"Non ti sembrano un pò troppo corti?"
"Sono dei semplici pantaloncini, Shawn"
Mi girai verso la soglia della porta, a cui lui era appoggiato.
Lo squadrai un attimo e non mi fu difficile notare la netta somiglianza con Jj
"Lasciano intravedere troppo per i miei gusti. Perché non li cambi?"
Odiavo quando faceva così
"Perché mi piace come sono vestita"
Dissi io continuando a prepararmi mettendomi gli orecchini
"E a me non sta bene"
Continuò
"Quindi dovrei cambiarmi perché non ti sta bene che io mi vesta? Se preferisci vado nuda"
Continuai io, provocandolo
"Julie, dai, non farmi arrabbiare"
Si avvicinò con aria quasi furiosa, facendomi indietreggiare
"Sorellina, ho bisogno del tuo aiuto"
Sentimmo la voce di Belly in lontananza.
Shawn così si allontanò velocemente
"Oh, sei una bomba. Non è vero, Shawn?"
Disse lei una volta fatto il suo ingresso nella camera
"Già, non è vero, Shawn?"
Incrociai io le braccia al petto, provocandolo di nuovo.
Mi riservò quindi un'occhiataccia, facendomi fare un sorrisetto furbo che lo fece visibilmente alterare di più
"Fa come vuoi"
Disse lui in modo che potessi sentirlo solo io prima di lasciare la mia stanza
"Ma che ha?"
Chiese Belly dopo che si dovette spostare pur di far passare Shawn che per uscire dalla mia stanza le stava per dare una spallata
"Niente, dimmi, cosa ti serve?"
Dimenticai immediatamente e mi concentrai su di lei
"Puoi farmi le onde con il ferro ai capelli? Io non ci riesco"
Mi implorò quasi lei
"Dammi due minuti che mi metto la fascia ai capelli anche io e ci sono"
Dissi io impugnandola
"Ti adoro"
Mi abbracciò lei.
Mi raccolsi i capelli in una coda alta e ci misi sopra la mia fascia
"Comunque sembrate proprio Kiara e Jj"
Mi disse lei dopo che la feci accomodare davanti allo specchio di quella che Susannah chiamava la mia 'postazione da trucco', anche se mi mettevo forse un filo di mascara ai matrimoni
"Tu sei identica e anche Shawn non scherza"
Al sentir nominare il suo nome mi rabbuiai
"Già"
Dissi, facendolo notare più del dovuto
"Ma come va tra di voi?"
Mi chiese lei infatti subito dopo
"Perché?"
Feci finta di nulla
"Penso di avervi visto insieme 10 minuti da quando è arrivato, quindi da una settimana"
E non aveva tutti i torti
"Tutto bene"
Le dissi io semplicemente, sperando che non avrebbe approfondito l'argomento, ma invano
"Sicura?"
Mi guargò lei con le sopracciglia abbassate
"Belly, si"
La tranquillizzai io
"Okay"
"E tu con Cam?"
Ne approfittai per portare la conversazione su altro
"Sono felice quando sono con lui, sai?"
Mi disse lei abbassando gli occhi sorridendo
"Aww, sorellina, sei innamorata?"
Le presi le guance e le strizzai leggermente.
Era diventata tutta rossa
"Non lo so. Cosa si prova quando si è innamorati?"
Mi chiese lei con occhi sognanti
"Vedi... Senti come tanti pizzichi"
Dissi mentre le accarezzavo una ciocca di capelli e guardandola attraverso lo specchio
"Pizzichi?"
Mi chiese lei confusa
"Si, ma non che danno fastidio. Sono dei pizzichi piacevoli"
Continuai a giocherellare con una sua ciocca di capelli
"E dove?"
Mi chiese ed io non potetti non pensare che in quel momento sembravano una madre che parla del primo amore della figlia
"Per tutto il corpo. Come se fossero brividi"
Le dissi lenta
"E con lui provi questo?"
Mi chiese lei ed io risposi immediatamente
"Si"
Sbattendo lentamente le palpebre
"Cosa ti ha fatto innamorare di lui?"
Mi chiese lei sognante
"Non lo so di preciso"
Dissi io abbassando lo sguardo e arrossendo.
Proprio come era successo a lei poco fa
"Ma ci sarà qualcosa che proprio dici 'cavolo, non la cambierei per niente al mondo'"
Ci pensai bene, ma non ci misi neanche un secondo a rispondere
"I suoi occhi"
"Perché?"
Mi chiese, non aspettandosi una risposta del genere
"Sono azzurri come l'oceano di notte"
Dissi tutto d'un fiato, ma allo stesso tempo lentamente
"L'oceano? Ma Shawn ha gli occhi marroni"
Disse Belly, con le sopracciglia corrugate dalla confusione per ciò che avevo appena detto
"Shawn?"
Mi venne spontaneo dire.
Cosa c'entrava Shawn in quel discorso?
Al che lei mi guardò storto.
Anche io ricambiai
"Certo, chi sennò?"
Mi disse lei ovvia.
Possibile che Shawn in quel discorso era l'ultima persona che mi era venuta in mente?
Perché non stavo parlando di lui?
Anche se avrei dovuto fingere.
Ma perché non stavo parlando di lui?
Neanche me ne ero resa conto.
Perché l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era a tutti i ricordi che ho con quel ragazzo dagli occhi profondi come il cielo?
Perché pensavo a Conrad?
"Emh, ahahhahahah, non l'hai capito? Jj ha gli occhi azzurri. Mi stavo immedesimando in Kiara"
Tornai lucida.
Anche se in realtà volevo urlare.
Le tempie iniziavano a martellare
"Dai, scema, cosa ti ha fatto innamorare di lui?"
Mi diede lei uno schiaffo leggero.
Almeno si era bevuta la cavolata più colossale che mai mi sarei potuta inventare
"Ah, tu pensa a diventare un hawaiana sexy per Cam, poi forse te lo dirò"
Continuai a reggermi il gioco da sola
"Sei tu che devi farmi i capelli, o mi sbaglio?"
Disse lei, fortunatamente mettendo fine a quella conversazione.
Cercavo di fingere un sorriso.
D'altronde lei poteva guardarmi attraverso lo specchio ed io non avevo voglia di addossarle i miei problemi.
Soprattutto in quel momento.
Prima di una festa di cui era super entusiasta.
Ma in quel momento, non riuscivo a fare altro se non a pensare a quello che avevo detto.
Senza neanche rendermene conto.
Più spontaneo di così non si può.
Ed è proprio questo il problema.
Che era spontaneo.
Fortunatamente andai in macchina con Steven.
Vestito da J. F. Kennedy.
Con me c'erano chiaramente Shawn e Jere, che quella sera aveva evidentemente deciso di bere.
Arrivammo a casa di Gigi.
Era grande quasi quanto la casa di Nicole.
Arredata in stile basic.
Semplice, ma d'effetto.
Si capiva che fosse stata arredata da poco.
Era pieno di ragazzi vestiti in qualsiasi modo.
C'erano le super chicche.
I fantagenitori.
Spiderman.
I minions.
E addirittura la famiglia Pig.
Tanta stima per loro.
Non ero mai stata ad una festa in maschera.
Forse da piccola a carnevale.
Ma questa era 300 volte più esaltante.
Avevo tanto bisogno di svagarmi.
Se la mia mente non fosse stata occupata, avrebbe iniziato a vagare troppo.
E il problema era che non pensavo a Shawn, ma a qualcun altro.
Misero alcune delle mie canzoni preferite e grazie a questo ci misi poco a trovare una distrazione.
Se non fosse che mentre tutto noi ballavamo lui era seduto sul divanetto a guardarci.
Mi girai.
Non volevo guardarlo.
Jere poi vidi che si avvicinò alla cassa e dopo qualche secondo le note della più nota canzone di Grease riempirono la casa.
Proprio come era successo il giorno del mio compleanno a casa di Nicole
"Summer loving had me a blast"
Iniziammo a cantare tutti in coro.
Ci scatenammo.
Era come se avessimo appena creato una nuova tradizione.
Belly ballava con Cam.
Io avevo accanto Shawn che non aveva fatto altro che fare avanti e dietro dal tavolo dei drink.
Shayla e Steven anche ballavano a ritmo di musica.
Feci in tempo a cantare
"Tell me more tell me more
Did you get very far?"
Che sentii prendermi per mano e fare una giravolta.
Possibile che Shawn avesse imparato a ballare tutto d'un tratto?
Infatti, quando mi fece fare un casquet e lo vidi in viso mi accorsi che non era lui.
Con mia sorpresa e felicità.
Era Jere.
Iniziai a ridere.
Mi tirò su e mi fece fare altre infinite giravolte.
Facendomi divertire più che mai
Continuai a ballare ancora e ancora con Jere.
Mi stavo davvero divertendo.
Stavo sorridendo e non per finta.
Shawn alternava un sorso di qualcosa con il riservarmi occhiate furiose.
Forse non era stato saggio da parte mia stare tutto questo tempo con Jeremiah senza calcolarlo minimamente.
E un po' mi odiavo per sentirmi in colpa anche in questo caso nonostante tutto.
Conrad nel frattempo si era alzato ed era andato chissà dove.
Io invece decisi di prendere una pausa.
E dopo essermi stravaccata su uno dei mille divanetti, avvertii gli altri che sarei andata in bagmo.
Così salii le scale, incontrando qualcosa come una cinquantina di persone.
Proprio quando stavo per mettere piede nel bagno e stavo per accendere la luce, una presa al mio braccio mi trascinò nella stanza accanto.
Soltanto da quella stretta non mi ci volle molto per capire chi fosse
"Che dici? La smetti di fare così"
Si posizionò davanti la porta a braccia conserte
"Così come?"
Lo imitai
"Stai sempre in mezzo ai ragazzi e ti dimentichi completamente di me. Non sono stupido, Julie. Sono stato anche fin troppo calmo. Prima ti vedo che abbracci Conrad. Poi balli Jeremiah, poi quello lì, quel Mike. Smettila"
Mi disse imponendosi.
Mi sarebbe venuta tanta voglia di ridere.
Ma lui molto probabilmente non era della stessa opinione
"Cosa dovrei smettere? Sono miei amici e tu non puoi impedirmi di passare il tempo con loro"
Feci io un passo avanti
"Certo, però se ti ci strusci addosso capisci che non posso essere indifferente?"
Cosa?
Lo ha detto davvero?
"Ma cosa stai dicendo? In che mondo vivi? Io che mi struscio su di loro? Ma sei scemo?"
Penso che quella fosse la prima volta in cui gli parlavo con quel tono.
Questa cosa non poteva essere accettabile
"Oh, non azzardarti a parlarmi così, ragazzina"
Si avvicinò pericolosamente, aprendo i palmi e impugnando subito saldo le mie braccia, dopo aver indietreggiato un pò.
Non era la prima volta che capitava.
Ed io, come di consueto, non avevo mai fatto niente
"Shawn, adesso basta. Spostati"
Mi sentii gli occhi pizzicare.
Lo dissi a bassa voce
"Cosa?"
Mi disse con fare beffardo, come se quella situazione gli piacesse
"Spostati Shawn, mi fai male. Spostati"
Urlai cercando di dimenarmi e liberarmi dalla sua presa.
Ormai era andata.
Non avrei più potuto fare niente.
Lui mi guardava con quel sorrisetto ed io non potevo più fare niente
"Ti ha detto di spostarti"
Sentii una voce in modo ovattato.
Il mio pianto copriva tutto.
La figura di quello che sarebbe dovuto essere il mio ragazzo mi copriva tutta la visuale.
Non potevo vederlo, ma riconobbi immediatamente la voce.
E in un attimo mi tornò tutta d'un tratto la speranza
"Ohhhhh, ecco il principe azzurro"
Disse lui una volta girato, poi però si rigirò e rivolgendosi a me disse
"Sarai stata contenta di vederlo, vero? Ogni volta che eri con me mi parlavi di questa città, di Susannah, e penso che neanche una volta non abbia menzionato il tuo nome"
Si girò verso Conrad per l'ultima frase.
Vedevo il suo viso sfocato visto le lacrime che non ne volevano sapere di smettere di sgorgare dai miei occhi
"Conrad di qua, Conrad di là. Mi sono rotto il cazzo. Di tutto. Della nostra storia e di te. Dovevo capirlo prima che non eri altro che una troia da tre spiccioli"
Mi disse rabbioso guardandomi dritto negli occhi.
Non avevo la forza di fare niente.
Riuscivo soltanto a piangere e a farmi più piccola in quell'angolino in cui ero accovacciata
"Cosa hai detto?"
Disse Conrad, con un espressione che non gli avevo mai visto
"Quello che hai sentito, coglione. Adesso sparisci, non ti riguarda"
Lo liquidò subito Shawn, ma lui non sembrò minimamente ascoltarlo, anzi
"Cosa cazzo hai appena detto?"
Disse lui, facendo qualche passo lentamente in avanti, scandendo bene parola per parola
"Va via"
Si girò furioso è quasi gli urlò.
Come ho già detto per me non era la prima volta che vedevo Shawn in quelle condizioni, ma Conrad.
Conrad potetti giurare di non averlo mai visto così in 18 anni di vita.
Lo vidi avvicinarsi verso la nostra direzione velocemente.
Vedevo il fuoco nei suoi occhi.
Press Shawn per il colletto della maglietta e lo girò verso di sé
"Come cazzo osi trattarla così, animale. Lei sarebbe la troia? Ma ti sei visto allo specchio per caso?"
Disse lui, dandogli due bei destri dritti in faccia.
Cosa che lo fece accovacciare a terra
"Ah, quindi gli hai anche raccontato i cazzi nostri, brava, Julie"
Si rivolse a me, che ormai avevo le mani sul mio viso e avevo lasciato un piccolo spiffero tra le mie due dita per vederlo meglio
"Si, me l'ha raccontato perché non ce la fa più a tenersi tutto dentro. Lei sta di merda da mesi per colpa tua e tu non te ne sei neanche accorto, o forse te ne sei accorto, ma non hai mai fatto niente, che sarebbe ancora peggio"
Continuò Conrad.
Abbassai la testa sulle ginocchia.
Esausta di tutto.
Stava davvero succedendo?
"Bene. Allora sarai contenta di sapere che tra me e te è finita"
Mi disse Shawn categorico, ancora a terra.
Quella fu la cosa che proprio mi fece scoppiare
"No, no, no. Non sei tu che molli me. Sono io che mollo te"
Dissi, iniziando ad alzarmi in piedi e avvicinandomi a lui
"Anzi, ti ho mollato quattro mesi fa. Quando mi hai tradito con non voglio neanche sapere chi. Non voglio vederti mai più"
Gli urlai in faccia visto che anche lui dopo poco si alzò
"Ti tratto come una regina e hai anche il coraggio di trattarmi così? Wow, complimenti"
Continuava sempre con il suo gioco.
Vidi Conrad superare la mia figura per raggiungerlo, ma lo presi per un braccio e lo fermai.
Lo guardai per qualche secondo e lui capì.
Avevo bisogno di farlo io.
Mi avvicinai di nuovo verso di lui.
Lo guardai dritto negli occhi e gli dissi
"Shawn, vai a fare in culo"
Lasciandolo lì.
Con un espressione inappagabile.
Sapeva di non essere nella posizione per poter dire altro.
L'unica cosa che mi dispiaceva?
Aver buttato 9 mesi della mia vita.
Anzi.
8 mesi e 30 giorni.
Domani, il 4 luglio, sarebbe stato il nostro 9^ mesiversario ed io non ne potevo essere più felice.
Shawn era il mio più grande impedimento a fare qualsiasi cosa.
Se non fosse stato per Conrad non avrei trovato la forza di ribellarmi finalmente.
Dopo tutto quello che era successo mi fece andare in bagno.
Stetti il tempo che mi serviva.
Non tanto per riprendermi da lui.
Ma da me e dal male che mi ero fatta stando con lui.
Ero seduta per terra.
Mi sporsi leggermente con fatica verso la maniglia per aprirla e lui era ancora lì fuori ad aspettarmi nonostante al piano di sotto ci fosse in corso una festa
"Ti accompagno a casa?"
Mi chiese cauto dopo essersi accertato che non stessi avendo un crollo nervoso
"Si, ti prego"
Risposi strofinandomi le mani sul viso.
Sarebbe stata la cosa migliore se non avessi pensato che
"Anzi, no. Conoscendolo chiamerà un taxi per andare a sgomberare le sue cose a casa. Non voglio rivederlo"
Gli dissi, facendolo annuire
"Però voglio andare via da qui"
Così, senza aggiungere altro mi fece cenno di seguirlo.
Neanche andai a salutare gli altri.
Ci pensò Conrad a farlo per me.
Volevo solo andare via di lì il prima possibile.
Salimmo in macchina ed iniziò a guidare, senza meta.
Fece passare un pò di tempo in silenzio prima di staccare per un attimo lo sguardo dalla strada e rivolgerlo a me, che però stavo guardavo verso vuoi il finestrino
"Vuoi parlarne?"
Mi chiese insicuro
"No, voglio chiudere questo capitolo definitivamente. Scusa"
Gli dissi io senza esitare.
Continuando a guardare l'esterno
"Va bene, tranquilla"
Mi disse piano.
Amavo la calma con cui mi parlava per paura di dire qualcosa di sbagliato
"Io ci sono comunque. Per qualsiasi cosa"
Continuò lui, strappandomi un sorriso
"Lo so, Conrad"
Lo guardai.
Per la prima volta da quando eravamo saliti in macchina
"Dove andiamo?"
Chiesi poi subito dopo per portare la conversazione su altro.
Non mi crederete mai.
Ma proprio mai.
Ma fu proprio quando mi disse
"Alette di pollo?"
Guardandomi con un mezzo sorriso di conforto che ammisi a me stessa di essere innamorata di lui.
Io ero innamorata di Conrad Fisher.
O forse lo ero sempre stata senza mai essermene resa conto
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Dove il cuore batte un pò di più, Conrad Fisher
FanficConrad Fisher e Juliette Conklin Juliette, una semplice ragazza di 17 anni, ogni estate da quando è nata la passa dai Fisher, la sua seconda famiglia. Ogni anno Cousins le riservava qualcosa di nuovo. Ma chissà se quest'anno quel "qualcosa" non sarà...