Victoria Vanguard ×(Fem!) Reader

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Victoria... era davvero il suo unico pensiero? Sì. T/N non pensava ad altro. Nessuno sapeva della sua cotta per lei, si vergognava troppo ad ammetterlo. Era molto timida, e purtroppo questo le rendeva difficile essere se stessa.

Non sapeva da cosa lo avessero dedotto, ma tutti in squadra pensavano lei provasse qualcosa per Xavier, probabilmente per la loro amicizia molto stretta. Ed ogni volta che si trovavano a scambiarsi qualche battuta, iniziavano le solite retoriche.
"Dai T/N, quando ti dichiari?"
"Fatti coraggio T/N! Ce la farai se credi in te stessa"
"M-ma io-"
Ogni volta la povera ragazza cercava di smentire, invano.

Finché una delle paure più grandi della ragazza arrivò. Un giorno vide la faccia delusa di Jordan venirle contro.
"T/N, scusami... posso chiederti una cosa?"
"C-certo, dimmi pure"
La dolce manager sapeva già quale sarebbe stata la sua domanda, ma lo lasciò parlare.
"Sii sincera. È vero che ti piace Xavier?"
"No, Jordan. Ti dirò un segreto: a me piacciono le ragazze..."
Il ragazzo sbiancò, per poi puntare lo sguardo verso le scarpe, visibilmente imbarazzato.
"O-oh, capisco. Scusami, non volevo-"
"Non fa nulla. Anche a me dà fastidio che gli altri si comportino così, ma lo fanno a fin di bene. Non lo sanno, ed è meglio così"
"Beh, io e te non siamo così diversi... anche a me piacciono i ragazzi, e tu sei l'unica a cui l'ho mai detto"
"Non preoccuparti. Io e Xavier siamo solo buoni amici, puoi dormire sereno"

Lei in realtà lo aveva detto anche a Xavier, che di tatto ne aveva poco, e quel giorno un altra delle sue paure divenne realtà. Gli allenamenti erano iniziati da poco, e lo sguardo di T/N era fisso sulla difensore. Non aveva mai provato delle sensazioni simili per nessuno e questa cosa la destabilizzava un po'. Quando pensava a lei, era come se la sua mente si separasse dal mondo esterno: non sentiva più nulla, non faceva più caso a quello che aveva intorno, tutto sembrava più luminoso e colorato di prima, il suo cuore iniziava a battere più forte.

La cosa andò oltre ogni aspettativa: dopo le ennesime frecciatine rivolte a Xavier, il ragazzo si girò e scocciato.
"La finite con queste sciocchezze? Oltre a mettere a disagio me e anche T/N, le state mancando di rispetto"
Tutti si girarono a guardarla.
"Se una ragazza ha degli amici maschi, non vuol dire che le piacciano i maschi"
In quell'istante il suo cuore si fermò: sentiva tutti gli sguardi delle persone attorno a lei trafiggerla come lame. Chiuse gli occhi e aspettò un qualsiasi giudizio sulla verità, ormai rivelata.

"T/N, scusaci. Davvero, non lo avevamo mai capito"
Quando la ragazza riaprì gli occhi, vide delle facce mortificate cercare apprensione.
"Scusatemi, avevo paura di dirvelo perché non sapevo come avreste reagito"
La prima a farsi strada in mezzo a tutti fu proprio Victoria.
"Adesso mi è tutto chiaro"
T/N non sapeva come interpretare quell'affermazione. Cosa aveva capito?
Victoria in realtà aveva sempre avuto dei sospetti sull'omosessualità della ragazza, e pensava si essere nel suo target. Lei era una persona molto attenta a dettagli e particolari di qualsiasi genere, ed aveva notato gli sguardi persi della manager nei suoi confronti.

A lei non dispiaceva affatto, anzi trovava che la ragazza fosse molto carina, tentando di nascondere il rossore che si formava sulle sue guance quando si girava a guardarla, oppure quando la sentiva tifare per lei durante le partite, o quando si portava una ciocca di capelli dietro l'orecchio mentre si concentrava sul medicare le sue ferite. La faceva sorridere l'idea di starle accanto e farle notare in modo simpatico quanto fosse bassa rispetto a lei. La lasciò con un dubbio persistente per tutta la durata degli allenamenti. Quando si incontrarono per uscire tutti assieme alla sera, Victoria si avvicinò lentamente.

Decise di toccarla piano, per non farla sentire a disagio o metterla in imbarazzo.
"Hey T/N!"
"Hey Vic"
"Sai, sono felice di non essere l'unica a nascondersi"
Per un momento T/N la fissò interrogativa. Non si aspettava una confessione simile dalla ragazza.
"Mi hai fatta sentire meno sola, ed in un certo senso anche importante. Ti ringrazio"
Era davvero sollevata, ma ancora non riusciva a trovare una connessione tra questo e la frase di qualche ora prima. La prese per mano e la trascinò verso gli altri, che stavano già entrando nel ristorante di Hillman.
"Io prendo del Ramen, tu?"
"I-io ancora non lo so"
Victoria fece un mezzo sorriso.
"Ti va se dividiamo?"
T/N annuì leggermente.

Quando il Ramen fu pronto, le due ragazze già ridevano insieme. E il sorriso venne spontaneo quando le due, mangiando, arrivarono molto vicine al bacio per via di uno spaghetto. Le guance della più bassa si imporporarono, facendo intenerire la calciatrice. Poi fu il turno del divertimento: quella settimana in città c'era il luna park e c'era l'imbarazzo della scelta.
"Vic! Andiamo sull'ottovolante?"
"Va bene"
E via, di giostra in giostra, fino alle ultime due, solitamente le preferite dalle coppie per privacy e atmosfera.
"T/N, che ne dici di andare sulla ruota panoramica?"
La ragazza sembrò titubante, ma accettò.

Le due si sedettero una di fronte all'altra. La tenera manager emanava un delicato odore di zucchero filato, che aveva finito di mangiare poco prima di salire sulla giostra. Guardava fuori dal finestrino con un aria molto prudente.
"Hai paura?"
"Un po'..."
"Non preoccuparti, ci sono io con te"
Victoria le prese la mano per rassicurarla.
La ruota panoramica si fermò quando loro raggiunsero la vetta.
"Wow, da qui il tramonto sembra quello di un dipinto!"
Era incantata dal panorama, tanto da aver quasi dimenticato l'altezza a cui si trovavano.
"Sai Vic, speravo di passare una serata con te prima o poi"
"Anche io. Non pensavo fossi così carina mentre mangi lo zucchero filato"
T/N arrossì leggermente.
"In realtà non pensavo potessi essere così vivace e solare in generale"
"Grazie... il merito è anche tuo. Infondi molto coraggio a chi ti sta intorno"
La più grande prese un respiro profondo.
"Sarò sincera, T/N-chan: mi piaci molto"
"A-anche tu mi piaci!"
Urlò la manager tutto d'un fiato. Ormai era talmente rossa da fare invidia al sole del tramonto di fronte a loro.

La ruota ricominciò a muoversi, per farle tornare a terra e farle spendere dalla cabina. Una volta scese, la calciatrice trascinò la compagna verso l'ultima giostra della serata. Arrivarono, di spalle davanti al baldacchino: l'insegna illuminata diceva 'tunnel dell'amore'.
"Chiudi gli occhi. Ti prometto che andrà tutto bene, devi solo fidarti di me. Ti guiderò io!"
T/N chiuse gli occhi e la compagna la guidò nel sedersi sul seggiolino. Quando la giostra venne azionata ed entrarono nel tunnel illuminato di una luce rosa tenue. Erano circondate dall'acqua, petali di rosa tutti intorno a loro davano un profumo delicato all'ambiente.
"Puoi aprirli"

Quando T/N riaprì gli occhi restò senza parole. Ancora più stupita fu quando Victoria la baciò sulle labbra, proprio sotto lo scatto della fotocamera international alla giostra. Una volta scese andarono a ritirare la foto, una copia a testa.
"Questa finisce dritta in camera mia!"
T/N si avvinghiò al braccio della più alta, per poi girare la testa all'indietro, tentando di nascondere il rossore.
"Ti amo"
"A-anche io"

Fine.

Inazuma Eleven one shots & x reader (IE 1-2-3 & GO)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora