Victor Blade x (fem!)Reader

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(Flashback)
Quel giorno stava andando tutto bene. Il capitano Riccardo, gabi e noi altri titolari ci stavamo allenando, Arion e JP volevano entrare in squadra, ma non andò come previsto. Un ragazzo, Victor, si presentò e mise al tappeto tutti I giocatori, titolari e riserve. Era un imperiale, l'ho sempre saputo, ma aveva qualcosa di diverso. Non sapevo di preciso cosa, ma sapevo che lui non odiava il calcio. Me lo sentivo, esattamente come lo sentiva Arion. Non ricordo molto di quel giorno, poiché svenni prima di vedere la fine dello scontro, ricordo solo che quando mi mandò a terra mi guardò con pietà e clemenza, come se avesse già assistito ad una scena simile. Poco tempo dopo, ce lo ritrovammo in squadra, ma tutto ciò che faceva era metterci i bastoni tra le ruote.

Stavamo giocando una partita, quando lui come al solito si mise in mezzo.
Io ero stanca del suo continuo ostacolarci, era snervante. Quando utilizzò il suo spirito guerriero per attaccare e mandare il pallone nella nostra porta non riuscii a trattenermi: saltai e con entrambe le gambe unite parai il colpo di Victor. Le conseguenze e però furono inpensabili: nell'immediato momento in cui provai a spostare le gambe provai un dolore lancinante che non avevo mai sentito prima.
"T/N ferma!"
"Capitano!"
"Non muoverti o rischi di peggiorare la situazione!"

Poco dopo venni portata in ospedale. Avevo entrambe le gambe fratturate, ma per fortuna non era grave. Il dottore disse che mi sarei rimessa in massimo un mese.
Durante la mia permanenza non feci molto, oltre alla riabilitazione. Ogni giorno assistevo alle visite dei miei compagni di stanza, o meglio sentivo, poiché non ho mai visto nessuno per via delle tende che usano come separet. Notai una cosa più di altre: il ragazzo alla mia sinistra riceveva visite ogni giorno. Da quello che sentivo, suo fratello veniva a trovarlo tutti I giorni. La riabilitazione fu veloce: avendo i muscoli ben allenati non mi ci volle molto per rimettermi completamente in piedi. Nei primi giorni, quando riuscivo a camminare poco e lentamente, scappavo dalla stanza per vedere la luce del sole.

Un giorno, mentre tornavo in stanza, trovai una spiacevole sorpresa ad attendermi: Victor era nel corridoio. Cosa ci facesse lì non mi importava, so solo che in quel momento mi vide ed io per la distrazione persi l'equilibrio e non lo riuscii più a ritrovare. Lo vidi avvicinarsi, dolcemente passò un braccio attorno al mio busto e mi aiutò ad alzarmi.
"Qual'è la tua stanza?"
"345"
Quando dissi quel numero giurerei di averlo sentito sussultare.
Mi accompagnò nella mia stanza e quando entrammo il mio vicino di letto lo salutò.
"Ciao Victor- Hey, ma tu non sei la ragazza che sta qui di fianco?"
"Sì, sono io"
"Sei scappata di nuovo?"
"Purtroppo non gradisco gli ambienti chiusi. Non li tollero per più di un giorno"
"Capisco. Beh, tu e Victor vi assomigliate molto"
"Conosci questo ragazzo?"
"Beh, è il mio fratellino"
Mi sfuggì una risatina.
"Non capisco cosa ci trovi di tanto divertente"
Non lo sopportavo.
"C'è che trovo carino come vi preoccupate l'uno dell'altro. Sai, la mia famiglia non si preoccupa per me"
Entrambi si zittirono all'istante.
"Ma non importa, non ne voglio parlare ora"
Passammo l'orario delle visite a parlare di come andavano gli allenamenti alla Raimon.

Esattamente una settimana dopo venni dimessa, e tornai ad allenarmi. Nel frattempo arrivò anche l'allenatore Evans e Victor a poco a poco si fece meno ostile. Durante gli allenamenti non batteva ciglio, a stento si cambiava. Notavo solo che mi osservava. Da quando ero stata dimessa, più di una volta lo sorpresi a farlo mentre mi allenavo. Anche in ospedale, quando andavo a trovare Sol, il mio migliore amico d'infanzia, passavo a salutare suo fratello Vlad e se mi incrociava mi fissava.

Quel giorno andai a trovare Sol, come tutti i giorni.
"Quindi questo ragazzo non ti da pace, eh?"
"Non ti ci mettere anche tu Sol! Piuttosto, cosa dicono i dottori?"
"Purtroppo continuo a peggiorare... I miei polmoni non reggono più"
"Capisco... beh, in questo caso, non devi sforzarti"
"Ho sentito che anche tu, quando sei stata ricoverata, sei scappata dalla stanza più di una volta"
"Già"
"Si vede che sei cresciuta con me, vero?"
Adoravo la sua espressione quando era felice.
"Una curiosità T/N"
"Dimmi pure"
"Come si chiama il ragazzo che ti tormenta?"
"Si chiama Victor. Victor Blade"
A sentire il nome, l'espressione di Sol cambiò.
"Capisco. Beh, dovresti provare a parlargli, che ne sai, magari potresti venirne a capo"
"Va bene Sol, grazie. Ora ho gli allenamenti, ci vediamo domani"

Inazuma Eleven one shots & x reader (IE 1-2-3 & GO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora