Un altro treno

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"Haz, devi calmarti."

Sono almeno due ore che Harry sta camminando avanti e indietro per casa, straparlando e ripetendo le stesse cose in un loop infinito. Gemma non sa più cosa inventarsi per riuscire a tranquillizzarlo.

"Come faccio a calmarmi?" sbotta Harry. "Dopo tutto quello che mi ha fatto - dopo tutto quello che è successo, Gems, questo non me lo deve fare."

"Ok, Harry, ascoltami" lo supplica Gemma, alzandosi dal divano e avvicinandosi a lui per cercare di farlo stare fermo. "Guardami un secondo. Non lo farà."

"Lo farà."

"No, e sai perché? Mancano pochi mesi alla fine dell'anno scolastico. Non troverà un posto altrove, non adesso" gli fa presente. "E poi... già lo ha portato via da New York per allontanarlo da quel pezzo di merda e questo ha stravolto tutti i suoi equilibri. Non gli farà qualcosa del genere solo per un capriccio, questo potrebbe devastare Willow e lui lo sa benissimo."

Harry non è affatto convinto di quello che gli sta dicendo Gemma.

Sì, in altre situazioni non avrebbe alcun dubbio su questo, ma il Louis che ha conosciuto negli ultimi giorni è un estraneo per lui. Non è il ragazzo di cui si è innamorato.

Cosa ne sa, a questo punto, di cosa è capace di fare?

"Io non posso stare con questo dubbio, Gems" mormora Harry, afferrando la sua giacca dallo schienale del divano. "Ci ha portato via tutto in un attimo. Non mi toglierà pure Willow, questo non glielo permetto."

"Harry, non puoi - "

Gemma ovviamente non fa in tempo a terminare la frase, che Harry si avvia verso la porta di casa ed esce sbattendo la porta.


***


"Cosa pensi di fare?"

Bea è seduta davanti a Louis nel suo ufficio, e lo sta osservando in religioso silenzio da almeno un paio di minuti. O almeno, da quando ha messo fine alla chiamata che gli è arrivata poco fa.

"L'ultima volta che mi ha chiamato la BBC in questo ufficio, c'era Harry seduto dove sei tu ora" le racconta Louis, sentendosi un po' più leggero ora che lo dice a qualcuno qua dentro. D'altronde, Bea è l'unica a sapere tutto, dal momento in cui è amica sua. "Lui era... tramortito. Qualche ora più tardi poi mi disse di non essere del tutto felice per me, perché era una proposta che lo preoccupava. Ora mi tornano così tante cose."

"Prima o poi dovrai sentire anche la sua campana, lo sai?"

Louis sospira una risata. "Sì, per sentirmi dire... cosa? Lascia stare, B."

"Ok, ma quindi cosa pensi di fare? Vuoi accettare la proposta della BBC?"

"Certo che lo voglio fare. Andrò in quel programma a parlarne. Mi sono fatto già sfuggire un treno, non sono così stupido da farmene passare un altro davanti" risponde Louis, senza il minimo dubbio. "Solo... credo che prima o poi potrebbe saltare fuori questa cosa che io e lui ci conoscevamo già. Per questo stavo valutando di... dirlo io."

"Cosa? Sei sicuro?"

"No, non lo sono. Per questo ti ho detto che ci sto solo pensando. Quando sarò lì... potrei raccontare tutto, dall'inizio alla fine. Certo, senza scendere troppo nei dettagli, ma sì."

"Louis, pensaci bene" gli dice Bea, senza agitarsi troppo. "Tu ora sei ferito, ce l'hai con Harry per questa bugia che ti ha detto - "

"Bugia? Ha preso per il culo me e la mia famiglia per mesi."

"Lo so. Ma tu vuoi andare lì e raccontare che lo conoscevi, solo per dire a tutto il mondo le cose che lui ti diceva su suo padre. Non ti sembra troppo meschino?"

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