LucasPensavo di averle viste tutte, eppure le cose non vanno mai come ci si aspetta veramente. Dopo il messaggio
strano che mi è stati inviato, giovedì, davanti al portone di casa, mi ritrovo sul tappeto una scatola
di cartone. Mi domando chi potrebbe averla consegnata visto che il compleanno lo festeggio ad aprile,
dall’altro canto ho l’impressione che il messaggio e quest'ultimo siano collegati. Infatti, portato l’oggetto in
camera, la apro e rimango a bocca aperta: alla mia vista, si palesa una maschera
nera, una pistola e un biglietto. Se i miei mi vedono con la pistola in casa penseranno che io abbia dei
problemi seri. Vorrei avvertire Valery, ma se anche lei, per quale assurdo motivo, è
coinvolta come il sottoscritto dovrò trovare una via di uscita per conto mio, nonostante il prezzo da pagare
sia alto. Afferro il biglietto tra le dita e non mi resta altro che chiamare il numero, sarà il medesimo del
telefono? Chi lo sa. Lo compongo , e inizialmente è la segreteria telefonica a rispondere, però, l’attimo
seguente poi da esso proviene la voce di una donna.
<< Sì?>>
<< Salve, ho sbagliato numero? Sono il destinatario della scatola>> Replico titubante.
<< No, sei sulla strada giusta. Come ti chiami?>>
<< Lucas, signora>>
<< Non chiamarmi signora, chiamami Donna, sennò mi farai sentire vecchia>> Mi veniva da ridere, però
sono riuscito a trattenere la risata.
<< Cosa volete da me? Io non ho accettato di giocare>>
<< L’hai fatto, anche se avessi risposto altro non avresti potuto rifiutare>>
<< Cos’è quella maschera? E la pistola?>>
<< Tra poco lo scoprirai>>
Il campanello suona, sono qui a casa? Sono arrivati in un momento di fortuna, tremando come una foglia mi
dirigo verso il piano di sotto, e all’apertura della porta di ingresso, la donna con la quale ero al telefono
qualche istante fa, è presente lì da me in compagnia di un uomo dai capelli bianchi.
<< Salve>> I due sconosciuti entrano senza che io potessi chiedere loro altre domande, insomma va bene
che sono quelli del messaggio, ma per quale motivo hanno scelto me per la vendetta? Io non ho mai fattomale nemmeno ad una mosca, e non lo farò né ora, né mai. Cercano la cucina, e gliela mostro per prendere
posto.
<< Vi serve qualcosa?>> Sollecito io imbarazzato.
<< Noi vogliamo qualcosa da te>> Mi corregge Donna mettendo le gambe sulla tavola di legno e incrociando
le braccia, che maleducati.
<< Come posso aiutarvi?>> Rimango in piedi in un angolo.
<< Prendi la scatola che ti abbiamo inviato>> Taglia corto l’uomo dai capelli bianchi, ed eseguo il suo ordine.
<< Questa è la scatola con le pistole e la maschera>> Traggo entrambi gli oggetti e li inserisco sulla tavola.
<< Dunque, devi portare a termine un nostro piano>> No, no io non porto avanti i piani di nessuno, io sono
un ragazzo tranquillo, quanto vorrei che i miei amici fossero qui in questo momento.
<< Cioè?>> Mi fingo interessato.
<< Devi vendicarti di un ragazzo, ovviamente non ti diremo il nome>>continua lei accendendosi una
sigaretta, è proprio vero allora.
<< Io non posso scappare di casa da un giorno all’altro>> Ribatto ancora incredulo.
<< Avviseremo noi tua madre>> Conferma l’uomo scrivendo alcune parole su un biglietto.
<< Io non ho accettato>> Mi difendo, però so che non servirà, entrambi sono dei tipi tosti.
<< Basta, è deciso. Diremo a tua madre che starai via per qualche giorno>> Donna è la più testarda, mia
madre sebbene sia meno protettiva nei miei confronti, vuole comunque che la avvisi, devo trovare una
soluzione per non farla preoccupare il doppio.
<< Se avete un’idea, vi ascolto>>
<< Questa è la mia idea, che ti piaccia oppure no>> Stare via per qualche giorno? Bè le prenderà un colpo al
cuore, nonostante tutto accetto, chi se ne importa se salterò la scuola, tanto posso recuperare gli appunti
da Michael e Charlotte.
<< D’accordo, accetto>> Lucas, benvenuto nel mondo del pericolo.
<< Metti in una valigia i vestiti necessari, si parte tra poco>>
In camera, apro le ante dell’armadio e in valigia butto i primi vestiti che trovo e che si adattano meglio,
cerco di prendere quelli più morbidi e tra essi ci aggiungo una tuta da ginnastica. Ho una paura matta di non
fare ritorno a casa, se sono da me vuol dire che si fidano della persona che sono, io al contrario non mi fido,
sarò ripetitivo eppure io che ho un’arma in mano? Il grilletto non lo sparerò, se finisco in prigione diventerò
un criminale. Chiusa la valigia, mi guardo allo specchio attaccato alla parete e l’attimo successivo do uno
sguardo veloce al calendario in cui avevo segnato i giorni che mancavano per giungere alla città di Boston.
Valery se non ti rivedrò più ti ho voluto bene, sei stata una persona e un’amica stupenda, grazie per tutto
l’affetto che mi hai donato. Scese le scale, mi stavano aspettando sulla soglia della porta.
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Il cambiamento perfetto
Chick-LitValery inizia il secondo anno di liceo a Boston e lei non vede l'ora di varcare le porte insieme al suo amico Lucas. La ragazza lo attende al liceo come sempre, ma qualcosa è cambiato: Lucas non si è fatto vedere e lei inizia a insospettirsi, infatt...