Valery
Verso le sei di sera al telefono ricevo un messaggio di Ryan con scritto il nome del pub all’interno del quale
si sarebbe svolta la serata, io mi auguro di non dover incontrare Keith, anche se ultimamente il destino mi
sta giocando brutti scherzi, perciò non è una cosa da sottovalutare, devo tenerla in conto, come è giusto che
sia. Gli abiti che opto non sono stravaganti, non devo attirare l’attenzione di nessuno tanto è solo una bevuta: dall’armadio prendo un paio di jeans, una maglietta a righe celesti e bianche e di scarpe da
ginnastica delle Adidas. Ripasso per la mente la maniera in cui mi dovrei comportare se tante volte Keith
dovesse essere presente e la risposta è solo una, ovvero quella di evitarlo ci siamo adattati per un mese a
questa condizione, continueremo anche stasera.
A destinazione, aspetto il gruppo di Ryan innanzi all’entrata del locale, mi sento a disagio dovrei correre via,
cosa direbbe Lucas riguardo a questa uscita? Sicuramente ripudierebbe l’amicizia che abbiamo instaurato
nello scorso anno e non avrebbe torto, anzi farebbe una cosa del tutto corretta.
<< Heart pensavo ti fossi ritirata all’ultimo momento>> Esclama Ryan avvicinandosi con il suo gruppo di
amici.
<< Ti sei sbagliato>> Gli rispondo a tono, lui mi squadra da capo a piedi, io di rimando gli lancio
un’occhiataccia. I suoi amici si sono già incamminati all’interno, rimaniamo noi due.
<< Prima le signore >> Pronuncia lui muovendo la mano verso l’ingresso a mo’ di gentiluomo << Un’ultima
cosa: ho ampliato l’invito ad altre persona e una la conosci>> Mi riferisce lui prendendosi gioco di me. Il
caso vuole che i miei occhi cascano sui suoi abiti: una camicia nera con la scollatura a V, e pantaloni del
medesimo colore. Non so cosa mi affascini maggiormente di una persona come lui, eppure una parte di me
non è arrabbiata con lui per il modo in cui mi tratta male a scuola, anzi mi sento attratta, l’ho percepito nel
momento in cui il battito cardiaco stava accelerando appena mi ha salutata.
<< Entri o no?>> Era più un ordine che una richiesta, infatti mi sono ritrovata a sussultare, così per non
mostrargli la mia insicurezza vado. All’interno, il pub si divide in due zone: nella prima zona è presente
l’angolo delle bevute con il balcone, i tavoli di legno rotondi con le sedie e i divanetti in pelle per sedersi. La
seconda zona è dedicata ai giochi, difatti è presente una pista da bowling e qualche tavola da biliardo
posizionata qua e là. Occupiamo il tavolo, e attorno ad esso, come mi anticipato Ryan, ritrovo Keith e
Christine: il primo aveva indosso una felpa di colore grigio e pantaloni di jeans, la seconda un vestito di
colore rosso aderente ai fianchi e scarpe col tacco alto, qui si va di male in peggio, in fondo basta che io mi
ripeta la regola che ho ripassato a casa: “Valery, devi ignorarli costi quel che costi”.
<< Guardate chi vi ho portato?>> Il palmo della sua mano teneva salda la mia spalla.
<< Sul serio? Non c’era bisogno che la invitassi>> La voce infastidita di Christine dice tutto.
<< E dai, che male ti ha fatto?>>
<< Per me può restare>> Commenta Keith con voce bassa e roca.
<< Che?>> Interviene la sua ragazza.
<< Ho detto …>> Si schiarisce la voce con un colpo di tosse << Che per me può restare>>
<< E va bene>> Replica lei seccata. Il cameriere passa al nostro tavolo, i ragazzi ordinano delle birre, mentre
io mi limito ad un succo di frutta, le birre mi ricordano la brutta fine alla festa di Ryan, non sono in grado di
reggere l’alcool, devo riuscire a mantenere il ruolo da brava ragazza, certo brava ragazza fino a un certo
punto, io che non amo uscire in posti come questo e frequentare gente che rispetto poco … Da questo sono
delusa. Le birre e il succo vengono portati al nostro tavolo, io non parlo ascolto soltanto quello che i ragazzi e Christine raccontano. << Io devo andare in bagno>> E’ una scusa pessima, ma dovevo.
<< Vai pure, noi ti aspettiamo qui>> Avrei preferito che me lo avesse annunciato Keith, e va beh, tanto si sa
che sono un caso perso. In bagno me ne resto seduta in un angolino a piangere, il mascara che avevo
applicato alle sopracciglia sta colando, mi sarei dovuta portare dietro una salvietta struccante, almeno non
sembro un pagliaccio, che fastidio, con che coraggio raggiungo il resto del gruppo? A dire a verità non lo
siamo, non evidenziamo la questione troppo sul serio. Al muro sopra il lavandino si trova uno specchio, e in
realtà avrei giurato che la situazione del mascara fosse peggio di come me la stavo immaginando. Scaccio
via con il pollice le ultime lacrime rimaste e mi avvio.
<< Io vado a casa>> Asserisco sicura e allo stesso tempo stavo afferrando la borsa.
<< Hai un passaggio?>> E’ Keith a parlare.
<< E’ vicino il posto da casa mia, non preoccuparti>>
<< No, ti accompagno>> Passa una mano dai suoi capelli castani e viene verso di me. << Tanto anche io sono
di quelle parti>> Non so se essere contenta, arrabbiata o entrambe, così facendo non sta rispettando il
patto.
<< Keith, la accompagno io, te resta pure qui, sai Christine potrebbe ingelosirsi>>E’ Ryan a intervenire, mi sa
che mi sono persa qualche pezzo << Su Heart, andiamo a casa>>

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Il cambiamento perfetto
ChickLitValery inizia il secondo anno di liceo a Boston e lei non vede l'ora di varcare le porte insieme al suo amico Lucas. La ragazza lo attende al liceo come sempre, ma qualcosa è cambiato: Lucas non si è fatto vedere e lei inizia a insospettirsi, infatt...