Thomas Shelby - Parentheses

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Mood: Romantic/ tragic/ war/ since childhood

(per: storieeeeee__ )

Y/n e John sono amici da sempre, ma il sentimento di John nei suoi confronti non è ricambiato. Eppure chiunque dice che saranno destinati a stare insieme. E se il cuore della ragazza fosse da sempre occupato da Thomas?





Y/N'S POV

OTTOBRE 1905, BHIRMINGAM

<<Non è colpa mia se non ci capisco un cazzo!>> sbraitava nervoso John.

<<Le parole, giovanotto! La signorina potrebbe offendersi!>> Polly pronunciava queste parole rimproverandolo, con un'ironia velata.

<<Tranquilla, John non mi offende mai!>> Risposi di rimando, cercando di alzare abbastanza il tono di voce tanto da farmi sentire al piano di sotto.

John sorrise, poi arrossì. Siamo stati compagni di classe per più di 15 anni.

<<È semplice, guarda>> mi avvicinai cautamente a lui. Inspirò, come se avesse sentito il profumo che avevo spruzzato a valanghe sul mio collo.

<<Se c'è scritto differenza tra A e B ed è in parentesi tonda, risolvi prima quello. Ma se è nella quadra no, devi dare la priorità a quelle tonde>>

Avrebbe dovuto guardare il quaderno degli esercizi, eppure non lo fece. Continuò a scrutare il mio profilo, distraendosi.

Brillava una luce nei suoi occhi, che io -scema e cretina- riuscì a decifrare solo qualche anno dopo.

<<John, hai sentito?>>, lo richiamavo.

<<Si, si, adesso riprovo>>

Quel giorno mi recai a casa sua per aiutarlo coi compiti.

Tra amici si fa, è risaputo.

Fu solo la prima delle tante volte, perché poi diventò abitudinario.

Divenne un'abitudine quando morì mio padre e successivamente quando John mi lasciava cenare a casa sua, ogni Santo giorno.
Divenne un'abitudine quando tutti gli Shelby accettavano il mio invito nella villa in campagna a Natale.
Divenne un'abitudine quando io ed Ada diventammo inseparabili.

Quel giorno conobbi Thomas.

Il mito di quella famiglia, il dio intrascendente, che tutti adoravano.

E, probabilmente, io più di loro.

Ero una mocciosa di undici anni, quando entrò nella cameretta di John.

Era alto, bello, snello e muscoloso. Un quindicenne rubacuori, che rubò anche il mio.

<<Ciao, ragazzi>>

John fu felice di presentarmi a lui.

<<Y/n, lui è Thomas. Thomas, di lei ti ho già parlato>>

Chissà che cosa potrebbero mai aver detto, mi chiedo tutt'ora.

Mi strinse la mano e, nonostante lo guardassi con gli occhi innamorati di una bimba idiota, posso ricordare il tremolio nelle mie gambe quando le sue dita vennero a contatto con le mie.

Fu solo l'inizio della mia danza col diavolo, del mio limbo infinito di desideri, impulsi e sogni.

Solo l'inizio di una serie di eventi spiacevoli, di delusioni e di sensi di colpa.

Thomas era il peccato ed io la peccatrice.
Thomas era il re ed io l'ancella.
Thomas era il buio, le tenebre, ed io ero la luna.

Avrei tradito chiunque, in qualsiasi momento, per lui.

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