Era passato ormai un anno da quel giorno, quel giorno che cambiò tutto per me.Io e Noah ci vedemmo al nostro solito locale da Joy , dove la sera facevano il karaoke, amavo cantare e lui lo sapeva bene, perciò appena potevamo andavamo sempre la.
Noah era davvero a pezzi, per quanto cercasse di nasconderlo e ci riusciva bene, io lo conoscevo troppo e sapevo quanto stesse soffrendo.
«Riky, inizia a portarmi alcol finchè non mi dimentico chi sono»
Riccardo era un amico di Noah, lavorava al bar ed era molto più grande di lui, mancava un anno ai nostri rispettivi 18esimi , non avevamo ancora l'età per poter consumare dell'alcol, ma per Riccardo non sembrò un problema.
«Eih amico, vacci piano, non voglio problemi qua, io ci lavoro.»
Sembrò più un avvertimento ironico piuttosto che severo e autoritario, infatti poco dopo si presentò con due cocktail e ce li porse davanti.
«Scusa, che cos'è?»
«Tranquilla principessa, nulla che ti possa far male, ti piacerà vedrai»
Mi fece l'occhiolino accompagnato da un sorrisino beffardo e si allontanò andando avanti a servire altri clienti.
«Quello ci prova!»
Guardai Noah sorridere e bere un lungo sorso dal suo bicchiere.
«Ma chi, riccardo? avrà si e no 10 anni più di me»
«Ne ha 25 per l'esatezza, la cosa ti scandalizzerebbe?»
Io e Noah eravamo cresciuti come sorella e fratello, lui è sempre stato molto protettivo nei miei confronti, ma mai geloso come potrebbe esserlo un fratello quando vede che la sorella viene corteggiata.
«No, non mi scandalizza, ma non credo che tu abbia ragione, figurati se un ragazzo della sua età guarda una come me»
Non ho mai avuto una grande autostima di me stessa, nonostante quando uscivo notavo le occhiate che molti ragazzi mi lanciavano, ho sempre pensato che fossero dovute dal mio fisico dalle forme importanti.
«Tu non ti vedi con gli occhi di un ragazzo effettivamente Amelie, sei il prototipo di ragazza che tutti vorrebbero, per carità, è vero che non è bello ciò che bello ma è bello ciò che piace, ma solo un pazzo non noterebbe la tua bellezza!»
Rimasi un pò a disagio da quelle affermazioni, Noah non aveva mai parlato di me in quel modo...
«Io penso che il tuo cocktail abbia già fatto effetto, guarda, l'hai praticamente finito! io l'ho a malapena bevuto... vacci piano Noah, non vorrei doverti far dormire da me, se tua mamma ti vede ubriaco domani la ramazina me la dovrò subire anche io»
Noah guardò il suo cocktail ormai vuoto, chiamò il suo amico e gli chiese di fare il bis.
«Ti prego, portami un altro di questo, qualsiasi cosa sia!»
Il suo amico annui e si mise a ridere.
«Va bene, ma penso che questo sia l'ultimo, non mi sembri uno che regge l'alcol!»
Noah non era decisamente uno che reggeva l'alcol.
«A te non piace? se vuoi te ne preparo un altro!»
Guardai d'istinto il mio bicchiere ancora pieno e arrossii pensando a quello che Noah mi aveva detto prima.
«No macchè, è buonissimo, ma io non sono una gran bevitrice e qualcuno dovrà pur riaccompagnare il nostro amico a casa»
Riccardo fece un cenno di approvazione e si allontanò, poco dopo ricomparse con un altro bicchiere in mano identico a quello di prima e porse il cocktail a Noah.
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Le strane strade del cuore
ChickLitCi sono storie che sbiadiscono nel tempo, altre che ti catturano l'anima ma passano in fretta come stelle cadenti e lasciano un segno in tutto il loro splendore. Questa storia racconta di due giovani puntini nel mondo, si incontrano ad una festa, d...