La strada del cuore

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Do un'occhiata al mio viso nello specchio  prima di raggiungere Noah, odio ammetterlo, ma voglio rendermi il più presentabile possibile.

Devo dire che ho la fortuna di avere un bel viso anche senza trucco, e ne sono grata, ho sempre odiato tutti quei prodotti cosmetici per la pelle.

Fisso i miei occhi allo specchio, faccio un lungo respiro.

Amelie, non devi perdere il controllo, gli farai capire che o vi frequentate seriamente o la cosa può anche finire stasera.

Ma è mai iniziata? con lui non si capisce mai nulla.

Apro la porta e raggiungo Noah.

È seduto a gambe aperte, appena mi vede si alza e viene verso di me.

«eccoti...» mi squadra dalla testa ai piedi.

I suoi occhi così scuri tendono a rendere ogni suo sguardo indagatore e penetrante.

«eccomi...allora, posso offrirti qualcosa da bere?»

Sorride.

Perchè sorride?

«vuoi farmi ubriacare per approfittarti di me?»

Ma che diavolo?

«Noah, mi fà piacere che dopo quasi un mese di silenzio tu non abbia perso il tuo sarcasmo, ma non ho nessuna voglia di scherzare, sto cercando di essere gentile anche se non te lo meriti!»

Sò di essere troppo esagerata,  ma non posso farne a meno, sono delusa e arrabbiata, nonostante tutti gli avvenimenti successi, e nonostante lui si sia messo nei guai per difendermi, non posso fare a meno di essere arrabbiata con lui per essere sparito.

Il suo sguardo torna serio, dopodiché mi fa segno di sedermi.

Buffo, mi chiede di accomodarmi in casa mia.

«senti...sò di non avere scusanti...» fa un lungo sospiro, come se parlare gli costasse fatica.

«quella notte che ho passato in carcere mi ha dato modo di riflettere parecchio, io non avrei mai fatto nulla del genere per nessuno, capisci cosa intendo?»

Ovvio che no, cosa dovrei capire?

«sinceramente no Noah, cosa dovrei capire? che se c'era un'altra persona al posto mio non l'avresti difesa e aiutata?» spero proprio che non voglia dire questo.

Sgrana gli occhi in segno di protesta.

«Cosa!? no assolutamente no, è questo che pensi di me? pensi che io sia così?»

In realtà non lo so nemmeno io chi penso lui sia.

«Noah...pensi davvero che io possa conoscerti? siamo usciti un paio di volte, ma non ti sei mai fatto conoscere realmente!»

Si passa le mani fra i capelli e sospira ancora.

«ti assicuro che ho dato più modo a te che a chiunque altra persona nel corso degli ultimi 10 anni» Il suo sguardo è serio e angosciato.

Non posso negare che questa rivelazione mi faccia piacere, ma se per lui questo vuol dire farsi conoscere, io non saprei davvero come potrei capirlo meglio.

Mi torna in mente quello che mi disse suo padre, del disturbo che ha, ma non voglio fargli sapere che ne sono al corrente.

Faccio un lungo respiro prima di iniziare a parlare.

«Noah...mi fa piacere che mi consideri una delle poche persone che...»

«non una delle poche Amelie,l'unica!» mi interrompe lui.

Le strane strade del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora