Speriamo

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"Pronta per il grande giorno?"
Susannah entrò risvegliandomi dai miei pensieri.
Mi ero già svegliata da un pò.
Pensavo a ciò che era successo in quell'ultimo periodo.
Mi alzai e la vidi già seduta sul lett0.
Una piuma.
Neanche l'avevo sentita
"No, ho paura di inciampare"
Dissi io facendola ridere.
Oggi era il grande giorno.
Era da tutta l'estate che con Belly mi preparavo a questa serata.
Il ballo delle debuttanti mi aspettava
"Mike non ti farà cadere"
Mi disse lei in risposta
"E invece ne sarebbe capace, e poi riderebbe, e io dopo di lui"
Dissi, ridendo io in primis, e poi anche lei.
Aveva sempre avuto un sorriso radioso
"Dai, non succederà"
Mi rassicurò lei, nonostante sapesse meglio di me che fossi ironica
"Tutto bene? Ti ho costretta a farlo?"
Mi chiese lei dopo qualche secondo, vedendomi un pò più pensierosa del solito.
Chi glielo diceva che quella faccia seria era per suo figlio che tra poco avrebbe dovuto pagare l'affitto visto che ormai abitava nella mia mente?
"No. Davvero. Sono contenta di aver fatto quest'esperienza"
Le dissi sinceramente, al che la vidi illuminarsi leggermente
"Davvero?"
Mi chiese lei sorridendo
"Si, all'inizio non ne ero per niente convinta, ma mi sono ricreduta subito. Ho imparato tante cose. Tipo quel cappellino ridicolo. Ho imparato a trovarlo super carino"
Dissi io, non abbandonando mai la mia ironia
"Beh, è un passo da gigante"
Mi disse lei, accarezzandomi la spalla, provocandomi una risata
"Direi di si"
Risposi io ridendo
"Dai, vado a svegliare anche Belly. Tu intanto vai a fare colazione"
Mi disse, al che mi precipitai giù in cucina esattamente come stavo.
Top e pantaloncini da pigiama.
Presi del latte.
C'erano sia Jeremiah che Steven che mia madre già pimpanti di prima mattina.
Ci dammo il buongiorno e proseguimmo a fare colazione.
Mi voltai un attimo e vidi rientrare Conrad dalla porta con una piccola, ma alla fine neanche tanto, scatolina.
E io quella scatolina la conoscevo fin troppo bene
"Hey... Emh... Buongiorno. Ho preso un pò di alette"
Mi si avvicinò.
E anche se dentro di me motivo per mangiarne una, dissi la prima cosa che mi passò per la testa
"Emh, io passo. Mi si gonfierebbe la pancia, e il vestito..."
"Okay, tranquilla"
Mi disse lui.
Nel frattempo erano scese sia Susannah che Belly, così la donna disse
"Julie, Belly, dovreste prepararvi"
"Si"
Dicemmo io e lei in risposta
"Ragazzi, poi, appena tornati vi farò vedere i vostri ritratti. Li ho finiti"
Disse sempre la donna
"Che bello, Susannah"
Steven disse
"Va bene, va bene, ma era solo per farvelo sapere, su, correte a preparare ciò che dobbiamo portare al club per acconciarvi che non c'è tempo. Quei vestiti si mettono in mezz'ora. Per non parlare delle acconciature. Ho già in mente quelle perfette per voi"
Disse Susannah tutto d'un fiato entusiasta
"Ho paura"
Dissi io quando iniziai a vederla saltellare, facendo ridere anche, oltre me stessa, anche gli altri
"Julie, sono sicura che adorerai la tua. Te la farò io personalmente"
Mi prese le mani tra le sue, continuando a saltellare
"Adesso andiamo su"
Continuò lei, formando un trenino e portandoci al piano di sopra.
Così preparammo velocemente tutto il necessario.
Trucchi.
Acconcia capelli.
Rasoi e pinzette varie.
E soprattutto il vestito.
Quel magnifico vestito.
Non mi sono mai trovata a mio agio con in dosso con vestiti eleganti come questo.
Ma devo dire davvero che con quello mi sentivo una principessa.
Mi sentivo bella.
Era semplice, ma forse era proprio per questo che era il migliore che potessi avere.
Scollo a v non troppo, ma neanche troppo poco profondo.
Stretto in vita.
E una gonna ampissima.
Senza tulle.
Seta pura.
Una volta riempito completamente di roba il mio borsone scesi di sotto ad aspettare Belly, che sapevo che sarebbe scesa tra un minuto.
Susannah era già in macchina con mia madre ad aspettarci
"Hey, Julie"
Mi disse una voce non appena varcai la soglia della cucina
"Hey"
Gli risposi.
So che in un certo senso era anche colpa mia, ma perché doveva esserci tutto questo imbarazzo tra di noi?
"Emh... Ti volevo solamente dare l'in bocca al lupo per dopo. Ho visto Mike, se la cava. E anche tu"
Mi disse lui
"Si, beh, dopo avergli schiacciato i piedi 500 volte penso di aver imparato qualcosa"
Dissi facendolo ridacchiare
"Speriamo"
Io lo guardai storto.
Forse anche un pò divertita.
Nonostante la situazione in cui ci trovassimo non aveva smesso di fare l'impacciato.
Segno che gli importava
"Cioé, nel senso, che spaccherete sicuramente"
Fece lui per riprendersi
"Si, Conrad, speriamo"
Dissi io, ricopiando la sua risposta, facendolo sorridere leggermente.
Alzai la mano per un attimo con l'intento di salutarlo.
Lui fece lo stesso.
Mi diressi verso la macchina e dopo qualche minuto ci raggiunse anche Belly.
La vidi dare da lontano un bacio a Jere e mi venne spontaneo sorridere.
Li vedevo bene insieme.
Poi era Jere.
Non le avrebbe mai fatto del male.
Arrivammo al club praticamente subito.
Vedevamo che portavano dentro i tavoli, le sedie, le tovaglie per quel pomeriggio.
Era un trionfo di bianco.
Da lontano, passando per la sala, vidi anche una piramide di calici con del prosecco dentro.
Avevo appena scoperto quale sarebbe stata la mia prima tappa dopo il ballo con Mike.
Arrivammo nello spogliatoio e non potevo credere ai miei occhi.
Un tripudio di profumo, misto a deodorante e lacca mi invase le narici.
Alcune delle ragazze erano già pronte.
Io invece ancora dovevo iniziare.
Andai verso la mia postazione.
Ovvero vicino a quella di Nicole.
Dopo l'infamata, perché non si poteva far altro che definirla così, a Hopper's Cove non avevamo più parlato.
Né con lei, né con le altre.
E anche se avevo un motivo ben grande per avercela con loro, o per meglio dire con Nicole, forse lei ne aveva uno ben più grande
"Dovreste parlare"
Shayla arrivò all'improvviso alle mie spalle.
Cauta come sempre.
Passando lo sguardo tra me e lei diverse volte.
Così mi misi seduta e dopo un attimo di esitazione, mentre lei si stava mettendo il blush, presi finalmente parola
"Hey, Nicole. Volevo dirti che mi dispiace tanto"
Ed ero sincera.
Fossi stata nei suoi panni non so cosa avrei fatto sinceramente
"Per cosa? Conrad? Sono andata avanti. C'è qualcun altro"
Mi disse lei ferma, non smettendo di fare quello che stava facendo.
Riservandomi solo una fugace occhiata
"Posso spiegarti quello che è successo?"
Le chiesi dopo qualche secondo incerta.
Lei in risposta si girò verso di me, dandomi la sua completa attenzione.
Così aprii di nuovo bocca per dire tutto d'un fiato
"Ok. Lo ammetto, perché ormai non ci sarebbe alcun motivo di negarlo. Mi sono accorta di provare qualcosa per Conrad. E che forse non è qualcosa di insignificante. Quest'estate è stata fondamentale per capirlo. Dentro di me l'ho sempre saputo, ma non ci ho mai dato tanto peso. Per me era il figlio della migliore amica di mia madre e anche io sicuramente lo ero per lui. Cos'è cambiato quest'anno? Non lo so. A volte si mostrava interessato, ma non è così. E mi dispiace, nei tuoi confronti, se ho sperato anche per un minuto il contrario"
Lei mi guardò e per un attimo sembrò addolcirsi leggermente
"Non è colpa tua, Conrad è così. Si diverte a giocare con i cuori delle ragazze"
Disse lei amareggiata, ma da vera donna alpha
"Si, ma comunque nel mentre era 'impegnato' con te, quindi scusami. Però davvero sappi che ho messo un punto a questa storia"
Ci tenevo che sapesse che le mie parole erano sincere.
E che non erano dette per dire
"Julie, te lo dico per esperienza"
Iniziò lei, attirando completamente la mia attenzione.
Più di poco prima
"Non si riesce mai a scordare veramente il primo amore. E mi pare che da quello che mi hai detto lui sia il tuo, no?"
Mi disse lei.
Dopo avermi fatto un leggero sorriso si rigirò verso il suo specchio.
Continuando a strofinarsi quel pennello intinto di polvere rosa sulle guance.
E se quello che avesse detto era vero.
Conrad è stata la prima persona di cui io mi sia innamorata.
E forse l'ho capito troppo tardi.
E nonostante il fatto che non fosse mai successo nulla tra di noi, lui lo era.
Conrad era il mio primo amore.
E forse era stato soltanto grazie alle parole di Nicole che lo avevo capito.
Per quanto avrei provato a negarlo, sarebbe stato impossibile dimenticarlo.
Lui era Conrad.
E ogni volta che lo vedevo il mio cuore sembrava fermarsi sempre per un secondo.
Ero davvero confusa.
Cosa avrei dovuto fare adesso?
Prepararmi ovviamente.
Iniziai a truccarmi.
Il mio solito.
Correttore alle occhiaie e intorno alla bocca.
Fissaggio del correttore.
Leggero conturing per scolpire il viso.
Blush.
Un tocco di illuminante.
Mascara.
Matita alle labbra e gloss.
Semplicissimo.
Come piaceva a me.
Misi il vestito cercando di non sporcarlo perché sennò sarebbe stato un problema e riuscii nell'impresa anche abbastanza facilmente visto che c'era una zip sul retro.
Arrivò Susannah a farci i capelli.
E dovevo ammettere che ciò che aveva detto era vero.
Adoravo la mia acconciatura.
Mi fece le onde ai capelli e mi portò i ciuffi davanti indietro, legandoli insieme anche ad altri capelli, formando una specie di mezza coda.
Adornata da qualche fermaglio con le perle.
Davvero bellissima.
Belly, invece, aveva un semplice chignon basso con un cerchietto che le incorniciava perfettamente il viso.
Il tempo passò in fretta e l'ora delle presentazioni arrivò.
Mike mi aveva detto di essere pronto, così mi incamminai insieme a Belly in coda per fare le nostre presentazioni.
Avrei visto Mike in smoking.
Già me lo immaginavo.
Che figurino.
Paige, l'insegnante di ballo, iniziò con le presentazioni.
Prima alcune debuttanti che conoscevo soltanto di vista.
Poi Gigi.
Poi Belly, accompagnata da un elegantissimo Jeremiah Fisher.
E infine io.
Appena vidi Mike non riuscii a trattenere una fragorosa risata.
Tanto che mi misi subito una mano sulla bocca visto che ero quasi del tutto certa che si fosse sentita per tutta la sala.
Iniziamo bene.
Mike, però, nonostante la mia risata, stava benissimo.
Era proprio come mi immaginavo
"Anche se mi hai praticamente riso in faccia, te lo devo dire, amica mia, sei una diva"
Mi disse facendomi ridere e arrossire.
Sempre detto che i complimenti da parte sua avevano del tutto un altro sapore
"E tu sembri un pinguino del Nebraska"
Avevo idea di cosa fosse un pinguino del Nebraska?
No.
Esisteva questa specie?
Bho.
Però suonava bene.
Rise in risposta.
Mi prese a braccetto e iniziammo a camminare verso la fine del palco.
Qualche sorriso per qualche foto.
Occhiate un pò dappertutto.
Anche se in realtà l'unica cosa che riuscivo a guardare non era 'qualcosa', ma qualcuno.
E giurai di non aver visto mai nessuno rivolgermi uno sguardo del genere in vita mia.
Non mi guardare così, Conrad

Dove il cuore batte un pò di più, Conrad FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora