Mood: romantico/dolce
E se Matt, mentre stalkerava Allison, avesse scattato delle foto anche a Y/n?
Sono a casa di Stiles e lui è stressato da questo nuovo caso che stiamo cercando di risolvere.
Io aiuto come posso, ma capisco che voglia ragionarci da solo.
I fili rossi che collega con le sue mani, mi fanno pensare a quanto si impegni ogni volta per aiutarci.
Ammetto di avere una cotta per lui.
Okay, forse più di una cotta.
Adoro il suo modo di parlare, la sua bocca, il suo nasino all'in sù.
Amo come mi guarda. I suoi occhi non li reggo. Il color nocciola, che al sole diventa miele, mi rende vulnerabile.Dicono tutto senza parlare.
Così come mi rende vulnerabile il suo modo di fare, il suo gesticolare, il suo saper calmare gli altri ma non se stesso, che mi fa venir voglia di aiutarlo.
Sto piegando della roba pulita che lo sceriffo, prima che arrivassi, gli aveva detto di sistemare e in caso stirare.
All'inizio ha obbiettato, ma ho fatto finta di non ascoltare.
Si merita tutte le attenzioni del mondo.Tiro fuori dalla bacinella blu l'ultimo pantalone, che ho un po' di difficoltà a piegare: Stiles avrà avviato un lavaggio sbagliato e si saranno allargati.
Guardo i vestiti in una pila e un senso di ordine inizia ad appagarmi.
Arrossisco e inizio a sudare quando, impulsivamente, pesco un paio di boxer.
Mi giro e vedo quanti sono: quattro.
La mia reazione è motivata da vari fattori:
Non avendo una figura maschile in casa, non sono proprio abituata.
Stiles mi piace, così come mi piace il sorrisetto compiaciuto che fa quando osserva la reazione.
<<Se vuoi lo faccio io...>>, dice, segnandosi su un foglietto il punto a cui è rimasto il suo caso.
Ha capito che non li sappia piegare.
<<N-no... D-dovrei farcela. Un quadrato, giusto?>>
Dal suo viso non mi rendo conto se mi stia prendendo in giro o ridendo per compassione.
Lui annuisce e scruta le mie mani tremare nel fare quell'azione.
Basta davvero poco per imbarazzarmi.
<<Stiles... Dove te li metto?>>
<<Le mutande?>>
<<Intendevo i vestiti, ma anche quell->>
In questo momento sembra lui quello a disagio. Mi dispiace tanto farlo sentire così, ma non sto facendo niente di male.
Per lui siamo solo amici, no?<<Oh... Si... Ehm... Dai a me>>
Prendo le cose e gliele porgo.
Va in bagno e li organizza in uno scaffale. Io approfitto di quest'attimo per sorridere come un'ebete e sospirare.Quando torna, non mi guarda.
Ha la testa china e non incrocia il mio sguardo.
Che io abbia sbagliato qualcosa?Va dietro il plexiglass su cui attacca le foto e i nastri, e mi avvicino.
<<Secondo te faccio bene a fidarmi di Matt?>>
<<Hai difficoltà a fidarti, Stiles. Però... Non mi fido nemmeno io>>
La sua maglietta a mezze maniche mi lascia prestare attenzione alle vene sulle braccia.
Ma non è assolutamente così.
<<C'è una cosa che nessuno ti ha detto e che Scott mi ha costretto a fare>>
Sbarrò gli occhi e lo incito a parlare.
<<Mentre tu e Allison vi preparavate per uscire, lui ha scattato delle foto. Non solo sue>>
Abituata a questi scenari, gli chiedo quale sia il problema. Sappiamo tutti quanto pazzo sia diventato.
<<Il problema è che nella foto sei... Come dire... Ehm...>>
<<Nuda?>>
<<Non proprio, cioè si, o no... Quasi...>>
La situazione stava diventando insostenibile: lui provava vergogna a parlarmi e di mezzo c'erano delle mie foto così?
<<Stiles, o lo dici o me la fai vedere. Almeno, la hai?>>
Tra le tante cartacce sulla scrivania in legno, trova le foto. Le sfoglia e quando vede la mia, chiude gli occhi e me la porge.
Sorrido istintivamente.
La foto ritrae me, in intimo, che mi sto mettendo dei jeans. È stata scattata da fuori a una finestra, con lo zoom.Alzo le sopracciglia, sono sconvolta, ma non troppo. Me lo sarei dovuto aspettare.
<<Hai altro?>>
<<Secondo te se avessi altre foto di te nuda, non te lo direi?>>
Riapre gli occhi e me la lascia mettere a posto.
È arrabbiato. Mentire non è una cosa per Stiles. Lo noto dal suo sarcasmo pungente. Lo fa quando è irritato.
<<Ehi, calmati. Non mi importa. Noi cancelleremo quelle foto, le bruceremo anche. Se ce ne sarà bisogno>>
Ho notato, in questi giorni, che il contatto fisico lo rassicura.
Gli poggio le mani sulle spalle e lui sussulta.
Non ho il tempo di realizzarlo, che sto vivendo una del cose che attendevo di più.
Avvicina il suo volto al mio, prendendomi il collo con entrambe le mani.
Le mie scendono verso il suo avambraccio.
Il suo sguardo mi fa sorridere, cosa che fa anche lui.Siamo a pochissimi centimetri di distanza e non stiamo capendo niente.
Almeno io.
Perché perdo completamente la testa quando, mentre i nostri nasi respirano la stessa aria, Stiles dice: <<Sono un po' geloso di quello che ha visto>>Sta per fare combaciare le nostre labbra, ma lo fermo spostando le mani sul petto.
Non arrossisco, perché non sento disagio.È Stiles. Il ragazzo che mi piace, vuole baciarmi.
<<Quant'è un po'?>> domando sottovoce.
<<Troppo>>
E mi bacia.
È atteso, perché sento la sua presa stringersi.Non ci sono mezze misure, la sua lingua e la mia si sono a scontrate immediatamente.
Sa esattamente cosa fare e non riesco a concepire che un tipo come Stiles, baci così bene.
Cerco di scacciare questa impressione e continuo a concentrarmi sulle emozioni che provo.
È lui che voglio.
DOPO AVERVI LASCIATO 6000 PAROLE, VOLEVO ASPETTARE AD AGGIORNAR-
Vi voglio bene, raga.
È corto e non è bellissimo.
Richieste?
Accetto tutto fino a fine settimana😅-Vi📝
💃💃💃💃
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Fanfiction"La fantasia distruggerà il potere ed una risata vi seppellirà!" - Motto anarchico di fine '800, apparso per la prima volta in Italia sui muri della facoltà di Lettere dell'Università di Roma Siete fan di storie d'amore appassionate, happy ending...