CAPITOLO 27🔴

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"Sconto famiglia"

"Sconto famiglia"

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ELIO

Il fatidico scherzo di Ares si era poi realmente rivelato uno scherzo, la madre era morta di cancro, c'era anche una foto sul giornale locale, autopsie e certificati medici che lo confermavano.

Nel mentre Ares era ancora di sotto, avevo rubato il suo cellulare, recuperai il numero di Wilson e provai a chiamare, dovevo essere sicuro di potermi fidare, che fosse solo uno scherzo, dovevo sentirlo uscire dalla sua bocca.
<<Hey wilson, s-sono Elio.>> lui sospirò <<Perché hai il cellulare di quel pazzo?>> sembrò preoccupato <<L-lui ha ucciso tua madre?>> domandai diretto ignorando la sua domanda precedente <<Cosa? che cazzo dici? è morta di cancro, ma cosa centra?>> mi sentì sollevato in parte, poiché il suo tono era leggermente cambiato, era...impaurito <<Quindi gli Harvey sono...puliti?>> lui sbuffò <<Ares ti sembra "pulito" ? mi ha spezzato la mano!>> urlò <<Quindi l'altra notte, cercavi solo di...intimidirmi?>> domandai guardando disperatamente la porta, pregando non entrasse <<Si, anzi, dovrei scusarmi con te, per->> lo bloccai <<Non preoccuparti è okay.>> parlai frettolosamente <<Fa comunque attenzione, gli Harvey sono apposto...Ares è diverso.>> sentì la chiave della serratura scattare <<Cazzo, è arrivato, scusa devo andare!>> chiusi frettolosamente la chiamata nascondendo il suo cellulare sotto il cuscino.

<<Che facevi?>> domandò richiudendo la porta a chiave <<Con chi parlavi?>> Continuò <<N-Nessuno, piuttosto, dovrai fare tutto ciò che ti chiedo giusto?>> mi alzai dal letto, lui annuì curioso, aveva notato il suo cellulare sotto il cuscino...<<Cosa->> provò a parlare <<Allora?>> lo fermai ignorando l'argomento, lui roteò gli occhi e annuì nuovamente <<Hai delle manette?>> domandai di punto in bianco, ricevendo un'occhiata stranita da parte, sua, non obbiettò comunque <<Secondo cassetto in alto a destra.>> mi indicò.
"Perché cavolo aveva delle manette?"
Le afferrai.
Erano rosse...ecco perché.

<<Siediti.>> gli ordinai <<Dove->> provò nuovamente, ma lo precedetti afferrandolo per il braccio e trascinandolo sul letto, legai i suoi polsi alle aste del letto.
<<Mi sembra di avere un deja vu.>> ghignò.

Mi misi a cavalcioni su di lui e afferrai la torcia del mio cellulare, gli puntai il flash negli occhi e lui di scatto li chiuse.
<<Cosa cazzo fai?>> si lamentò <<Le domande qui le faccio io.>> gli urlai <<Ti piace farlo coi giochi di ruolo? >> domandò di punto in bianco con la testa ancora calata.
<<Cazzo mi togli questa fottuta luce dagli occhi o vuoi morire?!>> Parlò lui più serio, mi decisi a spegnerla, anche se lui era effettivamente legato e non poteva fare o dirmi nulla.
<<Sei un killer?>> gli domandai sistemandomi su di lui, lui inaspettatamente contorse l'addome e strinse le labbra.
<<Se proprio dobbiamo stare così, potresti almeno stare fermo?>> parlò poggiando il capo sulla tastiera del letto e sbuffando socchiudendo gli occhi, a quel punto mi venne un'idea.
<<Mi muoverò ogni volta che tu non rispondi ad una mia domanda.>> sorrisi fiero della mia genialità <<Allora diventerò un morto, immobile come un sasso.>> ignorai la battuta e posi la domanda <<Sei in giri loschi? apparte quello della box chiaramente.>> non ricevetti risposta <<Ops, ora dovrai punirmi...che peccato.>>ghignò tornando a guardarmi, sbuffai capendo che non avrebbe mai parlato, così decisi di cambiare e fare un favore ad entrambi.

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