Micheal Ballzack × (fem!)Reader

299 9 0
                                    

(Chiedo scusa se non sarà bellissima, nè lunghissima, ma non conosco bene il personaggio e non ho molta familiarità con lui)

Era una giornata di aprile, T/N era seduta sotto un albero di Sakura a disegnare, come al solito. Quel punto del giardino della scuola le piaceva molto, perché le dava ispirazione e le permetteva di rilassarsi. Quel giorno, alla stessa ora, come tutti I giorni, si allenava anche la Raimon, la squadra di calcio della scuola. Da un po' le piaceva osservare i ragazzi mentre si allenavano e faceva degli schizzi di ogni giocatore: aveva delle bozze di ritratto di ognuno di loro, ma uno in particolare attirava la sua attenzione più degli altri. Non riusciva mai a disegnarlo come si deve per via dei suoi movimenti rapidi e scattanti che non le davano modo di avere una visione precisa del suo profilo.

Aveva I capelli turchini, il ciuffo che gli copriva un occhio e aveva sempre quell'espressione annoiata e pessimista, che in un certo qual modo la attirava. Era un'attaccante, ma più di questo non sapeva. Non sapeva il suo nome, la sua età, nemmeno se avesse una ragazza. Ma perché gli importava? Micheal invece, aveva altri pensieri.
"Ragazzi, ma l'avete vista?"
"Visto chi?"
"Quella ragazza. È da più di un mese che si mette lì ad osservarci, che sia una spia?"
"Ma che dici?! È solo una ragazza che disegna. Evidentemente le piace disegnare da lì"
Ipotizzò Riccardo.
"Non capisco cosa ci trovi di così ispirata in dei ragazzi che si allenano"
"Piuttosto, perché non ci provi a parlare dopo gli allenamenti? Visto che ti interessa tanto, puoi domandarglielo tu stesso"
Infierì Doug.
"Tch"

I ragazzi continuarono gli allenamenti sotto il lontano, ma attento, sguardo di T/N che tentava come sempre di disegnare quel ragazzo. Alla fine degli allenamenti la ragazza stava ultimando lo schizzo: era un ritratto quasi perfetto. Finalmente, dopo giorni di tentativi fallimentari, era riuscita a disegnarlo. Avrebbe solo voluto sapere il suo nome per scriverlo sotto. Ritrasse di scatto il blocco da disegno verso di sè quando si sentì toccare la spalla. Si girò e trovò il protagonista del suo ritratto, poggiato di schiena contro l'albero, braccia conserte al petto. Era taciturno, espressione seria e crucciata, anche se da vicino avrebbe fatto tutto tranne che paura.

T/N si alzò in piedi e si mise di fronte al ragazzo. Era leggermente più alta di lui, e questo la fece ridacchiare un po'.
"Beh, che c'è da ridere?"
"Ecco-"
"Piuttosto, che disegni?"
Era abbastanza timida, nonostante fosse insicura del suo lavoro, girò il blocco verso l'altro. Lui osservava il ritratto senza batter ciglio: era stupito che, da così lontana, fosse riuscita a ritrarlo così bene.
"Quindi ci stavi spiando per ritrarci... beh sei molto brava"
"Grazie..."
"Micheal, Micheal Ballzack, secondo anno"
"Grazie, Micheal"
Con un colpo veloce di matita, T/N scrisse al lato del disegno il nome del ragazzo.

"Mi chiedo solo perché tu sia stata qui così tanto tempo"
"Vedi, quando sei in campo, le tue azioni sono fulminee e non riuscivo a cogliere bene i tratti del tuo viso, per questo sono stata qui più a lungo del solito. Mi sono intestardita nel volerti disegnare al meglio e quindi..."
A quelle parole, Micheal girò di scatto il volto, un leggero rossore marcava i suoi zigomi.
"Tu sei per caso T/N?"
"Sì, sono io"
"Trasferita al secondo anno, sei famosa... disegni davvero bene"
"Ora che mi ci fai pensare, anche il tuo nome non mi è nuovo. Sei uno dei migliori attaccanti della squadra di calcio"
Il ragazzo nascose un sorriso.

"Perché disegni i calciatori?"
"Il calcio mi è sempre piaciuto, sin da piccola, ma non sono mai stata brava nello sport. È una passione che non riesco ad esternare in altri modi, se non con il disegno"
"Possiamo dire di essere simili: io non sono mai stato bravo a disegnare"
"Beh, stai parlando con la migliore nel club di arte!"
Affermò sorridendo, ridacchiando un po'.
"Sai, ho cambiato opinione su di te... mi piaci in fondo"
L'attaccante si fece scappare una risata mista tra il divertito e lo spavaldo.
Staccò la schiena dall'albero e con le mani dietro la testa fece dei passi in avanti.
"Vieni a prendere qualcosa? Ti faccio conoscere anche gli altri"
La ragazza arrossì vistosamente ed annuì.
"S-sì, volentieri"
Il turchino prese la mano di T/N, e la trascinò verso l'ingresso degli spogliatoi, restando all'esterno, dove avrebbero aspettato gli altri componenti della squadra. Le loro mani non si staccarono mai l'una dall'altra, e il leggero rossore nelle guance dell'artista non se ne andò mai completamente. Però sorridevano, finalmente aveva degli amici, e qualcuno che ricambiasse dei sentimenti profondi quanto i suoi.

Fine

Inazuma Eleven one shots & x reader (IE 1-2-3 & GO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora