In discesa ripida

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Rimasi impalata per almeno un paio di minuti, fra i brividi che l'aria fresca mi stava provocando e la realizzazione di quanto fossi idiota ad avere frainteso tutto...

Certo, penso che chiunque al posto mio avrebbe immaginato la stessa cosa, no?

Il ragazzo davanti a me iniziava a pensare fossi muta.

«Vedo che hai la pelle d'oca, tieni la mia giacca...»

Si avvicinò ancora di più a me, sfilò la sua giacca e me la porse.

«Emh...si... grazie!»

Misi la sua giacca appoggiandola semplicemente alle spalle, aveva un profumo buonissimo e ne percepivo il calore del suo corpo.

«Senti, scusami tanto per...per questa scena muta, non volevo essere scortese ,ma...diciamo che, da parte mia c'è stato un fraintendimento ecco! però sei stato davvero molto carino e originale...sai, il biglietto e tutto il resto...»

Ora era lui ad essere confuso.

Devo ammettere che era davvero affascinante, aveva un modo particolare di esprimersi, non solo con le sue parole ma anche con i suoi modi, il suo linguaggio del corpo, come si muoveva, era...ecco...diverso.

Ora, da vicino riuscivo a vederlo meglio e aveva una fisionomia che metteva in soggezione, ma una soggezione positiva non di quelle che ti rendono a disagio.

I suoi occhi erano scuri come il buio più profondo, la loro forma era particolare, sembravano leggermente a mandorla, ma non stile asiatico, piuttosto sembrava la forma degli occhi di un lupo...

Non riuscivo a tenergli lo sguardo e non era da me.

Sarà stato alto almeno 1.80m, se non di più.

Io ero una formica in confronto.

Le sue mani erano grandi, ma ben curate.

E le sue labbra erano carnose...molto carnose.

Nonostante mi facesse uno strano effetto, non potei che rimanere lo stesso delusa di averci trovato lui, ma non volevo nemmeno essere scortese, e poi cosa gli avrei detto?

Mannaggia, sai, speravo tanto ci fosse un altro Noah qua, ora devo andare ma grazie per l'invito.

Dio, che situazione imbarazzante.

«Cosa intendi per fraintendimento? pensavi ci fosse qualcun altro qua?»

Ecco appunto.

Non era deluso o infastidito, me lo stava chiedendo quasi con un sorriso beffardo e sicuro di sé.

«E' un pò...complicato!»

«Ho tutto il tempo che vuole signorina, potrebbe spiegarmelo davanti a questa meravigliosa vista!»

Distese un braccio davanti a sé, mentre l'altro lo teneva dietro la schiena...

Sorrisi, perché sembrava provenire da un'altra epoca.

D'istinto guardai nella direzione che stava indicando, e rimasi a bocca aperta.

Davanti a me il lago si estendeva all'orizzonte, era nero come petrolio e si confondeva con quel cielo pieno di stelle, una luna piena mozzafiato.

Ero talmente presa alla ricerca di Noah che non mi accorsi di questa meraviglia.

Decisi di seguirlo.

Arrivammo al confine del terrazzo, ci appoggiamo a questi parapetti che sembravano fatti con materiale di pietra, la loro struttura ricordava castelli medievali.

Le strane strade del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora