20

58 5 0
                                    

"Ha bisogno di aiuto, signore?" chiese l'autista preoccupato a Yoongi mentre aiutava Y/N ancora nello stesso stato a uscire dall'auto.

"Chiama un medico, mi raccomando massima discrezione, richiedi anche un'infermiera per piacere, prima possibile" rispose lui con un'espressione preoccupata mentre cercava il più delicatamente possibile di sorreggere la ragazza, incurante delle nocche tagliate e sanguinanti delle sue mani.

Appena entrarono nel condominio, alla reception si allarmarono subito: "Possiamo fare qualcosa?"

"A breve dovrebbe arrivare un medico, fatelo passare immediatamente, grazie" esclamò Yoongi senza nemmeno voltarsi per guardarli e camminando lentamente verso l'ascensore.

Riuscì ad arrivare alla porta dell'appartamento di lei tenendola per la vita, non riuscendo a pensare ad altro che a quello che sarebbe potuto accaderle, una smorfia di dolore misto a rabbia gli provocò un brivido.

"Y/N come ti senti? Riesci a ricordare il codice per entrare?" le chiese abbassandosi per guardarla in volto, ma lo sguardo di lei era assente e dalle labbra uscì solo qualche verso sconnesso.

Decise velocemente, portò il braccio di lei attorno al suo collo e si abbassò per raccogliere le sue gambe, sollevandola senza fatica.

La guardò per un attimo abbandonata e con i capelli in disordine e pensò a tutto quello che sapeva di lei, quanto coraggio aveva avuto per fare un cambiamento così grande nella sua vita e ora era lì, sembrava ancora più piccola fra le sue braccia e così indifesa, maledetto quel maiale che stava per rovinarle la vita.

Riprese l'ascensore con Y/N in braccio e arrivò al suo appartamento, si diresse dritto verso la camera per gli ospiti e la appoggiò gentilmente sul letto.

Sospirò e le tolse i sandali, stese su lei la coperta e avvicinò una poltroncina per sedersi accanto al letto in attesa del dottore.

--

"Signor Min, la signorina purtroppo è stata drogata, molto probabilmente servendosi di un drink o del vino, le vittime in genere non percepisco nemmeno un sapore diverso, è stata fortunata che lei se ne sia accorto in tempo, purtroppo sta capitando troppo spesso in questo periodo" riferì il dottore scuotendo la testa sconsolato, mentre con una mano appoggiata alla spalla di Yoongi lo accompagnava fuori dalla stanza per permettere all'infermiera di sfilarle l'abito e farle indossare il pigiama che il ragazzo aveva messo a disposizione "le abbiamo fatto una flebo con un medicinale per smaltire al meglio gli effetti ma molto probabilmente domani si sveglierà frastornata e impaurita, la prego di usare tatto e soprattutto di chiamarci se notasse qualche sintomo strano come nausea o vertigini"

"Grazie dottore, la prego di mantenere il totale riserbo, la chiamerò senz'altro in caso di necessità" annuì Yoongi serio.

Una volta che il medico e l'infermiera lasciarono l'appartamento, Yoongi rientrò nella stanza, c'era solo una piccola luce accesa e Y/N sembrava stare un po' meglio ma aveva il viso arrossato.

Yoongi decise di prendere un piccolo asciugamano umido e rinfrescarle la fronte, ma appena lo appoggiò sul viso di Y/N lei socchiuse gli occhi e si sollevò leggermente su un gomito con un lamento, i capelli le si riversarono sul volto e lui istintivamente allungò la mano e infilò le dita fra le sue ciocche e gliele sistemò dietro l'orecchio.

"Y/N stenditi, adesso sei al sicuro, sei qui con me, puoi dormire" sospirò lui a voce fioca sollevando le spalle e inclinando la testa.

Lei sollevò lo sguardo verso di lui, aggrottò leggermente le sopracciglia con gli occhi ancora semichiusi, poi sorrise e disse il suo nome, poi qualcosa nella sua lingua madre che il ragazzo non capì.

Riuscì a mettersi a sedere, allungò entrambe le mani e le appoggiò delicatamente sulle guance di lui.

 Yoongi si bloccò interdetto e con gli occhi spalancati per il gesto improvviso, ma lei sorrise dolcemente e si avvicinò lentamente appoggiando le labbra sull'angolo della sua bocca.

Due secondi che apparvero durare un'eternità.

Si ritrasse sempre sorridendo, e Yoongi si sentì come se con quel bacio delicato si fosse portata via qualcosa che apparteneva alla sua anima, la guardò meravigliato ristendersi, prendergli la mano e riaddormentarsi seduta stante.

"Cosa hai detto?" sussurrò lui rimanendo un tempo indefinito ad osservarla.

Non avrebbe ricevuto una risposta e in più non aveva cuore di lasciarle la mano, per cui rimase seduto sulla poltroncina, allungò le gambe cercando la posizione più comoda e chiuse gli occhi.

//Min Yoongi//  What about...me?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora