Valery
Una volta in bagno, contatto Lucas però rimango sconvolta dato che a rispondermi è la segreteria telefonica.
Ogni volta ha il telefono acceso, poiché sua madre è una persona alquanto protettiva nei suoi confronti,
visto che per messaggio quando usciamo, non fa altro che scrivergli se va tutto bene o robe del genere e in
risposta lui le manda un pollice alzato. Allora proseguo con i messaggi. So bene di
essere insistente, lo ammetto, io non sono sua madre sono un'amica che non si spiega di questa sua scelta
che in parte ho compreso , e se non ricevo alcunabrisposta da parte sua in giornata, penso che il giorno dopo
farò un salto a casa sua, tanto non dista molto da dove abito, Boston non è di certo New York.
A mensa mi ritrovo seduta a un tavolo avvolta nella mia solitudine è dura non avere un amico con cui condividere il pranzo. Tutto per il meglio, e
all'improvviso il nuovo ragazzo, Keith, decide di sedersi dove ci sono io. Ora che mi è vicino, ho dato uno
sguardo veloce al suo aspetto fisico in generale ed egli ha i capelli castano chiaro e un ciuffo che gli ricade su
tutto il lato della fronte , gli occhi celesti, e addominali scolpiti, e come vestiti indossa una maglia
grigia semplice a maniche corta attillata , pantaloni di jeans strappati al ginocchio e un paio di scarpe da ginnastica
nere e bianche.
<< E' occupato qui?>>
<< Di nuovo tu?>>
<< Se non mi vuoi, vado da un'altra parte>> Dice lui cercando di avere la meglio su di me.
<< Puoi restare>>Si siede davanti a me.
<< Cosa fai dopo scuola?>> Non può pormi questa domanda come se nulla fosse, che risposta si aspetta da
me?
<< Vado a casa>> Ryan con fare sicuro, si avvicina al nostro tavolo, ed io mi preparo al peggio.
<< Heart stai rimpiazzando il tuo amico?>> Chiede lui prendendomi in giro.
<< E tu Stanford non ti stanchi mai di fare queste battute da idiota?>>
<< La lingua ce l'hai eh, senti un po' stasera darò una festa a casa mia. E tu sconosciuto che ne dici, vuoi
unirti?>> Io non verrò mai alle sue feste, già mi basta averlo a scuola, averlo questo diventerà un luogo in
cui potrà dire quello che vuole sui miei conti.
<< Io in città sono nuovo, per cui se mi date l'indirizzo potrei venire>>
<< Fantastico, senti un po' notizie da quello sfigato?>>
<< Lui ha cambiato scuola per colpa tua>> Non c'era alcun motivo di mentirgli, deve sapere per quale
motivo Theo si è ritrovato a mollare questo liceo.
<< Mi prendi per il culo?>> Keith si alza dal posto e per difendermi all'altro gli rivolge un << Hey, modera il
linguaggio>>
<< Tranquillo amico, ormai sa come sono fatto, vero Heart? Su, rispondi alla domanda>> Non mi rimane
altra scelta che mostrargli il messaggio di poco fa.
<< Quel coglione avrebbe mollato questa scuola a causa mia. Se lo vedo a giro per la città gliene dico
quattro>> Ci è rimasto parecchio male, se devo dirla tutta questa notizia l'ha infastidito molto, so che il suo
intento, le volte in cui ci incontrava nei corridoi, era quello di far reagire il ragazzo, eppure il mio amico ha
voluto sempre subire i suoi attacchi intimidatori, nonostante io provassi ad allontanarli per evitare che lo
potesse colpire.
<< Senti, perché non te ne vai dal nostro tavolo e ci lasci in pace? D'altronde hai avuto la risposta che
cercavi, giusto?>> Non pensavo che il nuovo arrivato fosse in grado di tenere testa a uno come Ryan.
<< Va bene, va bene. Senti per la festa hai un foglio? Ti scrivo l'indirizzo e me ne vado promesso>>
<< Posso scriverlo io sul telefono>> Scrive l'indirizzo sul telefono e Ryan mantiene la sua promessa
ritornando dai suoi amici.
Incontrare Keith, è stata la cosa più bella che mi potesse capitare, nessun ragazzo prima d'ora ha preso le
mie difese, io non sono in grado di rispondere alle provocazioni, come Lucas ho cercato in tutti i modi di
sfuggire a quelle però mi hanno portata da poche parti.
<< Grazie Keith>> Lo ringrazio e gli sorrido, e il sorridergli mi è venuto spontaneo.
<< Figurati, quello è un fuori di testa>>.
<< ci vai alla festa?>> Gli interpello, mi auguro che abbia mentito secondo me lui non è una persona da
feste, magari mi sbaglio.
<< Vorrei conoscere persone nuove, sai qui sono arrivato ieri>> Fa una pausa, e la stessa domanda che gli ho rivolto, la rivolge a me << Tu ci vieni? >>
<< Io no, anche lo scorso anno l ho evitata>>
<< E cosa farai?>>
<< Vedrò sul momento>>
<< Sei strana ragazzina, in senso buono>> Si corregge subito.
<< Davvero?>>
<< Guarda che sono serio>> Replica lui indicando la sua espressione facciale.
<< Se lo dici tu>>Ryan
Questa non ci voleva, quel coglione ha veramente mollato la scuola? Il mio intento era uno solo: volevo che
reagisse alle mie provocazioni. Mentre pensavo a quel cretino di Lucas, nella mia mente si palesa l'immagine di mio fratello in una
stanza di un ospedale. No, non di nuovo, non quando mi trovo a scuola, non voglio ricordarlo in un posto
pubblico, dove le persone che conosco poi mi chiedono se c'è qualcosa che non va, sarebbe ridicolo. Per questo, mi sono diretto un secondo in bagno, mi sono sciacquato il viso, e dopo di che riprendo il
controllo di me stesso. Sono troppo teso, spero di arrivare in forma per la festa di stasera, tanto la organizzo
a casa mia, quindi se volessi scappare dalle persone , me ne starò in camera
fino a che lo desidero.
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Il cambiamento perfetto
ChickLitValery inizia il secondo anno di liceo a Boston e lei non vede l'ora di varcare le porte insieme al suo amico Lucas. La ragazza lo attende al liceo come sempre, ma qualcosa è cambiato: Lucas non si è fatto vedere e lei inizia a insospettirsi, infatt...