Mood: romance/ enemies to lovers/ secret love
Y/n e Thomas si rincorrono per anni. Non sono mai andati d'accordo, sin dal giorno dell'arrivo di Y/n. E se tutto cambiasse propio quando si rendono conto di avere in comune più di quanto pensassero?
<<Da quando, io, la fottutissima Polly Gray, dovrei dare ascolto a te? Dodicenne del cazzo!>>
Li guardo. Io ero grata di quello che fosse accaduto durante le ultime 48 ore. Probabilmente però, questo avrebbe dato parecchio fastidio a qualcun altro. A qualcuno il cui nome era Thomas Shelby.
Si alza dalla sedia. Incazzato e nero più della morte.
La stanza rimbomba e tutti raggiungono il fratello sul posto. Ai tempi, non li conoscevo: Arthur e John.
Quel rumore, un rumore che mi è rimasto inciso nel petto per tutta la vita.
<<DA QUANDO FAI ENTRARE SCONOSCIUTI IN CASA! Io non conosco questa troia, ma sono sicuro che ci fotterà!>>
Arthur e John si guardano, non sanno cosa dire. Incrocio il loro sguardo anch'io. Sto per piangere. Trattengo le lacrime, forse non dovrei essere qui. Forse dovrei scappare via. Sono finita in un'altra gabbia.
<<Tommy... lei è qui davanti>> dice con voce terrorizzata John. Lo guardo ancora, con occhi luccicanti stavolta.
Ha visto del buono in me.
Thomas risponde a tono, senza farsi problemi. Perché lui è Thomas Shelby, e gli altri sono solo merda nella sua testa.
<<NON ME NE PUÒ FREGARE UN CAZZO!>>
Di quel momento ricordo poco. O meglio, ricordo urla. Ricordo di aver interiorizzato quel trauma. Ricordo di aver sospirato. Di aver pianto in un angolo del salone per tutto il tempo.
Ricordo di essermi sempre sentita un peso, per il resto della mia vita, a partire da quando avevo sette anni e Thomas mi metteva il burro nelle scarpe per farmi un dispetto.
1902, BIRMINGHAM
Il diario di Y/nCaro Diario, oggi è stata una giornata parecchio movimentata. Sai... a volte penso a come Polly mi abbia cambiato la vita. Non la ringrazierò mai abbastanza. Oggi John, non so per quale motivo, mi ha detto che quando mi ha trovata era ubriaca.
Gli ho chiesto, <<E perché si adottano le persone quando si è ubriachi?>>
Ha riso tantissimo e io mi sono sentita una tale stupida.
<<No... non è generale, le ricordavi sua figlia>>, ho subito pensato che avrei dovuto ringraziare il destino per avermi creata fisicamente come sono.
In più, per non mancare, oggi era anche il quattordicesimo compleanno di Thomas.
Il nostro rapporto non è cambiato. Fino all'anno scorso mi faceva sempre giochi maleducati e io mi arrabbiavo, ma il suo aspetto autoritario mi ha sempre fatto credere di non essere nella posizione di lamentarmi di fronte a lui. È grazie a lui e ad Arthur, se mangiamo ogni giorno.
Loro padre non c'è mai, la loro mamma era morta e io non ho idea di come siano andate le cose. John dice che essendo piccolino, non può ricordarlo.
Tuttavia non mi fa più niente e, Diario mio, non potrei esserne più felice! Lo odio, lo odiavo e lo odierò a vita. Ho sviluppato questa ideologia, che viveva ardentemente in me fino a un anno fa
Adesso mi è indifferente.Eppure, nonostante ciò, io finisco sempre per piangere a letto dopo quello che mi fa. Mentre lui, ride. Per lui è come se fosse un piacere. "Sei vestita male, sembri un ranocchio" mi ha detto. Mi ha detto anche altre frasi, come:"assomigli a un ratto", "sei bassissima" e poi, le peggiori, in momenti di rabbia:"ma tu chi cazzo sei per stare qui!", "perché non te ne torni in mezzo alla strada?!", "nemmeno i tuoi genitori ti sopportavano se ti hanno abbandonata!".
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Fanfiction"La fantasia distruggerà il potere ed una risata vi seppellirà!" - Motto anarchico di fine '800, apparso per la prima volta in Italia sui muri della facoltà di Lettere dell'Università di Roma Siete fan di storie d'amore appassionate, happy ending...