Prepariamoci al peggio... o al meglio

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Ed ecco qua, questo è ciò che accadde un anno fa, da allora tutto cambiò, ciò che pensavo di non provare ho provato, non avrei pensato a Noah nemmeno lontanamente in quel modo, eppure quel bacio cambió tutto.
Cambió tutto si, ma per me.
Solo e unicamente per me.
Il giorno dopo tutto per lui tornó come prima, si ricordava del bacio, si ricordava eccome, mi chiese scusa con tutto il rammarico che poteva, dicendomi che era l'alcol ad averlo spinto a fare un gesto simile e mai nella vita avrebbe osato farlo da sobrio.
Fantastico.
Proprio quello che pensavo io, stesse identiche sensazioni ed emozioni.
Ovviamente lui continuó a pensare ad Elisa, e in quest'anno avranno fatto tira e molla almeno 4/5 volte, fino a che lui decise di chiudere definitivamente, perché capì che era inutile provare a risanare una storia quando alla base non c'era più fiducia.
Io come una sciocca, sono intrappolata in quel bacio da un anno, lui ovviamente nemmeno se ne ricorderà, o non nel modo in cui mi ricordo io.

È così sono finita per avere una bella cotta per il mio migliore amico, se prima passare del tempo in famiglia tutti insieme era un evento rilassante e sereno, per me era diventato un incubo, cercavo di scegliere i vestiti migliori, di avere i capelli sempre in ordine e di essere il più attraente possibile, una volta mi illusi addirittura di riavere quello sguardo diverso che Noah mi rivolse per la prima ed ultima volta quando mi bació, ma poi capì che non era altro che uno sguardo di ammirazione, come quello che un fratello rivolge alla sorella minore che sta crescendo.
Proprio quello che desideravo, eh già.
E oggi mi ritrovo qua, a distanza di un anno.
Oggi sarà il suo diciottesimo compleanno e ho deciso di trovare il coraggio di confessargli tutto.
Avevo pensato di scrivergli una lettera più e più volte, ma rimasi davanti ad un foglio bianco per troppo tempo, perciò decisi che le parole giuste mi sarebbero venute guardandolo negli occhi.

Dei picchietti ripetuti alla porta mi riportarono alla realtà.

«Amelie?pensi di potermi lasciare il bagno almeno per una doccia o dovrai passarci dentro tutto il giorno?»

Non sarebbe mica male come idea, rimango qua, magari fino a che non mi vengono in mente le parole giuste che dovrò dire a Noah, o finché i miei sentimenti per lui cambieranno e tutto tornerà alla normalità.

«Certo esco subito.»

Mi guardai per l'ultima volta allo specchio, si vedeva decisamente che avevo dormito poco e male, i miei occhi erano gonfi di sonno.
Non ho mai amato particolarmente il mio viso, tutti mi hanno sempre detto che avevo il viso che sembrava quello di una bambola di porcellana, la mia pelle era bianca, ma non un bianco troppo chiaro, era un bianco che sembrava quasi color vaniglia, infatti d'estate la mia pelle diventava nerissima nonostante d'inverno sembrassi un fiocco di neve.
I miei occhi erano di un verde intenso, un verde color stagno lo chiamavo io, ho sempre ironizzato sui miei occhi perché tutti in famiglia avevano gli occhi chiari...
Mia mamma di un verde chiarissimo, mio papá di un azzurro come il cielo sereno e mia sorella blu come l'oceano... e ovviamente anche tutti gli zii e cugini, una famiglia di occhi chiari.
Ed io, con un verde color bottiglia di birra, un verde che diventava chiaro solo se cercavo di accecarmi con il sole.
"ingrata" mi diceva sempre la mia cara amica Cloe quando sfottevo i miei occhi.
«meglio verdi scuri che marroni come i miei, e poi ricordati non conta il colore quanto la loro forma»

Forse aveva ragione, pensai guardando i miei grandi occhioni.
I miei capelli erano di un colore castano chiaro e mossi e mi arrivavano al seno, le mie labbra non erano molto carnose, ma mia mamma diceva sempre che avevo la bocca a cuore ed era una forma perfetta e questo doveva bastarmi.
Adesso c'è la tendenza a volersi sentire perfette, bisogna avere un sedere perfetto, un seno perfetto, un viso perfetto , labbra carnose e fisico allenato.
Sono sempre stata molto anticonformista su questo, trovo giusto allenare il proprio fisico se questo ci fa stare bene, ma non ho mai capito il bisogno di doverlo fare per gli altri!

Le strane strade del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora