Ryan

Quei fottuti criminali ci hanno messo con le spalle al muro. Esatto, questo è quello che sono, come si sono
azzardati di prendere una foto di mio fratello? Questa non gliela perdonerò molto facilmente, tuttavia
immaginavo che la persona coinvolta sarebbe stata Keith o Kyle, adesso sono più confuso rispetto a prima.
Lui ha difeso Valery e non me. Va bene che non ci sopportiamo a vicenda, dall’altro canto avrebbe potuto
dire qualcosa sul mio conto. Queste cose mi mandano su tutte le furie. Heart è in attesa che io le possa
comunicare qualcosa da un momento all’ altro, eppure, vorrei tanto mandarla via di casa ma non sono pronto , ho bisogno di
qualcuno che stia in mia compagnia per rasserenarmi, è questo ciò di cui necessito. Dopo aver perso mio fratello, né mamma né papà, hanno preferito darmi alcun affetto, mi
hanno abbandonato ed ora per mantenere la casa devo cavarmela da solo nonostante i due mi stiano
mandando i soldi.
<< Ryan stai bene?>> Qualcuno che si preoccupa per me esiste veramente.
<< No, non va affatto bene,  quei tizi hanno appena ammesso che  ci uccideranno capisci? Noi  siamo dei
ragazzini normali, e da un giorno all'altro, siamo in pericolo di vita>> Tiro un calcio alla sedia che era già distesa sul pavimento.
<< Ci sarà un modo per uscirne>>
Ipotizza lei ottimista.
<< Quale sarebbe eh? Spifferare a tutti chi è il vero Keith? Un assassino?>>
<< Ryan stai calmo>> Lei se ne sta in piedi, immobile a vedere me che sbraito come un pazzo.
<< Ti prego>> Ripete lei mordendosi il labbro.
<< Non posso>> Allora lei mi abbraccia, ha preso questa decisione. Le mie  braccia sono stese lungo i fianchi, le sua le tiene
dietro la schiena e mi stringe forte. Il mio mento è sulla sua spalla, io non mi dimeno dalla sua presa, mi
lascio adagiare al corpo che mi offre questa dolcezza, ed essa mi era stata negata ormai da qualche anno.
<< Io sono con te, li affronteremo>> I miei muscoli smettono di contrarsi e si rilassano nell’aver udito quelle
parole.
<< Heart è colpa mia se Keith non ti parla più>> Mormoro al suo orecchio, lei sposta una mano dalla schiena
ai capelli ricci, è una maniera per essere più vicino a lei.
<< Non pensiamo a quello, lo hai fatto per buone intenzioni giusto?>> Annuisco << Vedrai che tutto tornerà
come prima, te lo prometto>> Mi auguro che questa promessa ,da parte sua, venga mantenuta.
<< Se ieri sera ti ho fatto qualcosa, scusami , davvero>> Confesso poi ad occhi chiusi.
<< No, non è successo nulla. Adesso saliamo un passo alla volta, ci stai?>>
<< Ci sto>> Rimaniamo attaccati non so per quanti minuti, so solo che ora sto bene.

Valery

Ho abbracciato Ryan per la prima volta. Sapevo che lui aveva un cuore e piano, piano i suoi sentimenti
stanno venendo a galla. La morte di suo fratello lo ha distrutto, può sembrare egoista ne miei confronti,
però se posso dargli una mano, vorrei capire cosa gli è successo, non me lo rivelerà facilmente, e me ne farò
una ragione.
<< Ryan, ci sediamo da qualche parte?>> Propongo io.
<< E’ un problema se rientriamo in camera?>>
<< Nessuno>> Nuovamente in camera prendiamo posto sul bordo del letto,  e d'un tratto, mi sono ricordata ciò che mi
stava per fare ieri sera. Nonostante ciò, cerco di scacciare via i brutti pensieri.
<< Ryan, che è successo a tuo fratello?>>
<< Valery, meglio se stai zitta>> Era ancora turbato, la foto che Donna aveva trovato si trovava sulla
scrivania.
<< Se vuoi me ne vado>> Dico io affranta.
<< Fai quello che vuoi, a me non interessa>>  Perché deve comportarsi da cattiva persona anche nei momenti tristi? Allora, visto che non aveva alcuna intenzione di parlare, prendo alla lettera le sue parole, e
un secondo dopo sono fuori dalla sua stanza. Fuori il sole è in alto nel cielo, sta riscaldando questa giornata intensa. Io ho ancora addosso il costume
della notte di Halloween, così  mi sciolgo le trecce e i miei capelli castani scuro, ricadono lungo la schiena. A casa mia
mamma sta preparando il pranzo, con tutte quelle ore che ho trascorso a casa di Ryan ho perso la cognizione del tempo.
<< Ciao mamma, sei a casa oggi>>
<< Sì, tra poco dovrebbe arrivare tuo padre, ti vanno bene hamburger e patatine per pranzo?>>
<< Certo che sì>> Affermo io, lei nota che in me c’è qualcosa che non va.
<< Sicura di stare bene? Che fine hai fatto stanotte? Non hai dormito nel tuo letto?>>
<< Stanotte c’è stata una festa, e ho dormito lì, mi sono scordata di avvisare, il telefono si sarà scaricato>> Fa
che questa mia scusa serva per non farla insospettire.
<< Sicura?>> Mia madre è preoccupata, vede sua figlia che per una notte non è rientrata a casa, e non si
immagina che il luogo in cui è stata è quello del ragazzo che ha preso di mira Lucas.
<< Davvero, io vado in camera a riposare>>
<< Ok tesoro>>

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