La mattina seguente mi svegliai un pò disorientata...Mia mamma dormiva nel letto di fianco al mio.
Odiavo gli ospedali, è un eufemismo lo so, dato che il mio sogno è quello di diventare un medico, ma un conto è lavorarci, un conto è essere una paziente.
Sentivo il mio braccio indolenzito, anche se avevo una farfallina attaccata al braccio per la flebo e avrei potuto muovere tranquillamente il braccio, tendevo a non muoverlo e questo rendeva più fastidioso il tutto.
Presi il telefono di fianco al mio letto.
Sono le 9 del mattino, avrò dormito almeno 6 ore.
Noto con piacere che il mal di testa è sparito del tutto, questo vuol dire che sicuramente non c'è nessun trauma cranico.
Dovrò comunque fare quella tac di controllo.
Vedo un messaggio di Cloe.
Buongiorno tesoro, non voglio disturbare il tuo riposo, perciò avvisami tu quando potrò venire da te.
Spero tu stia meglio stamattina.
Le invio un messaggio di risposta per tranquillizzarla, e gli dico che le avrei scritto appena mi avrebbero fatto la tac.
Con la coda dell'occhio vedo il corpo di mia mamma che inizia a muoversi, appena apre gli occhi e mi vede sveglia si tira subito sù.
«Ciao tesoro...da quanto sei sveglia? stai bene? potevi svegliarmi!»
È ancora in uno stato di ansia.
«Mamma, tranquilla...sono sveglia da poco, e sto molto meglio, il mal di testa è sparito del tutto»
Vedo il suo viso rilassarsi.
«Oh menomale!» Alza lo sguardo al cielo, come a ringraziare qualcuno in alto.
Da li a poco, un medico accompagnato da un infermiera biondina e magra entrarono nella stanza, l'infermiera mi controllò la pressione e i parametri, dopodiché mi tolse finalmente quella fastidiosa farfallina dal braccio.
«Allora Amelie...i parametri vanno bene, adesso ti faremo una tac di controllo e poi sarai libera di andare!» il medico si rivolse a me, mi sorrise e dopodiché uscì dalla stanza.
Perfetto, non aspettavo altro!
Dopo circa un ora, mi fecero la tac e risultò tutto nella norma.
Scrissi a Cloe che sarei uscita dall'ospedale nel giro di mezz'ora, dovevo darmi almeno una sciacquata prima di andare dalla polizia.
Avevano lasciato all'ospedale l'indirizzo della caserma dove presentarci per sporgere denuncia dell'accaduto.
«Mamma...per caso hai detto qualcosa a Nicole?»
«No tesoro...ho preferito evitare, non volevo che si allarmasse in piena notte!»
Annuii.
Era proprio quello che speravo, conoscendola sarebbe corsa in ospedale e sarebbe rimasta anche lei tutta la notte qua.
***
Arrivammo in caserma nel giro di poche ore, mia mamma volle andare a cambiarsi prima di accompagnarmi.
Lei e l'ordine...è sempre stata una maniacale sotto questo punto di vista!
Mi viene in mente quando iniziavo ad uscire da ragazzina con le mie amichette, mi diceva sempre di non mettermi i calzini uno diverso dall'altro... "metti caso che stai male? l'ambulanza ti porta via e te hai i calzini così?"
STAI LEGGENDO
Le strane strade del cuore
ChickLitCi sono storie che sbiadiscono nel tempo, altre che ti catturano l'anima ma passano in fretta come stelle cadenti e lasciano un segno in tutto il loro splendore. Questa storia racconta di due giovani puntini nel mondo, si incontrano ad una festa, d...