Silvia Woods × Eric Eagle

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Flashback
«Ragazzi, mi promettete che giocheremo sempre a calcio qualsiasi cosa accada?»
«Promesso!»

***
«Eric, tu cosa vorresti fare da grande?»
«Vorrei andare in Brasile e specializzarmi per giocare nel Calcio Professionistico»
«E tu Bobby?»
«Chissà, magari andrò anche io in Brasile»

***
«Guarda, un cucciolo!»
«Uh?! Hey, attento!»
«Eric! No!»

***

6/****
Sul serio?
Sì. C'è stata una telefonata, hanno detto che Erick arriverà oggi con un volo dall'America

Ma io non capisco... Aveva detto che Erick era morto in seguito all'incidente! Se era vivo, perché ha detto di essere morto e non ci ha più contattato fino ad ora?
《Tra poco atterrerà e lo chiederemo direttamente a lui, ho una gran voglia di riabbracciarlo, ci pensi? Che bello!》
Silvia sfoggiava il migliore dei sorrisi.

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La Raimon si allenava, come al solito, nel campo dietro la scuola. Un misterioso ragazzo fece la sua comparsa alla panchina, osservando attentamente i ragazzi giocare.
"Mh?! Forse vuole entrare nella squadra?"
Pensò Celia.
Dopo essere rimasto sorpreso vedendo alcune delle tecniche speciali dei ragazzi, il pallone gli arrivò ai piedi, dandogli l'occasione di sfoggiare il duro allenamento a cui si era sottoposto in America.
Prese il pallone e dopo aver dribblato tre o quattro ragazzi arrivò davanti alla porta.
Lasciò a Mark un sorriso genuino, mentre tutti gli altri giocatori della squadra lo osservavano attoniti. Il portiere lo guardò deciso.
Dai, tira!
Fece un salto all'indietro e usò la sua tecnica speciale.
Tiro roteante!
Mano di Luce!
Parato.
Certo, non che i guantoni del capitano ne siano usciti totalmente illesi.
Però, me l'hai parata!
Sì, ma penso che se l'avessi tirata da dentro l'area di rigore avresti segnato sicuramente!
Non vedo l'ora di farla vedere ai miei amici negli Stati Uniti!
Giochi a calcio negli Stati Uniti?
Esatto, e di recente sono stato selezionato per giocare nella nazionale giovanile

Mentre i giocatori parlavano tra di loro, ammirati dal giovane talento, Bobby e Silvia si fecero avanti.
Scusate, ma che sta succedendo?
Mark si girò di scatto.
Oh Silvia, vieni a vedere! Qui c'è uno che a giocare a calcio è un fenomen-
Non fece in tempo a finire la frase che il giovane sconosciuto si fiondò tra le braccia della ragazza, le cui guance si colorirono presto.
Lei non capì subito che il ragazzo che la stava abbracciando era proprio Erick.

***

08/19**
Il volo per l'isola di Liocott stava per atterrare. Erano tutti in fibrillazione, in particolare Silvia. Non aveva perso i contatti con lui, ma faticava a sentirlo dopo che era ripartito per l'America. Certo, era felice che Suzette non gli stesse più appiccicata, ma le mancava la sua presenza. Non fraintendetela, lei non odiava Suzette, semplicemente non le piaceva quando stava troppo incollata ad Erick. Se quanto le aveva detto il giorno del suo arrivo era vero, lo avrebbe incontrato sull'isola, una volta atterrata. Tutti scesero dall'aereo.
《Silvia, tu non vieni?》
La incalzò Nelly.
《Mh?! Sì, certo, arrivò!》
Disse di rimando. Era rimasta incantata a fissare fuori dal finestrino senza accorgersi che nel frattempo il mezzo si era svuotato di tutti i suoi amici.
Arrivate negli alloggi della nazionale giapponese, le manager cominciarono a svuotare le loro valigie.
《Silvia, tutto ok? È un po' che ti vediamo assente》
《Sì, è tutto apposto!》
Disse sfoggiando un sorriso.
《Ah, ma io lo so cosa c'è -avanzò Celia- : stai pensando ad Erick!》
Le guace della ragazza avvamparono di un rosso leggero.
Non rispose alla provocazione dell'amica, ma lasciò intendere che avesse ragione. Dopo aver sistemato ogni cosa, tutti uscirono per fare un giro dell'isola.

Silvia si diresse da subito verso il quartiere americano, impaziente di rivedere Erick e Bobby. Arrivò al campo di allenamento della squadra e li vide rientrare dagli spogliatoi. Si avvicinò all'entrata dello stabile che accoglieva la squadra ed aspettò che qualcuno della Unicorn si avvicinasse. Venne approcciata proprio da Erick che la riconobbe subito. La abbracciò esattamente come la prima volta che si rividero. Sentiva una sensazione inspiegabile quando la abbracciava, come se si isolasse da tutto il resto del mondo.
La ragazza si lasciò andare, ricambiando l'abbraccio. Fecero assieme una passeggiata per il quartiere americano dell'isola, mano nella mano, chiacchierando di tutto.
《Mi sei mancato tanto, lo sai? E dire che siamo stati lontani solo due mesi》
《Anche tu mi sei mancata molto, e anche a Bobby. Non faceva altro che rimarcare la questione》
Disse ridacchiando con un leggero imbarazzo in volto.
Erano ormai lontani da occhi indiscreti quando il giovane capitano della Unicorn le prese ambe le mani. La guardò intensamente piantando lo sguardo nelle sue iridi verdi come una foresta.

《Silvia, sai è da un po' che volevo dirtelo...》
《Sì?》
《Sai, penso di provare qualcosa per te, qualcosa che va oltre l'amicizia》
《Erick, io- fece una breve pausa - provo lo stesso per te, da molto tempo》riprese poi la manager, con le gote imporporate.
Il ragazzo si chinò un po' per lasciarle un dolce e tenero bacio sulle labbra. Il calciatore le spostò anche un ciuffo di capelli da davanti alla faccia, portandoglielo dietro all'orecchio. La ragazza restò imbambolata, come incantata dal gesto del compagno.

Quando il FFI volse al termine si salutarono con la promessa di vedersi nuovamente l'anno successivo e di spedirsi lettere tutte le settimane.

9/20**
Silvia stendeva il bucato, quando il postino passò davanti alla sua casa lasciando nella buca delle lettere due buste: una era una bolletta, mentre l'altra aveva un mittente fin troppo familiare.
Erick Eagle, New York City, Abbey Road 138

Aprì la lettera e la lesse.
'Mia amata Silvia,
Sono davvero felice di annunciarti che presto tornerò da te in Giappone. Mi ritiro ufficialmente dal calcio Professionistico per avere più tempo sa passare con te ed Arion, il mio nipotino, e poter godere di ogni momento in tua compagnia. Non vedo l'ora di riabbracciarti.
Baci, Erick'

Le sue guance si colorirono senza che se ne rendesse conto. Proprio in quel momento, suo nipote le passò di fianco di corsa per andare a scuola, e vedendola così non poteva che dedurre che le fosse arrivata una corrispondenza da parte dello zio.
《Hey, zia Silvia! È per caso arrivata un'altra lettera dall'America?》
Se ne andò prima di ricevere una risposta, che non fù verbale, poiché la donna si limitò ad arrossire ancora più vistosamente. Era felice di poter rivedere presto il suo amore... chissà, quando sarebbe arrivato?

Fine
(1056 parole)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 21, 2023 ⏰

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