Calamita

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Mi ritrovo bloccata in questa sedia, guardo quel ragazzo...che fino a ieri sera mi ha baciata con tutta la passione che poteva, facendomi sentire speciale, dirigersi verso un tavolo mostratogli dal cameriere che gli ha accolti...

Fà che mi dia le spalle.
Fà che mi dia le spalle.
Fà che mi dia le spalle.

Noah tira indietro la sedia per far accomodare la ragazza.

È lei che mi da le spalle, lui prende posto di fronte a lei...e sono certa che seppur siamo dai lati opposti del locale non ci vorrà molto perchè noti la mia presenza.

Decido di far finta di niente per quanto mi sia possibile.

«Eih vuoi che...vuoi che andiamo via?»

Cloe mi sta guardando con quello che sembra uno sguardo di tenerezza.

«Assolutamente no...andiamo...non mi fà ne caldo ne freddo...è praticamente uno sconosciuto per me»

«Amelie, tesoro... puoi dirlo se ci sei rimasta male, ti conosco molto bene, sei la mia migliore amica»

So bene quanto mi conosca, ma non ho assolutamente voglia in questo momento di esprimere cosa sento.

Perché cosa senti esattamente? nemmeno lo conosci no?

«Ma chi è quella? spero non sia la sua ragazza, altrimenti poveretta, non sa quante corna ha»

«Può essere chi vuole, a me non importa, mi spiace solo di aver sprecato una serata ieri, potevo studiare invece di passarla con quell'imbecille»

«Meglio scoprirlo tardi che mai...almeno sai che devi stargli alla larga, sarà uno dei tanti che tendono a cambiare una ragazza ogni sera»

Odiavo ammetterlo, ma solo perché non sopportavo l'idea di essere una delle stupide ragazze che ha ceduto alle sue avance.

Come ho potuto essere così scema ad uscire con lui?

E poi, successe proprio quello che temevo.

Lui si accorse di me.

Potevo riconoscere quel suo sguardo cupo e penetrante anche da lontano.

Mi sentii avvampare, improvvisamente quella stanza ampia iniziava a starmi stretta, sentivo le guance in fiamme ed ero quasi certa che come ogni volta il mio colorito stava iniziando a diventare rossastro.

Non volevo che lui si accorgesse che mi facesse questo effetto, volevo mostrare assoluta indifferenza.

Maledette emozioni, perché non si riescono a controllare?

«Senti... ti va di andare a prendere una boccata d'aria?»

Cloe mi prese per mano senza neanche rispondermi e mi fece strada per andare fuori nell'area fumatori.

Odiavo l'odore di fumo, ma era sempre meglio che avere quello sguardo addosso.

Non volevo andarmene via, non volevo dargli neanche la minima idea che di lui mi importasse qualcosa.

Perché è così, di lui non mi importa nulla, è solo uno stupido ragazzo conosciuto ad una festa, che una volta uscita da questo locale dimenticherò.

«Senti... non voglio essere insistente, ma va tutto bene?»

«Cloe...si! te l'ho detto, mi da solo fastidio aver sprecato una serata, ma secondo te perché mai dovrebbe darmi fastidio vederlo con un altra ragazza?»

«Beh...perché mi sembravi entusiasta della vostra uscita di ieri... insomma, so che non lo conosci ma questo non vuol dire nulla, a volte ci sono persone che si piacciono a primo impatto, si chiama colpo di fulmine»

Le strane strade del cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora