Alette di pollo

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La prima settimana passò velocemente.
Senza troppi colpi di scena o cose simili.
Giusto l'aver scoperto che Nicole sarebbe stata la mia sorellona per il ballo delle debuttanti, ovvero colei che ci avrebbe guidato fino al fatidico ballo.
Così mi deciso ad andare a parlarle per bene e a scusarmi per ciò che avevo detto.
Lei sembrò accettare volentieri le mie scuse e per quel poco che riuscì a conoscerla e che riuscimmo a parlare, potetti constatare che fosse anche simpatica dopo tutto.
E dopo averle calpestato i piedi almeno un centinaio di volte alla prima prova del ballo, riuscì a graziarla trovando un accompagnatore.
Si chiamava Mike.
Michael.
Ma per me e per il resto del mondo era Mike.
Ero di nuovo di notte sulla spiaggia fin quando non vedo un'ombra avvicinarsi.
Dopo aver perso qualcosa come 10 anni di vita, mi girai e la sua faccia per qualche ragione mi risultò familiare.
Non so neanche come e perché, o forse era solamente perché erano le 4 di notte e non avevo voglia di fare alcuno sforzo per cacciarlo, si sedette accanto a me e iniziammo a parlare come se fossimo due amici d'infanzia che non si vedono da una vita che si vogliono raccontare tutto della vita dell'altro.
Durante una delle nostre conversazioni, poi, mi tolse il dubbio che riguardava il perché per me avesse qualcosa di familiare.
Mi disse che ci eravamo già conosciuti e avevamo già parlato.
Al falò.
Ed io realizzai che per quanto ero ubriaca neanche me lo ricordavo
"Sorella, allora siamo destinati ad essere amici"
Mi disse lui.
Da quel momento, ci mandiamo spesso messaggi.
E non mi guardate strano.
Non vi preoccupate.
È gay.
E mi ha anche confessato di avere una cotta per il bagnino della piscina del club.
Ovvero Jere.
Che, grazie a lui, ho scoperto essere bisessuale.
Bella per Jere.
Per il resto è tutto normale.
Le mamme stanno sempre in piscina a parlare.
Steven è sempre il solito Steven.
Conrad sembrava aver leggermente cambiato atteggiamento.
Per un'ora.
Poi è tornato il tenebroso di, ormai, sempre.
Belly continua a mandarsi messaggi con Cameron.
Il ragazzo che anche lei ha conosciuto al falò.
Da come me ne parla sembra il ragazzo perfetto.
È gentile, la tratta benissimo e le fa un sacco di complimenti.
Esattamente il contrario di quello che piace a me.
Non fraintendetemi, con questo non sto dicendo che voglio un ragazzo scorbutico e che mi meni.
Ecco.
Anche no.
Solo non un Cameron.
Che per Belly e per come lei è fatta sarebbe perfetto.
Poi è il primo ragazzo che frequenta ed io penso di essere più eccitata all'idea del loro primo appuntamento.
Che sarà proprio stasera.
Non lo sa nessuno se non io perché è consapevole che le voci girano molto velocemente in casa Fisher.
E i ragazzi, conoscendoli, non la lascerebbero in pace un secondo
"Sei uno schianto, sorellina. Cam non ti potrà staccare gli occhi di dosso"
Le dissi io una volta che la vidi quasi pronta per l'appuntamento con un top e dei pantaloncini che le stavano d'incanto
"Grazie, Julie. Sono così nervosa"
Mi disse lei ed io le presi le mani
"È normale, è il primo appuntamento della tua vita. È qualcosa che non si scorda"
Le dissi io entusiasta
"Okay, adesso sono ancora più nervosa. Com'è stato il tuo? Di primo appuntamento intendo?"
Mi chiese lei visibilmente agitata
"Beh... Bello. Ero con Shawn e siamo stati bene"
Esitai un pochettino.
In realtà aveva fatto schifo
"In quel ristorantino vicino casa, no?"
Mi chiese lei, al che mi vide tentennare un secondo prima di dire
"Emh... Non dirlo a Laurel, ma non ci siamo mai andati in realtà"
Sputai il rospo facendole spalancare la bocca.
Si, non avevo detto mai nulla a nessuno di ciò
"Mi ha portata dalle sue parti. Siamo andati in un fast food"
Le confessai
"Ma come un fast food"
Mi disse sconcertata.
Esattamente.
Il mio primo appuntamento è stato in un fast food
"Si, era più 'da Shawn' a sua detta"
Imitai io la voce del mio ragazzo
"E poi cosa è successo? Anzi, no, non lo voglio sapere"
Mi chiese lei, pentendomene subito dopo
"Ma va, cosa sarebbe dovuto succedere? Mica abbiamo copulato come conigli la sera del nostro primo appuntamento, Belly, stai tranquilla"
Dissi io facendola sconcertare
"Julie!"
Di diede un leggero schiaffo sulla spalla
"Ah, ti lascio che sennò ti farò prendere un infarto. Ti viene a prendere lui, no?"
Mi fece cenno di si.
Al che io lasciai la stanza e scesi di sotto dove vidi i dotati di testosterone, teoricamente, della casa giocare ai video giochi
"A che gioco giocate, bei maschioni?"
Chiesi io entrando pimpante nel salone
"E questo buon umore?"
Mi chiese Jeremiah, raggiungendosi e facendomi fare un casquet.
Amavo la spontaneità di Jere
"Shawn viene qui?"
Disse Steven, cercando di interpretare il perché del mio buon umore
"Emh... No"
Risposi io fredda e abbassando lo sguardo verso il pavimento.
Cambiando inevitabilmente umore.
Conrad si girò verso di me per quello che potetti vedere, meritandosi uno scalpellotto e un
"Hey, amico, concentrati"
Da parte di mio fratello, che gli fece riportare l'attenzione allo schermo
"Hey, chi è Shawn?"
Chiese Jere un pò sconvolto
"Il fidanzatino di Julie"
Disse mio fratello, al che lui rispose facendo il finto offeso
"E tu non mi dici niente? Ed io che volevo provarci"
Vidi Stevie e Conrad girarsi e guardare me e Jere nello stesso momento straniti
"Ti spezzerei le gambe"
Disse mio fratello guardando seriamente il biondo accanto a me
"Ah, smettila, Steve"
Dissi io meritandomi un suo sguardo omicida da parte sua
Odiava che lo chiamassi così.
Nonostante io e lui ci stuzzicassimo continuamente, io e Steven eravamo legatissimi.
Ce ne facevamo e dicevamo di tutte e di più, ma entrambi sapevamo che l'altro era sempre pronto ad aiutarlo in caso di necessità
"Io vadooooo"
Belly fece il suo ingresso nel salone proprio come avevo fatto io qualche minuto prima.
Più pimpante che mai
"Belly, sei un incanto"
Le disse Jere prima di prenderle la mano e farla girare
"Smettila di provarci anche con lei"
Disse mio fratello
"Steven stai zitto"
Gli disse Belly, facendoci sghignazzare tutti
"Stai zitta tu. Stai bene, però"
Disse lui girandosi
"Andiamo a mangiare qualcosa tutto insieme?"
Propose il biondo
"Io passo. Vado al drive in"
Confessò lei, facendo girare tutti verso la sua direzione
"Con chi?"
Chiese ancora Jere, che sembrava particolarmente interessato all'argomento
"Mi vedo con un ragazzo"
Disse lei contenta
"Uououo. È sano di mente?"
Chiese Steven sarcastico
"Si, Steven"
Rispose lei a tono
"Divertiti, sorellina"
Le dissi io prima di abbracciarla
"Ma non troppo"
Le diedi un colpo sul fianco, facendo ridere tutti
"Julie"
Mi rimproverò lei, prima di avvicinarsi alla porta ed uscire
"Ma se ci andassimo comunque al fast food? Il mio stomaco potrebbe anche mettersi a ballare per delle alette di pollo piccanti"
Proposi io, ricevendo un assenso generale.
Così prendemmo l'auto di mia madre per raggiungere il KFC più vicino
"Ok, per queste alette anche il mio di stomaco si sarebbe messo a ballare"
Disse Conrad facendoci ridere tutti prima di addentare l'ennesima creazione afrodisiaca che prendeva il nome di aletta di pollo piccante
"Io ne ho mangiate troppe"
Disse Steven, portandosi le mani alla pancia dolorante
"Già anche io sono pienissimo"
Si accodò Jeremiah
"Che pappe molli"
Dissi io rivolgendomi a Conrad, facendo cin cin con le nostre alette prima di portarle alla bocca entrambi contemporaneamente
"Mi serve qualcosa per rigenerarmi"
Disse Jere, con lo stesso tono di poco prima
"Andiamo al drive in"
Propose Steven, meritandosi una mia occhiataccia e un mio
"Assolutamente no"
Sapevo dove volessero andare a parare
"Si, invece, andiamo"
Disse Conrad ed io lo guardai stupita
"E cosa vorreste fare al drive in?"
Chiesi scendendo dalle nuvole
"Prendere una cherry coke che ci faccia digerire, ovviamente"
Disse Steven, evidentemente ironico
"Ma hey cosa vi prende? È il loro primo appuntamento, lasciate loro la loro privacy"
Mi riferì alla loro vera intenzione
"Io andrei, ma non voglio vedere Belly che scopa con un ragazzo nella sua auto"
Disse Jeremiah, al che gli diedi una gomitata
"Cosa ho detto?"
Mi disse lui, massaggiando si la parte dolorante
"Ragazzi, dovrete passare sopra il mio corpo se volete andarci"
Dissi io seria
"Beh, non sarà così difficile"
Mi rispose mio fratello, facendo riferimento alla mia "altezza"
"Stevie, lo sai cosa succede se mi provochi"
Gli dissi io.
Riferendomi sempre alla storia di Draco ed Hermione.
Così, li convinsi.
O almeno era quello che credevo, in quanto quando ormai eravamo saliti in macchina da diverso tempo notai che quella strada io non l'avevo mai vista
"Hey, questa non è la strada per tornare a casa"
Dissi io, prima di fare due più due e di sentire le loro risate
"Stronzi"
Urlai seria.
Arrivammo dopo poco tempo al drive in
"Eddai, Julie, ci stiamo solo divertendo"
Mi diede una piccola spinta Jere visto che non avevo più detto niente per tutto quel tempo prima di arrivare e che avevo le braccia incrociate sotto al seno
"Siete degli idioti"
Risposi.
Arrivammo accanto alla macchina di Cameron e quelli che qualche ora prima avevo definito "dotati di testosterone" si rivelarono tutt'altro.
Iniziarono a fare continue battutine.
Avevo io imbarazzo per Belly.
E non potevo fare niente se non
"Okay, Steven ha scritto una storia su Draco ed Hermione l'abbia corso, con tanto di limoni descritti accuratamente. Ha anche dedicato un intero capitolo alla bacchetta di Harry"
Dissi io, zittendoli tutti
"Oh oh amico questa è grossa"
Disse Jeremiah ridendo
"Julie"
Mi rimproverò lui
"Che c'è? È il minimo"
Risposi io, più arrabbiata che mai.
Andammo via da lì poco dopo.
Una volta entrata in casa mi affrettai ad andare nella mia stanza, chiudendomi fortemente la porta alle mie spalle.
Non potevo credere a quello che avevano fatto.
Era davvero una cosa da immaturi.
E se da magari Steven e Jeremiah me l'aspettavo, da Conrad proprio no.
Quando Belly rientrò venne da me ed iniziò a raccontarmi di quanto questo ragazzo fosse gentile e la trattasse bene.
Poi, iniziò a lamentarsi di quei tre odiosi.
E come potevo darle torto.
Mi dispiaceva un sacco per lei.
Però nonostante tutto, ha detto che è stata bene, quindi sono anche contenta per lei.
Si mise subito il pijama per poi andare a dormire, mentre io scesi di sotto con l'intento di farmi una tazza di latte e cereali da portarmi in camera e mangiare.
Proprio quando stavo per lasciarmi alle spalle la cucina, però
"Com'è andato l'appuntamento a Belly?"
Mi chiese lui, come se niente fosse.
Cosa che mi fece irritare più del dovuto
"Mi prendi in giro?"
Gli dissi stupita dalla sua domanda
"Dai, rilassati, stavamo solo scherzando"
Disse lui con tono indifferente
"Siete degli stronzi"
Incrociai io le braccia al petto
"Julie, andiamo"
Mi disse lui con tono scocciato
"Tutto ciò che voleva era stare tranquilla al drive in con un ragazzo molto carino e dolce e voi avete rovinato tutto"
Dissi seria
"La nostra apparizione di quanto, due minuti, avrebbe rovinato tutto? Cresci, Julie"
Camminò verso il bancone dopo aver alzato un pò la voce
"Perché non mi avete dato retta?"
Gli chiesi dopo qualche secondo
"Julie, smettila di fare la bambina"
Disse lui, beventi un sorso della birra che non mi ero neanche accorta del fatto che tenesse in mano
"Ah, e tu saresti adulto? Hai passato l'intera serata insieme a scemo e più scemo a rovinare il primo vero appuntamento di Belly per gioco. E poi sarei io la bambina?"
Risposi a tono alla sua affermazione.
Lui mi guardò e non mi rispose.
Si limitò a prendere un altro sorso di birra
"Bene, lascia perdere. Perché non vai a farti un'altra canna?"
Dissi io sarcastica dopo qualche secondo.
Io feci per andarmene, seccata da quella conversazione, ma qualcosa fece inchiodare i miei piedi al pavimento, non riuscendo più a smuoverli
"Perché non torni dal fidanzatino"
Boom.
Mi girai verso di lui guardandolo delusa.
Davvero delusa.
Io mi ero fidata di lui.
Era stato l'unico a cui avevo raccontato tutto.
Non può averlo detto davvero.
Non avevo neanche la forza per piangere.
La mia non era tristezza.
Era delusione pura.
Feci per aprire la bocca e rispondere, ma mi bloccai.
Non avevo voglia di rispondergli.
Potetti notare dal suo sguardo che se ne era pentito, ma io non riuscivo a passarci sopra.
Lo guardai un'ultima volta, prima di roteare gli occhi e andarmene.
Questo davvero non me l'aspettavo

Dove il cuore batte un pò di più, Conrad FisherDove le storie prendono vita. Scoprilo ora