"Papi, svegliati! Scuola!"
Louis è convinto di essere nel mezzo di un suo sogno ed è incredibile ciò che il subconscio sia in grado di creare, perché i cuscini che gli stanno arrivando addosso sembrano veri.
Mugola qualcosa, rigirandosi nel letto e cercando di scacciare via qualsiasi cosa lo stia colpendo, ma quando improvvisamente delle piccole dita fastidiose gli aprono gli occhi finisce per svegliarsi e capire così che non era un sogno, ma è tutto vero.
Willow è seduto sul suo petto con il solito sorrisetto allegro, gli occhi sono più azzurri che mai e ha tutta l'aria di un piccolo mostriciattolo che oggi andrà a scuola per la prima volta.
Inconsapevole di quanto invece sarà tremendo in futuro, e quanti saranno i cuscini in faccia che invece si beccherà in faccia lui quando suo padre proverà a svegliarlo a tutti i costi.
"Papi!" ridacchia il piccolo, tirandogli un ciuffo di capelli. "Estate finita. Io scuoa" e no, non dovrebbe essere così felice, ma Louis può comprendere che lo sia perché non ci è mai andato e non ha idea dell'inferno che lo attende per i prossimi quindici anni della sua vita. E perché deve essere proprio lui a rovinare il suo entusiasmo?
"Il mio bimbo va già all'asilo, stai diventando davvero un ometto" protesta Louis con aria melodrammatica, stringendogli i fianchi e portandoselo di più addosso per abbracciarlo.
Willow ride, cercando invano di protestare un po'. "Dai, papi. Io grande. Scuoa."
"Cinque minuti di coccole" lo supplica Louis. "Me le merito, no?"
E di nuovo, Willow ride ancora e Louis è così felice di sentirglielo fare.
Hanno trascorso un'estate davvero molto particolare.
Da quando a giugno hanno lasciato New York, Louis si è ritrovato a dover crescere Willow solo con l'aiuto di sua madre, e soprattutto a fargli superare il trauma della improvvisa sparizione di Adam.
Non è stato facile perché, per quanto Adam fosse un padre assente - sempre fuori, sempre in viaggio per lavoro, sempre chiuso nell'ufficio del loro appartamento -, era comunque in un certo senso una presenza fissa della sua vita e Willow gli voleva bene come si finisce per affezionarsi a tutte le abitudini della vita.
Quando Louis ha chiamato la polizia quel giorno e si è deciso finalmente a denunciare suo marito, sono saltate fuori tante cose che erano rimaste nascoste a lungo perfino a lui che era sposato, con Adam.
Infatti a quanto pare, l'uomo con cui ha condiviso dieci anni della sua vita, non faceva onestamente il suo lavoro da commercialista e questo spiegava tutti i soldi entrati in casa loro negli ultimi anni.
Aveva cominciato a fare da garante per alcuni criminali e su ognuno di loro aveva una percentuale importante di guadagno.
Quando lo ha denunciato per violenza domestica e la polizia ha iniziato ad indagare sul suo conto, è venuto fuori tutto.
Così, miracolosamente, è riuscito davvero a liberarsi di Adam dopo questi ultimi anni infernali. Al momento è in galera a scontare la sua pena.
Il che è meraviglioso, perché non deve preoccuparsi di trovarselo qui a Doncaster da un momento all'altro, ma potrebbe non esserlo per Willow che ha soli tre anni e sono mesi che non lo vede.
I primi tempi sono strani, a tratti complicati, era come se Willow si rendesse conto di una mancanza che in fin dei conti non gli faceva così male. In ogni caso, Louis è stato tutto il tempo lì vicino a lui ad assicurarsi di non farlo mai sentire solo.
La cosa più strana, e che sono state più le notti in cui Willow ha pianto per la separazione da Bernie, il suo peluche preferito dimenticato a New York, che le volte in cui è sembrato turbato per questo improvviso distacco da Adam.
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Sea Monsters
FanfictionDiventare papà a diciannove anni può avere i suoi aspetti positivi: quando ti ritrovi in fuga da un amore che hai idealizzato e da una città che, per quanto grande, ti ha fatto sentire soffocato, sai di poter sempre contare su quel piccolo mostricia...