Controcorrente

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10.00 del mattino.

La mia sveglia suona da circa mezz'ora, l'ho rimandata per 5 volte.

Mi sento davvero in coma, mi sarò addormentata alle 6 del mattino.

Ieri è stata una serata piena di sorprese...

Penso a Noah che diventerà papà, ancora devo razionalizzare questa notizia.

Chissà quando avrà intenzione di dirlo ad Angela, fino ad allora io terrò la bocca chiusa, sono sempre stata una buona custode dei segreti altrui.

Non come qualcun altro a quanto pare...

Un altro motivo per cui non riuscivo a chiudere occhio era lui;

Quello che provavo, quello che mi diceva...ogni singolo neurone del mio cervello gridava allerta, mentre il mio corpo era totalmente attratto da lui.

Quanto sono complicati i rapporti umani certe volte, o forse lo sono solo alla mia età.

Chissà se sarà tutto più semplice andando avanti.

Oggi dovrò passare ancora una giornata a studiare chimica, domani ho una verifica importante e non posso permettermi di sbagliare niente.

Dei picchiettii ripetuti alla porta mi riportarono alla realtà.

«Amelie...tesoro sei sveglia?»

La testa di Nicole sbucò fuori dalla porta, e un fascio di luce attraversò il buio della stanza.

«Si...anche se vorrei dormire fino a pomeriggio, mi sento uno straccio!»

Entrò nella camera e aprì leggermente la tapparella per far entrare un po' di luce in più.

Serrai gli occhi all'istante, fuori doveva esserci un sole accecante.

Un buonissimo odore di caffè mi pervase i sensi.

«Mmm si ti prego, dimmi che l'hai portato per me!»

Nicole appoggiò la tazza di caffè sul comodino vicino al letto, mi guardò mentre mi stropicciavo gli occhi e mi accarezzò i capelli.

«Si è per te...sapevo che avevi fatto molto tardi e ti ho preparato una doppia tazza di caffè, oggi devi finire di studiare chimica per la verifica di domani!»

Nicole mi ha praticamente fatto da seconda mamma, da quando papà ci ha abbandonate e siamo rimaste noi tre, la mamma ha dovuto fare spesso i doppi turni a lavoro, e Nicole mi ha seguita soprattutto negli studi.

Non che ce ne fosse chissà che bisogno, sono sempre stata autonoma e ho sempre amato studiare, ma lei voleva sempre essere presente.

Non mi ha mai dato fastidio, sò che lo ha sempre fatto per il mio bene.

«Grazie sorellona!» Mi misi a gambe incrociate nel letto e presi la mia tazzona di caffè.

Nicole mi guardava con tenerezza, ma non si smuoveva dal mio letto...e sapevo che prima o poi mi avrebbe fatto qualche domanda.

«Avanti, chiedi pure...»bevvi un sorso di caffè e mi ustionai la lingua, era bollente.

«Chi era la persona che dovevi vedere ieri?»Moriva dalla voglia di saperlo.

«Hai presente quel ragazzo che ho baciato alla festa?»

Ora sembrava davvero confusa.

«Non mi dire...l'hai rivisto!»

Rivisto è un eufemismo.

«È un po' complicato...»

«Cosa è complicato? averlo rivisto o lui?»

Le strane strade del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora