Lo sto facendo davvero?«Sei così bella! non ne sei affatto consapovole di quanto tu lo sia...»
Sento i suoi baci dentro la pelle, ma è tutto così confuso...
Voglio di più ma lui continua a riempirmi di baci dal collo in giù, ripetendo questo percorso più volte con lo scopo di torturami.
«Mi sono innamorata di te...»le parole escono da sole senza che il mio cervello abbia prima dato il permesso di dirle...
Mi porto una mano davanti alla bocca, come se quel gesto potesse riportare indietro il tempo e non far uscire quel suono che ora mi sembra ridicolo.
Ma in tutta risposta, non ne ricevo nessuna...di risposta.
«Noah hai sentito cosa ti ho detto?»
Si solleva da sopra di me, bello e dannato, mi sorride con un ghigno malefico e terrificante, e senza rispondermi continua a fare quello che stava facendo prima.
Cerco di scrollarmelo di dosso, ma non c'è verso, è molto più forte di me, e quando si risolleva per guardarmi in faccia, il suo viso è inespressivo e senza emozioni.
«Cosa vuoi che ti dica? che ti amo? non accadrà mai, lo sai bene!»
Sorride senza far caso al mio cuore andato in mille pezzi.
Cerco di rispondergli ma nonostante apro bocca non ne esce nessun suono.
Sento in lontananza la suoneria di un telefono, cerco di rispondere e mi ritrovo sdraiata sul mio letto, sudata e con il batticuore.
Era solo un sogno, o meglio un incubo.
Sono sollevata, anche se svegliarsi così non è per niente un bel modo di iniziare la giornata.
Guardo l'orologio nel telefono, sono le 8:30...
Dannazione! Fra mezz'ora arriva Noah sotto casa!
Mi catapulto giù dal letto.
Com'è possibile che non abbia sentito la sveglia?
Sai com'è, sei rimasta sveglia fino alle 4 del mattino con Noah!
La mia vocina interiore parla sempre al posto mio.
Cerco di fare il più piano possibile per non svegliare mia mamma che è tornata dalla notte.
Mi fiondo in bagno e cerco di mettere a fuoco la mia immagine allo specchio.
Ho gli occhi rossi e bruciano dal sonno che ho, i miei capelli sono arruffati e ho la faccia gonfia come un pallone.
Un classico, quando dormo poco, prendo le sembianze di un pesce palla.
Mando un messaggio a Noah, per avvisarlo che ho bisogno di una doppia dose di caffè, dopodichè mi lavo la faccia e inizio a prepararmi, cercando di rendermi il più presentabile possibile.
Mezz'ora dopo sono sotto casa, e vedo Noah arrivare da lontano con un caffè da passeggio di Starbucks.
«Sono un angelo lo so!» Mi sorride con le sue adorabili fossette.
Devo dire che il suo aspetto è decisamente migliorato rispetto a qualche mese fà, i primi tempi che aveva scoperto che Elisa era incinta a scuola sembrava uno zombie che camminava.
Ora è addirittura eccitato, più volte l'ho visto fantasticare su come sarebbe stato felice di giocare a tutti i giochi possibili se fosse stato un maschietto, o su come sarebbe stato senz'altro geloso se fosse una femminuccia.
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Le strane strade del cuore
ChickLitCi sono storie che sbiadiscono nel tempo, altre che ti catturano l'anima ma passano in fretta come stelle cadenti e lasciano un segno in tutto il loro splendore. Questa storia racconta di due giovani puntini nel mondo, si incontrano ad una festa, d...