"Tu sei un pazzo esaurito fuori di testa."
"Come mai tutti questi complimenti?"
Harry sta sistemando il beauty che ha appena tirato fuori dalla valigia, mentre Louis in piedi di fronte alla finestra della loro camera d'albergo, tiene lo sguardo fisso sull'esterno e si lascia andare ad osservazioni di questo tipo.
"Tu sei nato qui. Tu vivevi qui e sei venuto a vivere a Doncaster?"
"Be' ti ricordo che mia sorella aveva a malapena diciotto anni, era l'unico posto in cui potevamo permetterci una casa decente dove vivere" risponde Harry, divertito. "Piuttosto, perché non vieni qui a disfare la tua borsa?"
"Haz, domani dobbiamo ripartire. Non disfare niente."
"Imbecille, i vestiti si maltrattano. Soprattutto il tuo. Devo ricordarti che stai per andare in televisione?"
La domanda di Harry gli fa gelare il sangue nelle vene, ma Louis cerca di ignorare questa sensazione e si gira per dedicargli il sorriso migliore del suo repertorio.
"Sono ancora in tempo per rinunciare, possiamo passare questi due giorni a fare i turisti per Londra. O meglio, io faccio il turista, tu invece passi il tuo tempo a sentirti uno stupido per essertene andato via da qua."
"Idiota" sbotta Harry, stendendosi di schiena sul letto e con gli occhi rivolti al soffitto. "Londra è bellissima ma caotica, ci sono turisti a tutte le ore del giorno, girare in macchina è impossibile. Doncaster è tranquilla, lì ho davvero trovato la mia pace."
"Poi sono io quello vecchio" risponde Louis, avvicinandosi e mettendosi in ginocchio sul materasso. "La verità è che a Doncaster hai trovato me, prima la tua vita era triste e vuota. Non avevi neanche un amico."
Harry gli lancia un'occhiataccia. "Prima di incontrare te, studiavo. Cercavo di costruire un futuro, scusami tanto se non avevo tempo per fare vita sociale."
"Bugiardo."
"E poi non si dicono queste cose! Sai che se fai notare alle persone che non hanno amici, puoi peggiorare degli ipotetici traumi? Questa cosa l'ho studiata al college, devi pesare bene le parole - mpphff"
Louis mette a tacere lo sproloquio di Harry piazzandogli una mano sulla bocca. "Sei insopportabile, te lo giuro. Chi me lo ha fatto fare di portarti con me?"
"Semfi" bofonchia Harry, afferrandogli poi il polso per poter parlare liberamente. "Io sono diventato ufficialmente il tuo manager, il tuo assistente, il tuo - come si dice in questi casi? Non conosco i termini esatti quando si tratta di un giornalista televisivo."
"Non credo che esista una cosa del genere, oppure sì. Non lo so."
"Be' dovresti cominciare ad informarti, stai per diventare molto famoso" gli dice Harry, mentre Louis si stende accanto a lui. "Quindi, qual è il programma di questi due giorni?"
"Tra un'ora devo iniziare a prepararmi e andare negli uffici della BBC per parlare nei dettagli dell'intervista. Domani mattina devo andare agli studi televisivi per registrarla, poi io e te andiamo a pranzo a festeggiare e nel pomeriggio partiamo per tornare a casa."
"Parli già come un vip, incredibile" risponde Harry, piegando un po' la testa per poggiarla su quella di Louis. "A parte gli scherzi, non so se ho il diritto di dire una cosa del genere... ma sono fiero di te. E stavolta parlo sul serio, Lou. Credo che quel pezzo di merda del tuo ex si mangerà le mani quando vedrà dove stai arrivando."
Louis solleva lo sguardo e gli sorride quasi incredulo, perché lui in primis fa fatica a realizzare di essere riuscito davvero a staccarsi da una persona così tossica che stava rovinando la sua vita.
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Sea Monsters
FanfictionDiventare papà a diciannove anni può avere i suoi aspetti positivi: quando ti ritrovi in fuga da un amore che hai idealizzato e da una città che, per quanto grande, ti ha fatto sentire soffocato, sai di poter sempre contare su quel piccolo mostricia...