E diedi per scontato che
"Hey, creatura marina"
Dissi alterando un pò la voce senza pensarci camminando a punta di piedi come per cercare di non farmi sentire.
Che causa persa
"Ciao, ciao, ciao"
Continuai prendendo un altro sorso dal bicchiere pieno di liquido rosa
"Sei lì? Creatura marina?"
Chiesi e mi rispose proprio la persona che pensavo che ci fosse
"Sono sotto la doccia"
Disse lui
"Sei nudo?"
Chiesi.
Se me lo fossi ricordata da sobria adesso non sarei viva
"Vabbé vengo comunque, creatura marina"
Dissi solo dopo qualche secondo.
Feci qualche altro passo e mi ritrovai da vanti la stessa figura di poco prima.
Solo che un pò più pulita e bagnata
"Hey, hai ancora un margarita da bere"
Allungai la mano agitando un pò il bicchiere, ridendo senza un apparente motivo
"Non posso berlo mentre faccio la doccia, lascialo lì, lo berrò dopo"
Mi disse, levandosi ancora qualche residuo di terra dal petto.
Io in risposta lo guardai sorridendo da ebete e lui ricambiò
"Quanti ne hai bevuti"
Mi chiese subito dopo
"Ah, due, cinque, chi li conta"
Sorrise ancora di più
"Mi piaci con i capelli bagnati. Li ho sempre trovati affascinanti"
Me ne uscii io di nuovo senza un apparente motivo.
Perché nessuno mi ha messo un tappo in bocca?
Lui rise alla mia frase
"Cosa c'è di affascinante nei capelli bagnati?"
Non dissi niente.
Iniziai a ridere.
Indovinate?
Di nuovo senza motivo
"Dovrei fare anche io una doccia"
Dissi così giusto per
"Tra poco c'è la torta, falla dopo"
Io iniziai a saltellare dalla felicità alla parola  "torta" versandomi addosso completamente tutto un margarita
"Mi sa che adesso devo proprio correre a farla"
Lui iniziò a ridere
"Ma prima posso farti soltanto una domanda?"
Chiesi ed in quel momento forse feci l'unica cosa buona di quei minuti.
Conrad non disse nulla.
Acconsentì con la testa e basta.
Al che io parlai
"La collana con la palla da football era per me?"
Gli chiesi senza tanti giri di parole.
Lui sembrò cambiare espressione e visto che non mi rispondeva mentre aveva quella faccia mista tra il confuso e un'altra cosa anche la me mezza ubriaca lo aveva capito
"Ah, lo sapevo"
Iniziai a dire contenta
"Sto facendo la doccia, Julie. Un pò di privacy"
Così io iniziai ad andare via continuando per la strada a dire cose tipo
"Ci avrei scommesso, lo sapevo, mi ci sarei giocata casa"
Disagio.
Tanto disagio.
Così mi diressi verso la doccia, ma siccome il tragitto era lunghissimo, bevvi accidentalmente quei 2 margarita che avevo in mano, anche se me ne versai non poco addosso, nn infatti fortunatamente non me ne rimase molto da bere.
E come se l'acqua scendendo dal mio corpo si fosse portata via tutto l'alcol con sé, piano piano iniziai a tornare in me.
Adesso avevo la scusa per scavarmi davvero una fossa e sotterrarmici dentro.
Ma che mi era preso?
Non ero proprio in me.
Avevo anche saltato la torta.
Non ero proprio per niente in me.
Mi guardai allo specchio e notai diversi lividi che inizialmente non mi ricordavo di avere, ma dopo aver messo apposto il cervello qualcosa mi ricordai.
Ero caduta diverse volte, anche se non mi ricordavo dove.
Avevo un livido a forma d'Africa sulla coscia destra.
Tutto nella norma.
A parte qualche piccola ammaccatura e qualche grande figura di merda, la giornata non era andata malissimo.
Forse.
Me ne ricordavo forse la metà.
E neanche stendermi sul letto cercando di rilassarmi mi aiutò a ricordare qualcosa.
Avevo vuoti di memoria.
E non mi capacitavo l di come fossi passata dal fare i balletti di TikTok con le ragazze in spiaggia al chiedere a Conrad se fosse nudo sotto la doccia.
Più ci pensavo e più la voglia di scendere e di cercare una pala era sempre di più.
Ma avrei molto probabilmente incontrato Conrad, quindi, non volevo.
Non mi ricordavo dove fosse Mike.
O perché Cam fosse già andato via.
O perché anche le ragazze fossero andate via.
Ah, fa niente.
Avrei dato la colpa al mio primo desiderio da single dopo tanto tempo, che in quell'esatto momento si era trasformato in "sbronzarmi".
Mi sarei battuta il cinque da sola.
Nonostante l'idea di trascorrere il resto della mia vita all'interno della stanza per la vergogna non mi dispiaceva in quel momento, mi decisi ad uscire.
Ormai teoricamente non ero più un pericolo pubblico.
Ma decisi di mettere il costume da bagno.
Avrei rimandato il mio bagno notturno ad un'ora un pò meno notturna, ma mi andava bene lo stesso.
Ne avevo bisogno.
Quando uscii dalla stanza, incontrai immediatamente mio padre per il corridoio, che nel giro di due minuti mi spiegò che ero mancata alla scena più iconica di sempre.
Belly ubriaca marcia che cade e fa cadere con sé anche Susannah.
Fortunatamente non si erano fatte nulla.
E fu anche per quello che mi permisi di ridere già solo immaginando la scena.
Un pò mi rattristai allo scoprire che mia madre e Susannah avessero litigato per non so quale motivo.
Ma tanto, come mi aveva detto mio padre, "risolveranno tutto, come sempre".
Un pò invidiavo il rapporto che avevano.
Era così genuino.
Spontaneo.
C'erano sempre l'una per l'altra.
Nei momenti belli, ma soprattutto in quelli brutti.
Mi sarebbe tanto piaciuto avere una persona così al mio fianco.
Ma d'altronde già non mi sopportavo io.
Figuriamoci qualcun altro.
Scesi di sotto e non aspettandomelo minimamente erano già le 10 di sera passate.
Possibile che avessi passato ben 4 ore nella mia stanza?
Bah si.
Ormai di quel giorno niente mi avrebbe più stupito.
Scesi di sotto e non incontrai nessuno.
Steven, Jere e Conrad saranno andati a fare i fuochi d'artificio, vista l'ora.
Belly, da quel che ne sapevo, era in stanza a riposare.
Come biasimarla.
Arrivata in cucina realizzai di non aver ancora cenato, così mangiai una mela che trovai sul tavolo dopo averla sciacquata per bene.
Diedi qualche morso e dopo un pò vidi la porta d'ingresso aprirsi.
Rivelando la figura di mia madre.
Un pò più spettinata del solito
"Hey, mamma"
Dissi, e lei supposi che non si accorse di me, visto che non appena mi vide fece un salto che quasi toccava il soffitto
"Tesoro, hey"
Usò uno strano tono
"Passata la sbronza?"
Mi chiese lei.
Come se fosse una mia amica.
Era strano.
Ma amavo quando mia madre si comportava in questo modo.
Mi sentivo libera di dire quello che volevo.
Mi chiedevo perché fosse così proprio in quel momento, visto che sapevo che avesse litigato con la sua migliore amica da quando era giovanissima.
Usava quel linguaggio quando era spensierata e senza pensieri.
Quindi, conoscendola, era strano che lo usasse proprio in quel momento
"Si, direi di si"
Risposi dando un altro morso alla mela
"Giornata entusiasmante?"
Mi chiese, come se stesse cercando di indirizzare la conversazione su altro
"No, se consideri il fatto che mi ricorderò forse metà giornata e che un quarto di tutti i ricordi che ho sono io che vado da Conrad sotto la doccia dicendogli che trovo affascinanti i suoi capelli da bagnati"
Dissi tutto d'un fiato con drammaticità
"Oh mio dio, ma era nudo?"
Mi chiese lei senza pensarci
"Ma no, mamma. Ma che razza di domande sono?"
Come se non l'avessi fatta anche io al diretto interessato.
Ma questo sarebbe stato un dettaglio che speravo che sarebbe rimasto tra me e lui
"Ok, ok, scusa"
Mi disse lei alzando le mani in segno di resa
"Nuotata di mezzanotte? Quel costume è fin troppo sexy per una nuotata di mezzanottte da sola"
Cambiò lei discorso dopo avermi squadrato un attimo e aver visto che avevo addosso un costume rosso che mi aveva regalato Shawn
"Beh, il mio ex, i 9 mesi con lui e i suoi regali dovranno pur servire a qualcosa, non credi?"
Sputai io acida.
Ma giurai a me stessa che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei parlato di lui
"Beh, si. Ma poi io quando te le ho date quelle tette?"
Ok, si.
Era successo qualcosa
"Mamma, sei sicura di non essere tu quella sbronza adesso?"
Lei alzò gli occhi al cielo come risposta
"Io vado"
Le dissi dopo aver dato l'ultimo morso a quella deliziosa mela, fremendo soltanto all'idea del mio bagno non così tanto notturno.
Ma almeno mi sarei vista i fuochi d'artificio immersa nell'acqua.
Prima di uscire dalla cucina, però, mi accorsi di qualcosa.
E fu proprio lì che capii
"Mamma, hai il fiocco del vestito slacciato"
Dissi ridendo sotto i baffi.
Lei si guardò un attimo preoccupata verso il punto che le avevo indicato che non era apposto e lo sistemò un pò imbarazzata.
Ah, mamma, mamma, mamma.
Vecchia volpe, si dice in questi casi, no?
Mi sa che ci avevo preso.
Uscii finalmente dalla cucina con l'intenzione di andare in piscina.
Ancora divertita dalla scena di poco prima.
Ma feci qualche passo fuori dalla porta di ingresso che mi bloccai.
Era davanti l'albero con incise le nostre iniziali.
Dovevo andare?
O dovevo ignorarlo e fare come se niente fosse mentre muovevo le chiappe per avvicinarmi alla piscina?
Ah, al diavolo.
Tanto prima o poi avrei dovuto riparlargli, no?
"Ti ricordi quanto ci hanno cazziato?"
Dissi io, facendolo girare verso la mia direzione.
La luce della luna lo rendeva più bello che mai.
Sentivo il suo sguardo scrutare tutto il mio corpo
"Si, Laurel sembrava Hulk, ma in rosso"
Disse serio, tanto da farmi ridere
"'L'ulivo di Susannah'"
Dissi, imitando il tono drammatico che aveva usato mia madre all'epoca, affiancandolo mentre continuava ad osservare il punto con le incisioni
"Un po' mi mancano quei momenti"
Disse dopo qualche minuto di silenzio
"Già, eravamo piccoli e l'unico problema che avevamo era ritrovarsi il ketchup finito in frigo"
Dissi, facendolo ridacchiare, al ricordo di quando eravamo spensierati
"Credo che mia mamma abbia fatto sesso"
Gli dissi con una tale nonchalance da stupire anche me
"Cosa? Con chi?"
Mi chiese lui, più sconvolto di me
"Ma che ne so"
Risposi io, rispondendo con il suo stesso tono
"Wow. Bella per Laurel"
Disse lui, ridendo beffardo.
In effetti, non era una notizia da niente
"Mia madre ha una vita sessuale più attiva della mia. È una pillola difficile da digerire"
Ok.
Quella disinvoltura non mi apparteneva.
Non mi aspettavo alcuna risposta, ma invece
"Beh, anche della mia, se è per questo"
Disse, evidentemente auto ironico, cosa che mi fece ridere.
Si creò un silenzio piacevole.
Non imbarazzante.
E ne ero contenta
"Emh... Per... La cosa di..."
Iniziò lui un nuovo discorso.
Ma non fece in tempo a finire quella frase che io lo interruppi, intuendo dove volesse andare a parare
"Basta. Non voglio più sentir parlare di lui"
Gli dissi, senza mai staccare gli occhi dal tronco dell'albero
"E fai bene"
Mi disse dopo qualche secondo
"Già. 6 o 7 margarita hanno buttato giù tutto. Come se non fosse mai successo niente"
Gli dissi, facendolo ridere
"L'alcol ha molti benefici"
Disse guardandomi per un attimo
"Si, peccato per i lividi, che non ricordo quasi nulla e per il fatto che fa parlare troppo forse"
Avevo appena lanciato una mezza frecciatina senza neanche rendermene conto?
La cosa peggiore era che capì al volo vista la sua risposta
"Già"
Rise leggermente, come se fosse un pò imbarazzato
"Emh... Si... Riguardo a prima... Mi dispiace, non dovevo disturbarti e insomma neanche chiederti..."
Mi interruppe lui, prendendo parola immediatamente
"No, Julie. Avevi ragione, emh... Quella collana l'ho presa per te"
Scandì lui bene ogni parola.
Potetti giurare di sentire il mio cuore fare una piccola capovolta.
Wow.
E io che mi stavo per scusare di avergli chiesto se fosse nudo
"E perché non me l'hai data?"
Fu la prima cosa che mi venne in mente di chiedergli
"In realtà non lo so"
Non sembrava voler staccare lo sguardo da quel tronco per chissà quale motivo
"Forse mi vergognavo"
Mi confessò lui, sempre senza mai guardarmi
"E di cosa?"
Gli chiesi io, invece, guardandolo
Lui rise per un attimo, come se, però, fosse esausto.
E la cosa non fece altro che confondermi
"Lo sai"
Disse, come se avesse appena fatto la cosa più faticosa del mondo
"No, cosa dovrei sapere?"
Chiesi io continuando a non capire
"Julie, forse non ti rendi conto dell'effetto che fai alle persone"
Mi disse.
Come avrei dovuto interpretare quella frase.
Ok.
Dovevo scappare e riflettere
"Quale effetto, io... Non lo so"
Ero completamente confusa e lui non sembrava aver idea di chiarire i miei dubbi
"Si invece, lo sai"
Finalmente girò lo sguardo.
Si intrecciò con il mio.
Non stava più ridendo come qualche minuto prima.
Era serio.
E questa cosa mi spaventava.
Cosa voleva dire quello che stava dicendo?
In quel momento, però, non riuscivo a pensare ad altro se non ai suoi occhi color oceano che sembravano voler entrare nei miei nocciola.
Non mi guardare così, Conrad.
Ed improvvisamente, anche se molto probabilmente me lo stavo immaginando, piano piano vidi il suo viso sempre più vicino.
Io stavo completamente ferma, non capendo cosa stesse succedendo.
Lui mi guardava.
Eccome se lo faceva.
Passava lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra.
E non so con quale prontezza, come mossa da una forza che non sapevo neanche di avere, mi avvicinai anche io.
Lo imitai.
Quando ormai ciò che era da fare era quasi compiuto ci fermammo per qualche secondo a guardarci negli occhi.
Come per vedere quale fosse l'intenzione dell'altro.
E come se non l'avessimo mai fatto, quel centimetro che ormai ci separava dall'unire le nostre labbra diventò un metro o forse poco più al sentire la voce di Belly, sempre più vicina, dire
"Julie, sei qui? Mamma mi ha detto che stavi per fare una delle tue nuotate notturne e ne ho bisogno anche io"
Ok.
Forse scherzavo prima.
Quella giornata era riuscita a stupirmi di nuovo.
Eccome se ci era riuscita

Dove il cuore batte un pò di più, Conrad FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora