"Cazzo, è tardissimo."
"Tesoro, il linguaggio."
Louis sbuffa, mentre corre da una parte e l'altra della cucina per recuperare le cose che gli servono per riempire lo zainetto del suo bambino: il suo immancabile peluche di Luca che ha dimenticato sul tavolo dopo la colazione, la merenda, le stoviglie per la frutta, la tovaglietta e - non sta dimenticando niente, vero? Non ha il tempo per tornare a casa.
"E poi non sei in ritardo" continua sua madre. "Smettila di essere sempre così in ansia."
"Mio figlio non è in ritardo, ma io sì. Devo correre in ufficio che ho una giornata piena" risponde Louis, afferrando una banana che mangerà in macchina. "Porto Willow a scuola con un po' di anticipo, Gemma dice sempre che non ci sono problemi per lei."
"Gemma? Non è Harry il maestro di Willow?"
"Sì, lui" mormora Louis, con l'aria di chi non vuole neanche sentir pronunciare quel nome. "Lo lascio a Gemma e poi ci pensa lei."
"Lo lasci a Gemma e poi ci pensa lei?" gli fa il verso Jay, incredula. "Dalle tue parole deduco che il maestro di tuo figlio non ti stia più così tanto simpatico come qualche giorno fa."
"Cosa te lo fa pensare?"
"Quello che hai detto e anche il fatto che sono giorni che fai andare me ad accompagnare Willow a scuola. Che c'è, oggi ci vai soltanto perché hai deciso di interfacciarti solo con Gemma?"
Louis sbuffa, lanciando un'occhiata veloce verso il bagno, dove suo figlio sta ancora lavando i denti. "Ok, va bene, Harry non mi sta più molto simpatico. Si è rivelato uno stronzo, mi ha tipo attaccato solo perché sono molto apprensivo con Willow e dovrei darmi una calmata. Pensi ancora che sia così tanto comprensivo, mamma?"
"Oh" sussurra Jay, colta alla sprovvista. "Sei sicuro di non star esagerando, tesoro? Harry sembra davvero molto carino."
Esagerando. Louis si rende conto di essere stato piuttosto suscettibile in questi ultimi mesi per via di quello che gli è successo con Adam, con Willow e nella vita in generale, ma non pensa assolutamente di star esagerando.
Harry è stato insensibile, non ha avuto un briciolo di tatto e non ha provato minimamente a mettersi nei panni di un genitore single che, ogni giorno, vive con la paura opprimente nel petto che al proprio bambino possa accadere qualcosa. Ha dovuto racimolare molta della sua maturità, per non fare una scenata e cambiargli scuola - cosa che, ad anno iniziato, non sarebbe stato certamente facile da fare.
"A quanto pare, sono proprio quelli con la faccia d'angelo di cui ti dovresti preoccupare" risponde Louis, prendendo la valigetta con il suo pc. "Adesso devo davvero correre a scuola, mamma. Giuro che stasera ti racconto tutto meglio, ok?"
"Certo che lo farai, mi reputo molto offesa. Cosa aspettavi a dirmi questa cosa?"
"Non è importante, mamma. Gli uomini sono tutti uguali."
"Tranne te. Tu sei la mia pulce meravigliosa."
Willow torna dal bagno e Louis lo prende in braccio al volo. "E lui invece è il mio pulcino. Hai lavato i denti, amore?"
"Sì, papi. Scuoa?"
"Scuola" conferma Louis, dandogli un bacio sulla fronte. "Mi raccomando, piccolo. Non diventare come tutti quei maschietti brutti e cattivi, tu rimani la mia principessa dolcissima."
"Così crescerà confuso, tesoro."
"Meglio confuso che misogino. Ciao mamma."
Salutano in fretta Jay ed escono di casa, pronti ad affrontare questa nuova giornata.
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Sea Monsters
FanfictionDiventare papà a diciannove anni può avere i suoi aspetti positivi: quando ti ritrovi in fuga da un amore che hai idealizzato e da una città che, per quanto grande, ti ha fatto sentire soffocato, sai di poter sempre contare su quel piccolo mostricia...