Keith
Dermot ha sparato a Ryan. Ho chiesto a Valery e Lucas se se la sentivano di portarlo in un luogo in cui il
cellulare prendesse, per questo avrebbero dovuto ripercorrere il percorso principale fino all’entrata del
bosco e fortunatamente non è distante. I due hanno scelto una posizione adatta a tutte le esigenze. Dunque
rimaniamo noi tre, come la prima che li ho incontrati dietro la stazione del Nevada, ho memoria dei primi
incarichi e se sono vivo devo tutto alle mie capacità di sopravvivenza. Sul terreno ho visto la maschera che
mi ha trascinato nella mia scuola, io non avrei voluto picchiare a sangue quei ragazzi, se avessi avuto le palle
di rifiutare gli incarichi che mi avevano affidato, non avrei dovuto mutare né nome né città, e se avessi
trovato un lavoro migliore, mamma parlerebbe nuovamente con suo figlio e non ci sarebbero segreti che li
separano.
<< Andrete in prigione>> Dico strafottente.
<< Ah sì?>> Avevo chiamato la polizia in tempo, prima di varcare l’entrata del bosco, sono contento che ci
abbiano raggiunti. In lontananza ho udito il rumore delle sirene della polizia, e sorrido di gioia perché questa
merda ha un lieto fine: tre macchine della polizia circondano Donna e Dermot, anche io però, vengo scortato in centrale e
racconto la verità, su quello che ho subito in Nevada. Il poliziotto che è nella sala interrogatori segna ogni
parola, crede alle mie parole, infine vorrebbe che io sia controllato giorno e notte da uno di loro
per un mese. Be’ potevo avere un destino peggiore.Valery
L’ambulanza porta immediatamente Ryan in ospedale. Io e Lucas saliamo a bordo di essa, e
stringiamo la mano al ragazzo che è disteso sul lettino. Povero Ryan, prima è capitato a suo fratello, ora a lui. So che a scuola è stato stronzo, ma non dovevano sparargli, lui affronta tutto a testa alta, per i corridoi
camminava a schiena diritta seguito dal suo branco di amici che ha perso per colpa mia e Keith, se li avessi e
riferissi loro che è in una stanza di ospedale non prenderebbero serie le mie parole, per loro io racconto solo
stupidaggini. Se invece chiamassi i suoi genitori? Verrebbero a vedere il proprio figlio? La loro presenza a
casa non l’ho percepita quando lui organizzava le feste, deve avere avuto un brutto periodo. Io e
Lucas ci siamo spostati sui posti di attesa innanzi alla stanza in cui hanno messo il ragazzo per l’operazione
sperando che essa riesca. Poco più tardi, Keith mi chiama e rispondo subito alla chiamata.
<< Hey Keith>>
<< Val, come sta Ryan?>>
<< E’ in sala operatoria, vieni?>>
<< Magari passo domani mattina, devo avvisare mia madre>>
<< Fai bene, io li avviserò tra poco, sai sono infermieri>> Essendo sabato avevano gli stessi orari in ospedale,
purtroppo loro non curano i pazienti che hanno gravi ferite, si occupano di malati meno gravi o di spostare i
pazienti alle visite di controllo.
<< Tienimi aggiornato>>
<< Tranquillo. Ah aspetta, li hanno catturati?>>
<< Si, ti spiego domani, ciao>>
Attacco al telefono e abbraccio Lucas, è bello vederlo di nuovo, avrei dovuto attendere fino alla fine del
mese di dicembre, al contrario per casualità le nostre strade si incrociano per via della medesima situazione.
<< Mi sei mancato>> Affermo tenendolo stretto e lui ricambia la stretta.
<< Anche tu>> Ci addormentiamo l’uno fra le braccia dell’altro e la mattina successiva la luce verde della
porta ospedaliera in cui si è svolta l’operazione ci sveglia dandoci una sorta di benvenuto.
<< Lucas, guarda>>
Si struscia i palmi delle mani sugli occhi e per mettere a fuoco la vista, si sposta verso destra il ciuffo dei
suoi capelli neri.
L’infermiera ci ha riconosciuti, e si avvicina a noi riferendoci tale notizia << Il vostro amico è salvo per
miracolo>> Tiriamo un respiro di sollievo, dopo di che due adulti si rivolgono al lei << Mi scusi, siamo i
genitori di Ryan, è qui nostro figlio?>>
<< La stanza è quella, come comunicavo a loro, vostro figlio è vivo per miracolo, sta ancora dormendo. Se
volete potete attenderlo lì>>
<< La ringrazio>>
Io e Lucas abbiamo conosciuto i genitori del ragazzo, hanno ammesso le colpe di qualche anno fa: dopo che
il minore dei fratelli è morto in un incidente stradale, hanno preso strade diverse, e nonostante questo,
Ryan ha potuto continuare gli studi grazie ai soldi del padre. << Secondo me dovreste perdonarlo>> Suggerisco io prendendo le mani della madre.
<< E’ quello che faremo, dovevamo dargli ascolto: uno lo abbiamo perso, se perdiamo lui non avremo
nessun altro>>
<< Giusto>>
<< Valery, io avviso mamma, le starà prendendo il panico non trovando suo figlio>> Annuncia Lucas
alzandosi, e lo trovo alquanto cresciuto.
<< Tranquillo, io ti aspetto qui>>
Lucas ha avvertito sua madre io ho avvertito la mia riferendole che se voleva potevo attenderla, almeno
potevamo rientrare a casa in compagnia, sempre se non ci fosse già.Lucas
Ho avvertito mamma al telefono e mi ha praticamente urlato contro, aveva già immaginato il mio non
ritorno, invece l’ho sorpresa affermando che suo figlio è sano e salvo e si trova a Boston. Quel biglietto che
Donna e Dermot ci avevano donato, lo avevano abbandonato sul tavolo, spiegando che mi sarei trasferito
per una settimana a Boston da alcuni parenti. I miei parenti non sono di Boston, ma la maggior parte
abitano in piccoli paesini situati nelle vicinanze della città. Comunque il peggio è sparito, e la vita da
trascorrere è tornata quella a cui ero abituato.
<< Mamma, che ne dici se rimango qui?>>
<< Lucas, lunedì o martedì prendi il primo volo e torni a casa, ne avevamo parlato, ricordi?>>
<< Ma dai>>
<< No signorino, ritorni durante il periodo delle vacanze natalizie, intesi?>>
<< Intesi>> Rispondo tristemente.
<< Guarda su internet i voli, poi ti verrò a prendere all’aeroporto>>
<< Chiaro, ciao mamma>>
Tornato da Valery, noto con piacere che Keith era riuscito a venirci incontro, e vedendo la situazione ci ha
consigliato se in giornata potevamo pranzare in compagnia, dato che aveva una cosa importante da dire.
<< Perché no, ci sto>> Affermo con un pollice alzato.
<< Ottimo. Arrivederci signori, è stato un piacere>> Keith si rivolge ai genitori di Ryan ponendo a entrambi
un saluto.
<< Anche per noi ragazzi, se diventerete amici di Ryan, prendetevi cura di nostro figlio>> Le parole confortevoli del
padre mi fecero ricredere sulla personalità di Ryan, è inutile ammettere che questa situazione probabilmente lo ha trasformato, e sono grato di sapere che nasconde un lato di sé che non ci è permesso
di vedere.
Le ore di questo pomeriggio le ho trascorse in ottima compagnia, ho avuto a che fare con Lucas, ora so il
motivo per il quale Valery tiene molto a lui :è un ragazzo semplice così come lo è lei, su questo si completano a
vicenda, mi dispiace che non possa rimanere qui più giorni visto che sua madre vuole che prenda l’aereo per
New York. Tanto li rivedrò dal ventotto dicembre in poi.
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Il cambiamento perfetto
Chick-LitValery inizia il secondo anno di liceo a Boston e lei non vede l'ora di varcare le porte insieme al suo amico Lucas. La ragazza lo attende al liceo come sempre, ma qualcosa è cambiato: Lucas non si è fatto vedere e lei inizia a insospettirsi, infatt...