Mark Evans x (Fem! Reader)

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"Caro Mark..."
"Hey T/N, che scrivi?"
"Eh?"
"Ancora indecisa su come dirglielo?"
"Oh Celia... tu sei una giornalista, potresti darmelo un consiglio!"
Dopo aver scosso la testa con un bel sorriso smagliante e beffardo, Celia mi osservò e concluse:
"Devi essere tu a dirglielo, a parole tue".
E così mi ritrovai punto e a capo.
Sbuffai e guardai l'orologio: tra dieci minuti sarebbero iniziati gli allenamenti della Raimon ed io sarei dovuta presenziare come manager. Perché non come giocatrice? Qualcuno se lo chiederà: beh, ecco, il fatto è che mi ero sempre vergognata molto del mio modo di giocare. Io ero estremamente timida, e l'idea di giocare in mezzo a tutti quei ragazzi... e poi loro erano tutti molto più forti di me, almeno così credevo. Soprattutto perché, per entrare in squadra, avrei dovuto far vedere al capitano come giocavo, e sappiamo tutti che il capitano è il mio punto debole. Incredibile ma vero: il capitano Evans mi aveva rubato il cuore dalla prima volta: fu lui a presentarmi come manager.

(Flashback)
Quel giorno stavo andando al mio armadietto, quando passando davanti all'ufficio del preside sentii per caso la conversazione:
"Se non si troveranno 11 giocatori e non verrà vinta la partita contro la Royal academy, il club di calcio verrà smantellato."
Non ci volevo credere. Continuai a riflettere su questo per tutta la mattinata, fino al primo pomeriggio, nel quale si svolgevano le attività extrascolastiche. Non ero sicura di voler entrare nel club, ma non avrei mai accettato che venisse smantellato. Decisi di dirigermi verso la sede del club, sperando di trovare qualcuno con cui parlare. Arrivata lì, trovai un pallone davanti alla porta, e gli diedi un bel calcio, finché non mi resi conto che qualcuno aveva parato il mio tiro. Alzai lo sguardo che cadde proprio nei suoi occhi castani profondi.
"Hey, ciao! Come ti chiami? Io sono Mark Evans, il capitano della squadra di calcio."
Rimasi incantata. Non riuscivo a spiegarmelo, ma per la prima volta provai un sentimento così profondo da farmi tremare le gambe, mi sentivo ardere un fuoco dentro che mi incendiava il corpo.
"Io sono... T/N T/C, p-piacere"
Mi sentivo talmente stupida e impacciata tutto ad un tratto, che non avrei mai pensato avrebbe continuato a sorridermi in quel modo caloroso e dolce.
"Wow che bel nome! Sbaglio l ti piace il calcio? A stento sono riuscito a parare quel tiro!"
"Beh, ecco, vedi..."
"A proposito della squadra, stiamo cercando dei membri, anche se una ragazza ancora non ci è capitata"
"Mark..."
"Sì?"
"In realtà io non so giocare a calcio. Però mi piacerebbe entrare nel vostro club, sembra... b-bello"
Mentii. Continuammo a parlare finché anche gli altri sette membri e Silvia non arrivarono al club. Lui mi presentò subito a tutti ed anche a Silvia. Lei accettò subito di avermi come seconda manager e poco a poco, oltre ai nuovi giocatori, si sono aggiunte anche Nelly e Celia al gruppo.

(Fine Flashback)

Visto che non ero mai riuscita a prendere coraggio e dirglielo, decisi che avrei potuto scrivergli una lettera e lasciargliela nell'armadietto, oppure nel borsone dell'allenamento. Il problema è che non riuscivo a trovare le parole per esprimermi. Era tutto così complesso...
Decisi di avviarmi verso il campo, Nelly sarebbe arrivata un po' più tardi, Celia stava riorganizzando le informazioni trovate sulla prossima squadra avversaria e Silvia era andata in infermeria a prendere delle bende extra in caso di infortuni. Ero quindi rimasta sola nel campo. Guardavo i palloni e mi veniva una voglia assurda di giocare. Ma non potevo. Mi vergognavo troppo. E pensare che Mark mi aveva quasi scoperta... che imbarazzo!
"Hey T/N, perché sei tutta rossa?"
Quella voce l'avrei riconosciuta tra mille.
"I-io? No, no, nulla, assolutamente! Non stavo pensando a nulla in particolare, ma come ti viene in mente!"
"Ok, sei lo dici tu"
Ed ecco l'ennesima figuraccia davanti a Mark.
Entrò nel campo e si mise in posizione in porta, poco dopo venne raggiunto da tutti gli altri giocatori e con il suo solito sorriso da bimbo spensierato alzò un braccio al cielo:
"Iniziamo ad allenarci!"
"Sì!"
Li guardavo giocare e mi sentivo sempre più stupida. In quel momento avrei potuto anche io essere lì ad allenarmi con loro, eppure la mia timidezza aveva vinto come al solito. 'Possibile che sia sempre lei a fermarmi?' Mi domandai. Nel frattempo le altre manager erano tornate così chiesi loro se potessero darmi il cambio per un po'. Corsi più velocemente possibile verso il mio zaino a prendere carta e penna. Poi mi sedetti sotto un albero e mi misi a scrivere.
"Caro Mark, ti scrivo questa lettera per darti appuntamento oggi alle 18:30 al campo al fiume. Devi sapere tutta la verità sui miei sentimenti, quindi sii puntuale."
Non la firmai, ma la imbustai subito e una volta tornata, la nascosi nel suo borsone senza farmi vedere. Tutto continuò liscio. Mi spiegarono su cosa si basava l'allenamento del giorno e contro quale squadra di sarebbero dovuti mettere in gioco. Quando finirono di allenarsi furono le 18:00. Presi con affanno le mie cose e corsi verso la sede del club con la scusa di aver dimenticato qualcosa al suo interno. Avrei avuto una decina di minuti prima che i ragazzi entrassero per cambiarsi. Rubai una delle divise da calcio della Raimon e la misi nello zaino. Mi sarebbe calzata un po' larga, ma era meglio di niente. Prima di uscire notai le scritte incomprensibili sui muri: Mark diceva che erano opera di suo nonno e che lui le capiva quasi tutte. Cors fuori dalla sede e mi incamminai.
"Ciao ragazze io vado a casa!"
"Ciao T/N"

Intanto Mark...

"Ragazzi, qualcuno ha visto i miei guantoni di riserva?"
"Sì, sono nel tuo borsone, oggi non li hai nemmeno tirati fuori!"
"Grazie Jack"
Frugai dentro al mio borsone a lungo, fino a quando non trovai qualcosa di nuovo: una lettera.
"Hey ragazzi, venite qui!"
"E questa da dove spunta?"
"Vorrei saperlo anche io Kevin"
"Beh non potrai saperlo finché non la aprirai"
Detto fatto: aprii la lettera e ne lessi ad alta voce il contenuto.
"Sentimenti? E cosa c'entra il campo al fiume in tutto ciò?"
"Ascoltatemi un attimo. La cosa più logica sarebbe andarci insieme e poi far andare avanti Mark mentre noi restiamo nascosti, non credete?"
Willy azzardò una risposta niente male.
"Vale la pena provare. In fondo, se fosse qualcuno della Royal? Non possiamo permetterci di cadere in qualche loro insulsa trappola"
Disse deciso Axel.
E così ci dirigrmmo tutti al campo al fiume.

I ragazzi si nascosero dietro alle colonne del ponte, dove grazie al tramonto, non potevano essere visti. Si sentiva in lontananza il suono del pallone calciato, e una voce femminile urlare per caricarsi.
"Ma quella non è T/N?"
Chiese Todd.
"È proprio lei..."
Ribattè pensieroso Mark.
Si fece forza e si decise ad andarle in contro.
"Devo provare la super tecnica"
La ragazza prese un respiro a pieni polmoni, incrociò le gambe e aprì le braccia come a tenersi in uquilibrio, poi aprì gli occhi:
"Turbine di scintille!" (Chi capisce la citazione ha vinto)
E dopo un immensa luce la palla finì dritta in porta, mentre la ragazza cadde a terra ma dopo poco tornò in piedi come se nulla fosse.
Il ragazzo era senza parole. L'aveva osservata bene, e per tutto quel tempo aveva sempre creduto che non fosse in grado di giocare, eppure aveva una supertecnica tutta sua.
"T/N ma quindi..."
"Hey Capitano"
"Quindi tu sai giocare!"
"Sì... vedi ti ho mentito perché mi vergognavo. Io sono molto timida e credevo che non mi avreste mai presa nella vostra squadra"
"Non pensarlo nemmeno per scherzo! Sei fantastica T/N!"
"E poi anche per un altro motivo."
"Ovvero?"
"Beh vedi... per fare il provino ed entrare nella squadra, avrei dovuto giocare con te, o meglio contro di te, e io solo all'idea mi imbarazzavo troppo. La verità è che mi piaci molto e se avessi sbagliato davanti a te non me lo sarei mai perdonato!"
Le guance di Mark si tinsero di un leggero rosso, poi si avvicinò a T/N e la strinse a sè. T/N era talmente rossa da fare invidia al cielo del tramonto alle loro spalle.
"Sai T/N, anche tu mi piaci. Sei sempre così dolce e gentile con tutti, in particolare con me. E poi abbiamo la stessa passione, quindi cosa potrei chiedere di più?"

Intanto gli altri componenti della squadra osservavano la scena senza rendersi conto di quello che stava accadendo tra i due.

Il giorno dopo Mark e T/N si presentarono assieme agli allenamenti e il portiere annunciò l'ingresso di lei nella squadra.
Si allenarono tutti insieme e la ragazza mostrò la sua supertecnica agli altri.
"Sai T/N, credo che con la tua tecnica, battere la Royal sarà un gioco da ragazzi!"
Dopo questa conclusione di Kevin, Mark prese da un lato la C/C (colore Capelli).
"Te lo avevo detto che sarebbe andato tutto bene"
"Avevi ragione Mark"
Si guardavano negli occhi : i castani e profondi di Mark incontravano i C/O della giovane. Inconsapevolmente i loro visi si avvicinavano pericolosamente ogni secondo di più.
Finché le loro labbra non si incontrarono in un dolce bacio, innocente proprio come l'animo del capitano e gli occhi della giovane attaccante. Dopo poco si sentì un coro di "ooohhh" e fischi vari provenire dalle loro spalle: anche il resto della squadra si era accorto di loro e non avevano esitato a festeggiare con tanto di applausi e cori di incitamento. I due ragazzi si misero a ridere, consapevoli che da quel giorno, nulla sarebbe stato come prima.

Fine.

Inazuma Eleven one shots & x reader (IE 1-2-3 & GO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora